Benvenuti al sud secondo miglior incasso italiano di sempre?

Molti hanno citato la classifica dei migliori incassi italiani di tutti i tempi per dire che Benvenuti al sud è arrivato al secondo posto. La realtà è un po' diversa...

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Rubrica a cura di ColinMckenzie

Incominciamo anche questa volta con un paio di errori personali. Uno è nella recensione di A Natale mi sposo, in cui dicevo che Massimo Boldi era il regista, cosa sbagliata. Giustificazione: lo avevo letto su un altro sito. Giustificazione poco convincente, andava controllato, in effetti era strano...

Questione importante su Benvenuti al sud, un errore in cui sono cascato anch'io, anche se 'solo' perché qualche volta non l'ho segnalato con la giusta attenzione. Molti hanno scritto che si tratta del secondo incasso italiano dietro a La vita è bella, che potrebbe essere superato. Cosa improbabile, ma anche se avvenisse, in realtà... non sarebbe così. Infatti, il problema di questa classifica è che, negli anni passati, il Cinetel monitorava un numero minore di sale e quindi i dati in loro possesso erano più distanti dalla realtà (succede anche oggi, perché manca sempre qualche sala, ma molte meno di un tempo). In effetti, il film di Benigni, secondo la Siae, ha incassato realmente 47,7 milioni. E ovviamente alcuni film dietro a Benvenuti al sud in realtà gli stanno davanti per le stesse ragioni indicate sopra. Non parliamo poi di questioni come l'inflazione (forse il numero di biglietti venduti sarebbe un criterio migliore, come avviene anche in Francia) e inutile ricordare le cifre veramente record negli anni sessanta e settanta, che però non figurano in questa classifica.

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Notevole articolo di Alberto Crespi sull'Unità per festeggiare il "successo" (termine che viene utilizzato più volte nel pezzo) di Noi credevamo dopo il primo weekend. Ricordo sempre un piccolo particolare: budget 6,7 milioni, incasso primo weekend 120.000 euro. Poi, nel secondo, i dati sono stati anche migliori, ma è ovvio che sarà molto dura pensare di recuperare l'investimento. In generale, chi esalta la media per sala (molto buona, ci mancherebbe) dovrebbe sempre ricordare che è più facile ottenerla se le sale rispetto alla richiesta sono poche o che è poco opportuno (se non sbagliato tout court) paragonarlo al terzo weekend di Maschi contro femmine (che al primo aveva invece ottenuto quasi 5.300 euro di media, ed è ovviamente più difficile farlo in 600 sale), errore che comunque hanno fatto in tanti. Notevole la chiusura dell'articolo:

Vedere Noi credevamo nell'Italia di Bossi e Berlusconi è un gesto di resistenza civile, la stessa che ha regalato cifre auditel importanti al programma di Fazio e Saviano su Rai3. Premiando questi prodotti, gli italiani - o molti italiani, non tutti - dimostrano che l'Italia non si è completamente bevuta il cervello.

Va detto che, involontariamente, Crespi sembra aver spiegato bene le ragioni del buon risultato al primo weekend (politica più che cultura/cinema). E ometto di parlare di un confronto tra nove milioni di telespettatori e gli spettatori del film, che peraltro Crespi segnala essere 127.377 dopo meno di una settimana, probabilmente confondendosi con la cifra dell'incasso.

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Lascia perplesso la pagina del Corriere della Sera dedicata al nuovo "caso" (e chi mi conosce sa quanto 'amo' questa definizione), ossia il trionfo della commedia italiana. Decisamente una novità, incredibile. E a proposito di commedie, l'articolo sul Tempo di Carlo Antini fa un po' di confusione nell'esaltare i dati dei titoli italiani. Bene parlare di Benvenuti al sud e Maschi contro femmine, ma come si fa a inserire Ti presento un amico nella lista delle commedie italiane campioni d'incassi? Per non parlare di questo punto:

E che dire di Dalla vita in poi di Gianfranco Lazotti? Troppo presto per giudicare la reazione del box office, ma siamo certi che le virtù di Cristiana Capotondi e Nicoletta Romanoff avranno il loro peso nell'economia di un film comunque equilibrato e mai sopra le righe.

Peso enorme, quantificabile in 'ben' 70.000 euro conquistati nel weekend, con una media per sala orrenda. E poi, dove sta scritto che Dalla vita in poi è una commedia? Finale delizioso:

E chissà se se ne accorgerà anche Hollywood che ha già scelto La prima cosa bella come film italiano in corsa per l'Oscar al miglior film straniero.

E noi credevamo che invece fosse stata una commissione composta da 15 addetti ai lavori italiani a sceglierlo...

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Sul tema collegato "incassi, cinema italiano e americano", ha scritto Michele Anselmi, parlando di "americani in picchiata". Strano che uno solitamente attento e preciso come Anselmi metta assieme dati poco significativi come quelli di Due cuori e una provetta, Fair Game o Stanno tutti bene, così come non si capisce perché Inception abbia fornito "un risultato inferiore alle attese", considerando che è il miglior incasso di Nolan in Italia e che si tratta di un prodotto che nel nostro Paese avrebbe ovviamente avuto difficoltà a ripetere i dati record rispetto al resto del mondo.

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Divertente descrizione nelle pagine romane del Messaggero di un'anteprima de L'estate di Martino, che risulta quasi come un grande evento ("Grande era la curiosità di assistere alla proiezione della pellicola che aveva avuto anche ottime critiche nel recente festival del film di Roma", "Al cinema un gruppetto di fan si è stretto intorno al giovane protagonista, Luigi Ciardo, che molti critici hanno paragonato ad un "giovane Al Pacino"). Risultato al botteghino? 21.000 euro nel primo weekend, anche se va detto onestamente che la media per schermo non era male. E' un esempio tra tanti, perché purtroppo tra toni entusiastici dei mass media e risultati positivi al box office la differenza è enorme.

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Molti giornalisti, parlando del protagonista di Ti presento un amico, lo descrivono come un tagliatore di teste e lo paragonano al George Clooney di Tra le nuvole. Peccato che Raoul Bova, nel film, sia un direttore marketing, che ha sì anche il compito di tagliare il personale, ma dovrebbe fare anche tante altre cose...

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Come sempre, grandi soddisfazioni dalla rubrica Che Facev... scusate, Che fanno de La Stampa. Scopriamo così che Cher ritorna al cinema dopo dieci anni in Burlesque (nooo, sgub direbbe Aldo Biscardi) e che "Peter Weir a sette anni da Master and Commander sta per tornare a girare una nuova avventura epica. E' The Way Back". E noi che pensavamo che fosse in uscita e in corsa per gli Oscar proprio in queste settimane...

Infine, come nota positiva, mi unisco al coro di complimenti a Malcom Pagani per la sua serie di articoli sul Fatto riguardanti il ministro Bondi, quasi più uno spaccato di tristissima commedia all'italiana che un'indagine giornalistica (peraltro ottima)...

Vi ricordo che, per segnalarci articoli interessanti, potete scrivere su questo Discutiamone nel Forum Cinema  

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