Black Panther: perchè il terzo atto funziona visivamente così poco? | Un film in una scena
Black Panther è un film che ha fatto la storia del Marvel Cinematic Universe. Ma allora perchè il suo terzo atto è così debole visivamente parlando?
C’è una scena che esula da tutto questo e che ha fatto discutere per ben altri motivi. Si tratta del confronto finale nella miniera di Vibranio tra Black Panther e Killmonger. Culmine di un drammatico sviluppo tra i due personaggi. Un terzo atto che appare girato velocemente e con pochi mezzi e che stona pesantemente con tutto ciò che è mostrato nell'ora precedente. Ma che cosa è successo al film? Perché la scena di combattimento è così sotto gli standard Marvel, creando un terribile anticlimax nella sospensione dell'incredulità che ferisce il film?
Eppure non sempre i film hanno il tempo di rigirare intere sequenze e proporre effetti speciali digitali all’altezza. È il caso della scena in questione, che sembra essere stata rimaneggiata nelle ultime fasi della produzione, costringendo il reparto degli effetti visivi a ricreare inquadrature che non è stato possibile catturare sul set.
Le ragioni sono molteplici. Il regista Ryan Coogler ha spiegato di avere messo mano al finale per cambiare una battuta chiave. Un indizio a conferma della nostra ipotesi di un reshoot frettoloso. Nel film vediamo Killmonger sconfitto guardare la pianura del Wakanda al tramonto. Le sue ultime parole creano un importante e toccante legame con la sua storia di afro-americano, oltre che di Wakandiano: “seppelliscimi nell’oceano, come i miei antenati che si sono gettati dalle navi perché sapevano che la morte era meglio della schiavitù”. La versione originale di questa scena era assai diversa. Killmonger guardando il tramonto avrebbe detto: “È bellissimo, ma che cosa farai per tutti gli altri nel mondo che non possono vederlo?”. Un dialogo che avrebbe. Innescato la maturazione di T’Challa forse in maniera troppo esplicita per il regista. Andava cambiato e, tornando sul set, anche il ritmo della battaglia finale è stato rimaneggiato.
Sappiamo per certo che alcune inquadrature del finale sono state rigirate, come l’iconico ingresso sul campo di battaglia di Black Panther, presente nel trailer ma leggermente diverso nel film. Tutto fa pensare quindi che, a contribuire agli errori visivi del finale ci siano stati pesanti reshoot che hanno richiesto un tempo ancora maggiore di quello inizialmente previsto. Secondo alcune voci della produzione la scena dell’Hyperloop è stata girata a ottobre 2017, e consegnata a dicembre alla compagnia che si è occupata degli effetti visivi. Con la data di uscita programmata per il 29 gennaio 2018 gli artisti hanno avuto solo 6 settimane per completare il tutto.
Ma non è solo la velocità di realizzazione ad avere rovinato l’effetto finale. Un grande vulnus alla scena era già presente in fase concettuale. Gran parte dei problemi al realismo della scena dipendono dalla scenografia. La scelta di fare precipitare i due rivali in una miniera di vibranio ha portato non pochi grattacapi alla produzione. Il primo è legato al combattimento aereo. Mentre i due precipitano in quel luogo buio, l’occhio non ha riferimenti sullo sfondo per intuire la velocità a cui i due si stanno muovendo nello spazio. L’inquadratura, parallela all’azione, esclude dalle coordinate visive il terreno. Un’inquadratura dall’alto in basso (a plongée) avrebbe aiutato maggiormente l'immersione nella scena. L’effetto ottenuto è invece quello di due corpi che fluttuano in aria senza alcuna massa.
Il secondo grande problema che il reparto effetti speciali ha dovuto affrontare, nasce dalla disposizione delle luci nell’hyperloop. Le uniformi delle Pantere Nere sono infatti scure in un ambiente buio, illuminato da una fila di luci poste dietro ai soggetti.
Due figure scure, illuminate in controluce in un ambiente buio. Un disastro.
Per rimediare, la direzione della fotografia (compresi gli addetti al color grading) hanno dovuto aumentare artificialmente la luminosità dei fotogrammi. Le texture in CGI sono così evidenziate, esponendole maggiormente ai difetti. La luce si riflette infatti sulle superfici del casco in modo uniforme, senza creare le ombre che ci aspetteremmo di vedere in quella situazione di luce.
[caption id="attachment_445297" align="aligncenter" width="1000"] I colori scuri e le luci soffuse non danno consistenza al costume in CGI[/caption]
Ma non è tutto, per coprire questi difetti e contemporaneamente dare una patina cinematografica all’immagine è stato aggiunto del motion blur. Ovvero la sfocatura che hanno i contorni degli oggetti in rapido movimento nei fotogrammi. Ma i costumi di Black Panther non sono realmente esistenti sul set, bensì ricreati in post produzione. Normalmente, per ricreare digitalmente l’effetto al meglio occorre lavorare su ogni vettore interessato, fino a piegarlo alle proprie esigenze. Probabilmente, per motivi di tempo, nel caso di Black Panther è stato applicato un filtro che andava a coprire più parti dell’immagine replicando l’effetto di movimento. I vettori in questo modo non hanno ricreato una curva seguendo il movimento ma appaiono sullo schermo come linee rette.
[caption id="attachment_445298" align="aligncenter" width="1000"] L'effetto di movimento non segue i contorni e le azioni dei personaggi, creando così una patina confusa[/caption]
Black Panther è un film che, nonostante i 200 milioni di dollari di budget, sembra essere andato corto sulla lavorazione e sulla resa visiva. Il suo terzo atto in particolare riassume in sé tutti i pregi e i difetti del modus operandi dei Marvel Studios. Stili e scelte narrative costantemente aggiustate e perfezionate fino all’ultimo per raggiungere lo stato dell’arte. Ma troppo poco tempo per raggiungere la vetta.
Il problema dei tempi di lavorazione troppo stretti è stato più volte evidenziato dai registi di Hollywood, soprattutto ora che molte produzioni sono state rimandate a causa del Coronavirus. Come aveva evidenziato durante la quarantena Scott Derrickson, il regista di Doctor Strange, in cui in un tweet diceva:
Il rinvio di tutti questi grandi tentpole non farà altro che aumentare il loro livello qualitativo – ci sarà più tempo per lo sviluppo delle sceneggiature e della produzione dei vari progetti.
Staremo a vedere se il posticipo di molti film che promettono grandi incassi avrà una conseguenza anche sulla qualità del prodotto. Una situazione unica per Hollywood, che potrebbe segnare in maniera positiva il cinema a venire.