BadMemories: PlayStation 5 e la magia della prima accensione di una nuova console | Speciale

In questo primo episodio di MadMemories usiamo l'arrivo di PlayStation 5 per ricordare la magia del primo avvio di una nuova console

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Con l'arrivo di PlayStation 5, avvenuto poco più di due settimane fa, siamo ufficialmente entrati a pieno titolo nella next-gen. Nonostante un lancio problematico per motivi diversi, è innegabile che le prospettive d'intrattenimento offerte dalle nuove macchine di Sony e Microsoft siano molto interessanti. E non stiamo parlando solamente dell'evoluzione tecnica alla quale potremo assistere nei prossimi anni, ma anche di tutte quelle feature che, lentamente, si insinueranno nel nostro quotidiano, migliorando la nostra qualità della vita.

Ve lo immaginate un mercato videoludico con caricamenti quasi inesistenti? E un mondo dove poter passare da un gioco all'altro in modo quasi istantaneo? Per non parlare di un catalogo in continua espansione dal quale poter attingere senza costi aggiuntivi o di un nuovo controller in grado di farci provare sensazioni nuove e immersive! Quello che vogliamo dire è come sia PlayStation 5 che Xbox Series X | S, sebbene ancora una volta per motivi diversi, sembrino intenzionate a trascinarci verso nuovi modi di concepire il videogioco.

A rimanere sempre uguale, però, è l'adrenalina che scorre nelle vene di ognuno di noi una volta che si trova di fronte alla scatola di una nuova console. Quella sensazione di mistero, nonostante i numerosi video unboxing già guardati online, è qualcosa di affascinante e che potrebbe far invidia al Gatto di Schrodinger. La nostra nuova piattaforma da gaming è conosciuta e sconosciuta allo stesso tempo, spingendoci a combattere tra il desiderio di prestare attenzione ai sigilli della scatola e la voglia di squarciare tutto per poter mettere immediatamente mano sul suo contenuto.

Orfani di Vite Digitali, la rubrica domenicale terminata la scorsa settimana, noi di BadTaste.it siamo lieti di presentarvi BadMemories! BadMemories è il nuovo appuntamento settimanale, dedicato ai momenti più importanti all'interno della vita di noi videogiocatori e che, ci auguriamo, possano essere stati condivisi anche da moltissimi di voi. Dopotutto, chi vi scrive è un grande appassionato di questo settore dagli anni Novanta che, nonostante i trent'anni passati con il pad in mano, ancora riesce a emozionarsi scartando una nuova console.

Ricordo ancora con sincera emozione l'acquisto da parte dei miei genitori del Super Nintendo Entertainment System (che oggi chiamiamo semplicemente Super Nintendo o SNES) e la mancata cura chirurgica con la quale aprii la scatola. In fin dei conti ero un ragazzino e la cosa importante, allora, era solamente poter collegare la presa SCART al televisore per vestire il più presto possibile i panni digitali del mio Power Ranger preferito. Insomma: se qualcuno avesse fatto una foto al box dello SNES dopo pochi minuti dal mio rientro in casa probabilmente avrebbe potuto pensare a una qualche bizzarra forma di rabbia repressa, sfogata sul semplice oggetto di cartone.

Impossibile non sorridere, quindi, se si pensa alla cura maniacale con la quale mi sono avvicinato alle scatole delle più recenti nuove console. Taglierino in pugno e mano più ferma di quella di un Stephen Strange qualsiasi (rigorosamente prima dell'incidente). Mi sarebbero bastati dei guanti e una mascherina per sembrare un attento restauratore di opere d'arte.

Diciamocelo: al giorno d'oggi anche il packaging vuole la sua parte e questo Microsoft sembra averlo capito molto bene. La confezione di Xbox Series X, infatti, appare curata in ogni singolo dettaglio, spingendo l'utente a rimuovere dolcemente i sigilli e ad aprirla come fosse una sorta di scrigno di The Legend of Zelda (e non in modo brutale come in God of War). Una sensazione ben diversa, purtroppo, da quella provata con PlayStation 5, che ci ha messi di fronte a un design più minimale e rozzo, ben lontano dalla ricerca estetica e funzionale dell'azienda americana.

Una volta estratte le due console arriva però il momento di collegarle alla propria TV e vederle prendere vita per la prima volta. Quanti di voi non si sono beati del suono della prima accensione? Di quel "BIP" che, come fosse il primo battito del cuore di una vera e propria persona, è sinonimo di "magia". Su questo è impossibile non evidenziare come Sony sia ancora nettamente in vantaggio rispetto a Microsoft. I pulviscoli in movimento e i numerosi effetti particellari che accompagnano i primi secondi di PlayStation 5 sono come un colpo di bacchetta magica, pronta a trascinarci nel mondo della nuova generazione di console. Un mondo che, rispetto al passato, è cambiato e che ora pretende numerose attenzioni anche sotto il profilo meramente estetico di queste prime accensioni. Per chi, come me, è cresciuto negli anni Ottanta e Novanta, è impossibile non ricordare come il già citato SNES fosse sì una macchina meravigliosa, ma priva di quello stile e di quell'appeal futuristico che Sony, invece, ha sempre dimostrato nelle proprie macchine. Basti pensare al suono di avvio della prima PlayStation, che accompagna ancora i sogni bagnati di gran parte dei giocatori nostalgici.

E poi? Cosa accade una volta che la console è stata scartata e avviata? Beh, si comincia finalmente a giocare! Non entreremo nel dettaglio delle nuove console recentemente immesse nel mercato, per evitare di fomentare inutili schermaglie tra le due parti. Quello che ci teniamo a precisare, però, è come in questa ormai attuale generazione videoludica ci si stia dirigendo verso due differenti modi di concepire il videogioco. Si tratta di scelte ben precise fatte dalle due aziende e che, per la prima volta da molti anni a questa parte, ci permette di sperimentare due realtà diverse, ma altrettanto valide.

Senza volervi sottrarre altro tempo dai vostri rari momenti di svago, vogliamo concludere questo primo BadMemories con una grande richiesta: giocate a più titoli possibile. E non solo alle produzioni che ritenete di vostro gusto, ma sfruttate i saldi o lo straordinario Game Pass anche per sperimentare prodotti nuovi. Diversi.

I videogiochi sono una delle arti più meravigliose presenti sul mercato, ma che allo stesso tempo soffre moltissimo della ridondanza di genere. Una ridondanza spesso "causata" da persone che acquistano sempre gli stessi titoli, per la (sensata) paura di sperperare inutilmente i propri soldi. Provate però a fare un paragone con il mondo del cinema, tanto caro a noi di BadTaste.it. Potremmo dirci appassionati di questo linguaggio, se guardassimo solamente film drammatici o film comici? Quante altre opere meravigliose ci perderemmo, se ci limitassimo ai (bellissimi) blockbuster di Hollywood. Ecco, con i videogiochi è la stessa cosa. Provate, sperimentate e, senza spendere troppi soldi, portate nelle vostre vite qualche nuova emozione.

Dopotutto, una volta scartata e avviata per la prima volta la console, arriva finalmente il momento di giocare. E che cos'è il gioco senza un pizzico di curiosità. Ecco, se volessimo essere precisi, la nostra richiesta potrebbe essere una sola: siate curiosi.

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