Bayonetta e Vanquish, il ritorno che racconta il passato di PlatinumGames | Speciale
Bayonetta e Vanquish tornano in un bundle che festeggia i loro dieci anni di vita: entrambi hanno rappresentato un ottimo punto di svolta per PlatinumGames
Dall'altro lato, di ben altra fattura è stata Bayonetta, la strega che dopo aver conquistato il pubblico PlayStation e Xbox è andata a segnare il proprio territorio nell'universo Nintendo, conquistando Wii U e Switch. Hideki Kamiya è una garanzia per gli action e dopo Devil May Cry e Viewtful Joe mette in scena, sotto l'egida di PlatinumGames, un conflitto che vede Paradiso e Inferno contrastarsi e darsi battaglia su uno scenario che gioca moltissimo con la sensualità. D'altronde la Strega di Umbra è un'esaltazione dell'erotismo, soprattutto in alcune delle sue mosse finali, che la portano a svestirsi completamente dei suoi lunghi capelli, che la avvolgono per tutto il corpo. Bayonetta mette in scena una danza in grado di ammaliare tanto gli angeli quanto noi che la muoviamo da dietro lo schermo, in un'esperienza dalla durata sempre intorno alle dieci ore, ma che per anni ha segnato un nuovo benchmark e standard per gli action game. L'eterna lotta per il gradino più alto del podio, conteso con Dante, dall'altra famosa opera di Kamiya, non fa altro che permetterci di godere di un dinamismo altissimo, tra combo infinite e un'ottima alternanza di attacchi melee e armi da fuoco, con le proverbiali pistole che tanto significano nella letteratura del director giapponese, che anche in Devil May Cry aveva dato tanta importanza a Ebony e Ivory. Anche in questo caso non si dava grande peso alla trama e alla narrativa, perché l'adrenalina arrivava ad avere la priorità su qualsiasi aspetto, spingendovi a cercare solo la soluzione più entusiasmante ed efficace per arrivare a ottenere la valutazione migliore a fine livello.
Bayonetta e Vanquish sono diventati facilmente due giochi di culto: il primo ha avuto l'onere di diventare una saga di indubbio valore, il cui sequel è tutt'oggi atteso con grandissimo interesse, il secondo invece ha dovuto conquistare nel tempo un valore storico che adesso gli viene riconosciuto. La versione per PC pubblicata nel 2017 aveva già ridato al TPS di Platinum Games una nuova linfa vitale, ma il suo ritorno adesso con questo nuovo bundle ci permetterà di apprezzare una pulizie maggiore tra texture e nuovi effetti luce che ne valorizzano anche il lavoro sui dettagli dei volti e sugli esoscheletri. Il loro ritorno è un modo più degno per recuperare due capolavori della recente storia videoludica e anche per esaltare il lavoro svolto da Platinum Games, che prima di arrivare ad Astral Chain e a NieR:Automata aveva saputo conquistare gran parte della platea di videogiocatori.