Behind Agents of S.H.I.E.L.D. 1x17: Turn, Turn, Turn

Turn, Turn, Turn... Voltafaccia e inganni svelati nell'episodio di Agents of S.H.I.E.L.D. ambientato dopo gli eventi di The Winter Soldier

Carlo Alberto Montori nasce a Bologna all'età di 0 anni. Da allora si nutre di storie: lettore, spettatore, ascoltatore, attore, regista, scrittore.


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Ci era stato promesso un episodio pesantemente influenzato dagli eventi di Capitan America: The Winter Soldier. Niente a che vedere con la presunta puntata "spin-off" di Thor: The Dark World, che aveva un legame labile col capitolo cinematografico. Questa settimana Agents of S.H.I.E.L.D. ha deciso di fare sul serio, regalandoci il miglior episodio visto finora, in grado di legare tutti i fili tessuti finora e preparando il terreno per la corsa verso il promettente finale di questa prima stagione.

Attenzione! Questo articolo contiene SPOILER. Ne consigliamo la lettura dopo la visione di Agents of S.H.I.E.L.D. 1×17: Turn, Turn, Turn

Uno degli aspetti più riusciti di questo episodio è il modo in cui è riuscito a integrare gli eventi e gli elementi delle puntate precedenti andando a comporre un unico quadro complessivo, che ci permette finalmente di capire quali erano i piani degli autori fin dall'inizio.

Le specifiche dello 0-8-4, le armi asgardiane, il creatore di portali, la macchina del meteo di Donnie... Se dovessero mettere mano sul gravitonium nel Frigo, avrebbero gli schemi per trasformarlo in un'arma. Il farmaco di Tahiti, signore? Sono tutti qui.

Il velivolo a bordo del quale si muove la squadra di Coulson contiene reperti preziosi raccolti durante le loro avventure; si tratta di una risorsa preziosa, ma potrebbero anche diventare una minaccia qualora finissero nelle mani sbagliate.

Ho formato io questa squadra. Ho valutato cosa serviva e ho consegnato i fascicoli a Fury. Qualcuno che potesse sistemare il tuo corpo, un tecnico che potesse riprogrammare il tuo cervello, e uno specialista che mi aiutasse a metterti KO in caso di necessità.

La scoperta che la task force di Coulson sia stata orchestrata da May porta a vedere tutto sotto una nuova luce: la formazione può essere considerata un kit d'emergenza umano pronto a intervenire per proteggere Coulson dopo il suo trattamento "a Tahiti".
L'unico membro che non fa parte di questo complotto è Skye, scelta personalmente da Coulson, e questa straordinarietà potrebbe rafforzare ancor di più il loro legame.

- Agente Jacobson, i crimini di Coulson?
- Reclutamento di noti nemici dello S.H.I.E.L.D., disobbedienza a un ordine diretto in svariate occasioni, violazione di leggi internazionali...
- Per salvare il nostro caro Professor Hall, che è morto per mano sua.
- Non aver riportato i crimini della sua pupilla, Akela Amador. E la stessa tecnologia è finita in qualche modo nella testa del signor Peterson, del quale conosce già i crimini.
- Lei ci ha aiutato a salvare Coulson dal Chiaroveggente.
- Ma trovato questo Chiaroveggente in stato vegetativo Ward, sotto comando di Coulson, lo ha ucciso prima che sapessimo qualcosa di lui.

Nel continuo ribaltamento di posizioni e nello scambio di doppi giochi avvenuti nel corso dell'episodio, uno dei passaggi più sorprendenti è quando arriviamo a sospettare addirittura di Coulson, prendendo in considerazione la possibilità che possa davvero essere un agente dell'Hydra. Anche se questa ipotesi svanisce dopo qualche minuto, il fatto che un'ipotesi così sconvolgente sia credibile è merito degli autori, che sono riusciti a far considerare alcuni comportamenti di Coulson sotto una nuova luce, decisamente più inquietante.

Io e lei potremmo essere gli ufficiali di grado più alto che non fossero dell'Hydra, o morti.

Phil Coulson e Victoria Hand si rendono conto che potrebbero essere diventati all'improvviso i vertici dello S.H.I.E.L.D.; considerando il destino della Hand al termine dell'episodio, Coulson può essere considerato il nuovo direttore dello S.H.I.E.L.D..
Noi sappiamo che Nick Fury è vivo, ma vuole restare nell'ombra, mentre Maria Hill sta cercando un impiego da Tony Stark.
Probabilmente anche altri agenti sono sopravvissuti (di sicuro Sharon Carter), ma non esistendo più una mega-organizzazione di riferimento che può proteggere ognuno di loro, preferiscono non uscire allo scoperto. Una mossa simile sarebbe rischiosa, anche perché ogni persona che volesse far parte di un nuovo S.H.I.E.L.D. potrebbe essere in realtà un potenziale agente Hydra che continua il doppio gioco.
Quanto è successo è stato un trauma, persone fidate con cui si collabora da anni che si rivelano spietati traditori; non si può più contare sul valore di un distintivo, perciò è meglio rimanere suddivisi in piccole task force di persone che sanno di poter veramente contare l'uno sull'altro.

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