BadMemories: Persona 5 Strikers e la qualità altalenante degli spin-off | Speciale
In occasione dell'uscita di Persona 5 Strikers, l'episodio di BadMemories di oggi si focalizza sulla qualità altalenante degli spin-off
Qual è, quindi, il trucco per realizzare un buon spin-off? Quali sono i punti di contatto con il gioco originale che vanno rispettati?
Discorso ben diverso, invece, per Metal Gear Rising: Revengeance, sviluppato da PlatinumGames e basato sul personaggio di Raiden, tanto odiato dai giocatori di Metal Gear Solid 2: Sons of Liberty. In quel caso, nonostante l'atmosfera ben lontana dalle opere di Hideo Kojima, il pubblico ha reagito in modo completamente diverso rispetto a Dirge of Cerberus. Il motivo è da ricercare nello splendido lavoro svolto dal team nipponico, che è riuscito a dare vita a un action game spettacolare da vedere e meraviglioso da giocare. Certo, la longevità non è sicuramente uno dei punti di forza dell'avventura da solista di Raiden, ma poco importa, quando ci si diverte così tanto durante tutto il gioco.
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Per chiudere questa prima analisi, quindi, possiamo banalmente evidenziare come sia necessario, prima di tutto, che lo spin-off in questione sia un buon gioco. L'atmosfera del materiale originale può contribuire a spingere i giocatori di una serie a provare anche le opere parallele alla propria IP preferita, ma questo non costringe loro a farsele piacere. Al contrario, un buon gioco con il mood anche lontano dal materiale di partenza potrà inizialmente lasciare stupiti i fan, ma riuscirà nel tempo a farsi apprezzare da una fetta maggiore di utenti. Per questo motivo, infatti, Metal Gear Rising: Revengeance lo ricordiamo con estremo piacere, mentre Dirge of Cerberus: Final Fantasy VII vorremmo dimenticarlo una volta per tutte.
Ma cosa accadrebbe se queste due caratteristiche confluissero in un singolo gioco? E se fedeltà e gameplay riuscissero a trovare un punto d'incontro?
Il già citato Persona 5 Strikers è la risposta a queste due domande. Il titolo sviluppato da Omega Force riesce a mantenere salda l'atmosfera del JRPG di Atlus, fondendone alcune caratteristiche con il genere dei musou. Il risultato è un titolo per certi versi nuovo, che farà sicuramente la gioia sia dei fan della serie, che di coloro che vogliono avvicinarsi al brand proprio a partire dallo spin-off. Per amore di continuità, come riportato nella recensione, noi vi invitiamo a giocare comunque prima Persona 5 Royal e poi Persona 5 Strikers, ma questo non influisce minimamente sulla qualità finale dell'opera.
Ci rendiamo conto che questo ultimo esempio è un raro caso di atmosfera e gameplay che collidono, mentre per la gran parte delle altre produzioni non è sempre così semplice.
Rimane comunque valido il discorso che abbiamo appena fatto: alla base di un buon spin-off deve esserci, per forza di cose, un buon gioco. Per questo motivo opere come Mario Kart, Crash Team Racing, Resident Evil: Code Veronica e Sackboy: Una Grande Avventura possono ritenersi opere perfettamente riuscite. Perché, in fin dei conti, l'ambientazione familiare si riesce sicuramente ad attirare il giocatore ad acquistare il gioco, ma è solamente con un buon prodotto che eviteremo di fargli spegnere la console, abbandonando per sempre il titolo in questione.