Bella in rosa: Molly Ringwald non era la prima scelta per il film
Per i 35 anni di Bella in rosa il regista Howard Deutch è tornato a parlare dei retroscena del film e in particolare di Molly Ringwald
La musica, la scuola, l’amore si mescolano nel film di Howard Deutch con un tono da fiaba in una storia di rivincita e di emancipazione. Sono già trentacinque anni che quel vestito viene tagliato e ricucito per non far sapere agli altri di stare coprendo "una ferita". Tre decenni e mezzo che non hanno fatto altro che consacrare la dolcezza di un film che ha trovato gli elementi fissi, che attraversano immutati il tempo e le culture, per fotografare la giovinezza.
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Nonostante Bella in rosa sia estremamente riferito alla vita negli Stati Uniti (il sistema scolastico americano e il ballo di fine anno sono elementi di trama essenziali così come gli anni ‘80), il film riesce ancora oggi a conquistare il pubblico tanto che, in America, vedrà presto una nuova edizione home video restaurata insieme ad altri film tratti dalle sceneggiature di Hughes.
Come spesso succede nelle produzioni cinematografiche, i piani sembravano destinati a essere stravolti, salvo poi ritornare sui binari. Quando John Hughes chiese a Howard Deutch di dirigere Bella in rosa, quest’ultimo non era affatto sicuro di essere in grado di portare a termine il compito. Il film era infatti la sua opera prima, fino ad allora aveva girato solo alcuni video musicali. Hughes cercò di tranquillizzarlo dicendogli che tutto quello che doveva fare era filmare le performance degli attori per lui. Bastò a tranquillizzarlo e a portarlo in sella al progetto.
Per questo motivo non è difficile per gli spettatori rivedersi nei personaggi. “Tutti conoscono un Duckie” ha detto Howard Deutch in un'intervista a Variety elogiando l’umanità insita nella scrittura di Hughes.
Bella in rosa è un film estremamente legato alla performance di Molly Ringwald come simbolo dell’adolescenza. Eppure l’attrice, che all’epoca era già legata a questo tipo di personaggi, non era stata la prima scelta per il ruolo. Stando alle parole di Deutch la Paramount, lo studio che ha prodotto il film, preferiva Jennifer Beals a Molly Ringwald per il ruolo di Andie.
Volevano infatti ricercare la protagonista attraverso un lungo processo di casting, “ma il film era scritto appositamente per Molly”, ha detto Deutch ricordando quei giorni “amavo quello che aveva fatto. Le ho detto ‘dovresti prendere in considerazione di recitare in questo film’, ma aveva già voltato pagina. Aveva girato Sixteen Candles e Breakfast Club e voleva qualcosa di diverso. L’ho dovuta supplicare".
Il regista ha ricordto anche l’amico e collega John Hughes con parole di affetto.
John era un emarginato, la sua scrittura nasce da quello. Non si è mai sentito come integrato o come se fosse nel gruppo dei popolari. Non era così che si vedeva. Quando ha iniziato ad avere successo è stato come un missile e il club dei ragazzi popolari lo voleva come uno di loro. Ma si è lasciato tutto questo alle spalle perché sentiva di non riuscire a scrivere in questo modo. Non poteva creare, perciò è tornato a Chicago
Qual è il vostro film preferito di John Hughes? Cosa ne pensate delle parole del regista di Bella in rosa? Fatecelo sapere nei commenti!
Fonte: Variety