Behind Punisher 1x11: Pericolo di contatto

Abbiamo analizzato per voi Pericolo di contatto, undicesimo episodio della serie TV Marvel's The Punisher

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La principale conseguenza della morte di Lewis Wilson è che ora tutto il mondo sa che Punisher è vivo, e molti iniziano a vederlo più come un terrorista che come un vigilante.

Queste sono le premesse che portano William Rawlins, ormai scaricato da tutti, e il suo braccio destro Billy Russo a sferrare l'attacco decisivo a Frank, rapendo la famiglia di Micro. Per il protagonista è il momento di indossare ancora una volta il celebre teschio del Punitore e farsi giustizia da sé, solo contro tutti.

Il principale rimando ai fumetti Marvel è ovviamente il ritorno del classico simbolo, che Castle sembrava aver abbandonato all'inizio della serie TV: dipinge infatti il teschio sul suo giubbotto anti-proiettili utilizzando uno spray bianco, così come nella seconda stagione di Daredevil. La versione del simbolo è quella ideata dall'artista italiano Marco Checchetto per il suo apprezzato ciclo di storie realizzato insieme allo scrittore Greg Rucka.

La brutale scena d'azione nelle battute finali dell'episodio ricorda alcune celebri sequenze di lotta del Punisher firmato da Garth Ennis, un maestro nello sceneggiare scene di guerra e guerriglia, spesso impreziosite da elementi narrativi a metà tra il grottesco e l'umoristico, come ci ricorda il momento in cui il protagonista lancia la testa mozzata di un suo avversario morto - corredata da un ordigno - verso i nemici rimasti in vita.

In Pericolo di contatto è presente un'altra celebre locuzione latina: Memento mori. Si tratta di un motto che vuole rimarcare la mortalità dell'uomo, chiamato dunque a onorare la vita prima della sua fine: il teschio, simbolo di mortalità per eccellenza, accompagnava spesso queste parole.

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