Black Panther e il Wakanda tra il grande schermo e i fumetti
Entriamo nel dettaglio del rapporto tra il film di Black Panther e l'attuale gestione del personaggio nei fumetti Marvel
Il personaggio di T'Challa era già stato introdotto in Captain America: Civil War, ma è in questa pellicola che capiamo meglio origini e storia non solo del Black Panther ma anche del suo regno, Wakanda.
Riportiamo un estratto dello speciale:
IL MONDO DEL WAKANDA
[...] Ed è di questa eredità che il film Black Panther si fa in qualche modo il contenitore. A partire dalla natura politica per nulla nascosta della pellicola di Ryan Coogler, che pone il Wakanda al centro dell’attenzione, sia dal punto di vista degli eventi interni, dato che la storia si regge in buona parte su una sostanziale disputa dinastica, sia per quanto riguarda i suoi rapporti internazionali, vista l’enfasi posta sul rapporto che l’avanzatissimo Stato africano dovrebbe avere con il continente tutto e con il popolo che l’Africa ha generato in senso lato: tutti gli uomini di colore del mondo, variamente e diversamente vittima di soprusi e pregiudizi, di una condizione subalterna quasi universale, sconosciuta al secluso Wakanda.
Soprattutto il primo dei due temi è fortemente in accordo con le storie di Coates, mentre il secondo trova maggior riscontro nel periodo firmato da Hudlin; ma questa importanza del Wakanda e il legame tra il modo in cui esso è ritratto nel film e nei fumetti, trova conferma nelle dichiarazioni di Nate Moore, uno dei produttori della pellicola:Avevamo paura di rendere il Wakanda sin troppo kirbyano nell’aspetto, con il rischio di farlo apparire come un luogo alieno e non terrestre o non umano. La verità è che si tratta di una terra di uomini, ma venti o venticinque anni avanti rispetto al resto del mondo. Avere città realizzate in vibranio gli consente di godere di enormi vantaggi e di un benessere che va oltre le nostre più folli fantasie. Il che è una componente importantissima del film.
Direi che l’ispirazione è nata dal fumetto e che ci sono stati molti elementi che hanno influito sulla visione del film. Dal punto di vista della progettazione, sia le storie di Christopher Priest che quelle di Ta-Nehisi Coates hanno detto la loro.
Brian Stelfreeze è un artista strabiliante e alcune delle sue rappresentazioni del Wakanda e della sua tecnologia sono fonti da cui ci siamo liberamente abbeverati. Ma nel risultato c’è anche molto delle idee originali di Ryan Coogler e di Hannah Beachler, la nostra production designer, che abbiamo trovato molto interessanti.
Il Wakanda cinematografico non trova riscontro in quello fumettistico solo dal punto di vista paesaggistico, ma anche per come viene trattato da Ta-Nehisi Coates e da Ryan Coogler. Sia per lo sceneggiatore che per il regista, la patria di Pantera Nera è un luogo che ha la necessità di cambiare, di aprirsi a un nuovo approccio. Fa specie questa somiglianza di visione che, in entrambi i casi, vede la nazione più avanzata dei due Universi Marvel a caccia di innovazione, di una nuova identità. Se il Wakanda della pellicola è ancora nascosto agli occhi del mondo e T’Challa ha intenzione di traghettarlo verso un nuovo ruolo internazionale, quello sulle pagine dei fumetti ha invece guai all’interno dei propri confini, un rapporto problematico con la sua forma di governo, mette in discussione non tanto il suo Re, quanto l’istituzione stessa della monarchia.
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Dalla sinossi:
Il film Marvel Black Panther è ambientato dopo gli eventi raccontati in Captain America: Civil War e vede T’Challa tornare nell’isolata e tecnologicamente avanzata nazione africana di Wakanda per prendere il suo posto come Re. Ma quando un vecchio nemico farà ritorno, il suo ruolo come sovrano e la sua identità come Black Panther verranno messe alla prova e T’Challa sarà trascinato in un conflitto che metterà a rischio il destino di Wakanda e di tutto il mondo.
A dirigere la pellicola Ryan Coogler (Creed) su una sceneggiatura scritta assieme a Joe Robert Cole. L’uscita del film è avvenuta il 14 febbraio 2018 in Italia, il 16 negli USA.