BadMemories: il mercato indie e il coraggio di provare qualcosa di diverso | Speciale

Nonostante la qualità dei titoli AAA degli ultimi anni, a quanto pare è il mercato indie ad avere il coraggio di portare qualcosa di nuovo

Condividi

Questo 2021 ha reso ancora più evidente una situazione ormai sotto gli occhi di tutti: il mercato indie è l'unico vero modo per provare qualcosa di diverso giocando ai videogames.

Ma facciamo un passo indietro.

Negli ultimi anni abbiamo potuto notare come molte produzioni AAA tendano ad assomigliarsi un po' tutte, copiando idee e riciclando meccaniche da altri titoli di grosse dimensioni. Con la potenza di fuoco delle software house attuali è innegabile che il risultato sia comunque di altissimo livello, con titoli estremamente divertenti da giocare o con storie meravigliose da vivere. È altresì vero, purtroppo, che manca da molto tempo quella sensazione di scoperta che i videogiochi dovrebbero trasmettere. Quel qualcosa di nuovo in grado di lasciarci più affascinati che soddisfatti.

Se dovessimo fare un paragone con la vita, diremmo che ci stiamo abituando a vivere in modo agiato, ma senza il brivido della scoperta. Non è per forza una cosa negativa, ma per coloro che vogliono vedere il mondo questo potrebbe cominciare a diventare un vero e proprio problema. Un problema perché, anche di fronte a opere immense e immortali come The Last of Us Parte II, c'è il rischio di rimanere felici solo parzialmente, senza quella magia negli occhi proveniente dai tempi andati.

Ed ecco che, come segnalato in apertura, arriva in soccorso il mercato delle produzioni indipendenti. Giochi realizzati con molte meno risorse, ma che proprio per questo hanno spinto gli sviluppatori a fare di tutto per conquistare comunque l'utenza. Un'utenza che ancora volge lo sguardo verso il prossimo titolone in arrivo, perdendosi la miriade di piccole perle in uscita ogni settimana.

Chi vi scrive è da sempre stato un fan degli indie, quindi magari quanto sto per dirvi potrebbe sembrare un po' di parte. Fidatevi, però, quando vi consigliamo di cercare di ampliare il più possibile i vostri orizzonti, magari sfruttando abbonamenti come il Game Pass di Microsoft per giocare a moltissimi titoli con una spesa mensile ridotta. Titoli come Carto, un gioco dove poter comporre il mondo di gioco tassello dopo tassello in tempo reale. Oppure come CrisTales, JRPG che fa della manipolazione del tempo uno dei propri punti di forza.

Potremmo andare avanti ore a citare Eastshade, Haven, Last Stop, Narita Boy, The Wild at Heart o il pluripremiato Hades, ma non lo faremo. Non lo faremo proprio per permettere a voi di esplorare questa nicchia di mercato tanto bella quanto varia. Ovviamente le nostre affermazioni sono valide per chi, come noi, è alla costante ricerca di nuove emozioni. Non vuole essere assolutamente una critica nei confronti di chi preferisce giocare tre titoli all'anno, magari provenienti dalle IP più famose. Dopotutto i videogiochi sono un (meraviglioso) passatempo e ognuno di noi è libero di fruirlo come meglio preferisce.

Se dopo aver letto questo articolo anche solo uno di voi deciderà di provare qualcosa di nuovo, ammettiamo però che ne saremmo estremamente soddisfatti.

Utilizziamo quindi i commenti qui sotto o i canali social di BadTaste.it per tentare di rispondere insieme a questa domanda: è vero che il mercato indie è l'unica soluzione per testare qualcosa di innovativo, oppure pensate che anche i titoli AAA si permettano di sperimentare molto? A voi, cari lettori, l'ardua sentenza!

Continua a leggere su BadTaste