BadMemories: Kula World e quei titoli che stimolano la mente | Speciale

Nella puntata di BadMemories di oggi parliamo di Kula World, uno dei puzzle game più amati degli anni Novanta

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Uscito in Europa nel 1998, Kula World è uno di quei titoli in grado di sconvolgere i videogiocatori cresciuti nell'epoca della prima PlayStation. Giocatori che negli anni Novanta sono cresciuti con Crash Bandicoot, Spyro, Final Fantasy e con una miriade di titoli concreti e dal design chiaro e riconducibile al mondo del cinema e dell'animazione. L'opera partorita dalla mente di Game Design Sweden AB, invece, ci metteva nei panni di una palla con lo scopo di superare livelli astratti dalla difficoltà sempre più impegnativa.

Ma cosa si intende con “astratto”, quando si parla di un videogioco?

I titoli astratti sono prodotti la cui esperienza non si fonda sulla simulazione di un particolare contesto. Opere che necessitano che il giocatore impari delle regole per superare determinate sfide fini a loro stesse. Giochi come Forza 4, Jenga o Tetris, che non hanno lo scopo di raccontare storie o di far vivere magiche avventure agli utenti. Ecco, Kula World è esattamente questo: un titolo che ci spinge a superare livelli su livelli nei panni di una palla da spiaggia, imparando costantemente nuove regole che complicano il gameplay.

Capirete, quindi, che per un videogiocatore abituato a ben altro, il titolo del team svedese sia stato come un fulmine a ciel sereno. Un fulmine che ha saputo lasciare una scintilla nel nostro corpo, facendoci desiderare nuovi prodotti in grado di stimolare la mente e il problem solving. Con il passare del tempo, il genere videoludico dei “rompicapo” si è evoluto, riuscendo ad abbandonare il concetto di astratto e di fondersi con un linguaggio più cinematografico. Impossibile non citare Portal, The Talos Principle, The Witness o Call of the Sea, opere a metà tra il puzzle game e i titoli story-driven.

Dopotutto, non è sempre sparando al proprio avversario digitale che si riesce a ottenere una sensazione di soddisfazione. Risolvere degli enigmi e poter procedere, livello dopo livello, verso la fine del gioco è un'emozione estremamente appagante. Ecco perché questa tipologia di prodotti presenta ancora una nutrita schiera di appassionati, pronti a mettersi in gioco con sfide sempre più complesse.

Ma saremmo pronti ad abbandonare quel tocco di narrativa che ha reso interessanti i puzzle game degli ultimi anni? Cosa accadrebbe se Kula World uscisse nel 2021? Sarebbe acclamato dal pubblico, oppure snobbato e ignorato?

https://www.youtube.com/watch?v=pzTybc9VykA&ab_channel=PlayStation

La risposta, molto probabilmente, la scopriremo molto preso. Nell'ottobre dello scorso anno, infatti, Sony ha annunciato The Gravity Trickster. Come potete vedere dal trailer qui sopra, il titolo non è altro che un seguito spirituale dell'opera di Game Design Sweden AB, caratterizzato da meccaniche simili, ma rinnovato nel level design e nel comparto tecnico. The Gravity Trickster è previsto per un generico 2021 su PlayStation 4 e noi non vediamo l'ora di poterci mettere le mani sopra per sperimentare nuovamente le sensazioni provate nel 1998 sulla prima console di casa Sony.

E voi che cosa ne pensate? Siete stati giocatori di Kula World e possedete una delle costose copie fisiche del gioco, oppure non avevate idea dell'esistenza di questo titolo? Siete interessati al suo “sequel spirituale”, oppure dopo l'ultimo anno ne avete abbastanza di palle che girano?

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