Bayonetta | Giochi del Decennio #3
Ripercorriamo i nostri videogiochi del decennio: oggi tocca a Bayonetta, tra stile e gameplay, dimostrare l'eleganza di uno stylish action intramontabile
Come si fa non inserire Bayonetta nella propria selezione dei videogiochi del decennio? Quando Platinum Games decide di non darsi una regolata, prendere l’eredità di Devil May Cry e costruire un erede con i controfiocchi, scegliendo come mattatrice uno dei personaggi più femministi che i videogiochi abbiano mai prodotto.
Ma la bellezza, la femminilità di Bayonetta è tutta al servizio dell’estetica, di un mondo che a 360° celebra il bello in ogni sua forma. Non sono magnifici gli angeli che durante l’avventura si mettono davanti alle (lunghissime) gambe di Cereza con lo scopo di abbatterla? Le quali, oltre a ospitare un secondo paio di pistole o di altre armi varie ed eventuali, diventano uno strumento per mettere in scena delle cutscene al cardiopalma, come praticamente ogni scontro con Jeanne durante l’avventura. Non si vedono tutti i giorni dei combattimenti tra due spilungone affascinanti che si prendono a calci, mentre contemporaneamente si sparano a un centimetro dal viso.
Per non parlare, ovviamente, del gameplay che rappresenta il fulcro della produzione. Il gimmick dei Platinum Games, quella singola idea intorno a cui lo studio costruisce sempre un combat system, che risiede nella schivata da fare un tempismo. Un’idea che successivamente verrà ripresa dallo studio, ma che in questo caso fa il suo esordio e diventa parte centrale del frenetico combo system.
Rigiocandolo di recente, fomentati - lo ammettiamo - dal recente annuncio dell’arrivo della versione rimasterizzata anche su PlayStation 4, abbiamo ritrovato con grande sorpresa un livello di sfida sorprendentemente feroce anche già alla difficoltà normale. Una cosa che Astral Chain non ha, ad esempio, rappresentando generalmente una sfida più abbordabile.
Sebbene il secondo capitolo sia riuscito a surclassare il precedente in tutto, anche rielaborando il design di Bayonetta senza lasciare da parte nemmeno un briciolo del suo carisma, è con l’episodio datato 2010 (in Europa) che è cominciato tutto, ed è giusto celebrarlo come si deve. Aspettando Bayonetta 3, e riascoltando nel frattempo il meraviglioso arrangiamento di Fly Me to the Moon (la trovate poco più sopra), traccia che esplode durante i combattimenti più pirotecnici.
Estetica, bellezza, musica, character ed environment design, e gameplay, tutti uniti sotto l’unica egida del: let’s dance, boys!