Behind Agents of S.H.I.E.L.D. 1x10: The Bridge

Dopo dieci episodi della serie, tracciamo un bilancio di quanto Agents of S.H.I.E.L.D. ci ha offerto finora e di cosa ci aspettiamo per il futuro...

Carlo Alberto Montori nasce a Bologna all'età di 0 anni. Da allora si nutre di storie: lettore, spettatore, ascoltatore, attore, regista, scrittore.


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L'ultimo episodio di Agents of S.H.I.E.L.D. prima della pausa natalizia non ci regala nessun riferimento fumettistico, quindi ci perdonerete se per una puntata di questa rubrica facciamo un'eccezione e cerchiamo di fare un bilancio qualitativo di quanto visto finora, oltre ad esprimere le nostre speranze per la seconda metà della prima stagione...

Attenzione! Questo articolo contiene SPOILER. Ne consigliamo la lettura dopo la visione di Agents of S.H.I.E.L.D. 1×10: The Bridge

Dopo la visione di The Bridge ci dispiace essere d'accordo coi nostri colleghi di Badtv.it nell'esprimere una valutazione abbastanza tiepida sulla strada intrapresa da Agents of S.H.I.E.L.D.. Questo episodio non aggiunge molti elementi di novità, ma si limita a riunire i fili narrativi presentati nei nove episodi precedenti e collegarli in un'unica trama, che è quello che ci aspettavamo tutti. Ma la fusione si risolve con un nulla di fatto, un cliffhanger che per l'ennesima volta rinvia al futuro le risposte.
Cos'è successo a Coulson dopo la sua morte? Chi sono i genitori di Skye? Cosa vuole l'organizzazione Centipede e chi è il Chiaroveggente?
Tutte le carte sono ora sul tavolo, ma ciò che ci tranquillizza è soltanto una nuova promessa di una prossima risoluzione.

Da fan di Joss Whedon sappiamo che le sue serie televisive funzionano sulla lunga distanza: Buffy l'ammazzavampiri ha ingranato veramente dopo un bel po' di episodi e anche Angel, che inizialmente non sembrava offrire molto, è poi riuscito a sviluppare in modo inaspettato il gruppo di personaggi e le trame. Telefilm come Firefly o Dollhouse sono stati interrotti bruscamente a causa dei bassi ascolti e ora in molti rimpiangono di non poter sapere come proseguivano le vicende.
Non ci resta quindi che aspettare?
Forse sì, ma per Agents of S.H.I.E.L.D. la situazione è diversa. Innanzitutto, Joss Whedon non è così profondamente coinvolto come nei suoi precedenti lavori, a causa della pianificazione dell'universo Marvel sul grande schermo. Inoltre, da una serie che ha a disposizione la possibilità di sfruttare tutto (o quasi) il Marvel Universe è lecito aspettarsi molti elementi in più che riescano a calamitare l'attenzione dello spettatore.
Il fattore che più di tutto influenza questa analisi è che i tempi sono cambiati: oggi siamo in un periodo in cui i singoli episodi dei telefilm sono analizzati al microscopio, i telespettatori sono abituati ad avere costanti gratificazioni e sembrano meno disposti a tollerare frustranti attese. Anche il mese di pausa che comincia ora fa considerare questo primo blocco una "midseason", chiaro segnale di quanto sia forte la volontà di avere storie compiute e costanti evoluzioni narrative.
Forse le risposte ci saranno, ma il rischio che arrivino quando ormai il pubblico avrà abbandonato la serie è troppo alto.
Quindi, Agents of S.H.I.E.L.D., speriamo tanto che a gennaio l'undicesimo episodio ci dia delle risposte, se non tutte almeno qualcuna, altrimenti la sensazione che si voglia solo allungare il brodo perché la carne sul fuoco non è poi tanta, renderà alquanto faticoso considerare la serie ancora in grado di offrire motivi per essere seguita.

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