BadMemories: Horizon Zero Dawn e l’incapacità di apprezzare alcuni videogiochi | Speciale

Chi vi scrive non è mai stato un grande fan di Horizon Zero Dawn. Uscito nel marzo del 2017, il titolo targato Guerrilla Games prometteva un vasto mondo da esplorare, un design sensazionale e un gameplay innovativo. Peccato, però, che nello stesso periodo uscì anche un certo The Legend of Zelda: Breath of the Wild, promettendo più o meno le stesse cose.

Lo mettiamo in chiaro sin da subito: i due titoli sono estremamente diversi tra loro, ma è innegabile che si siano trovati a combattere nella stessa arena per vincere l’attenzione del grande pubblico. Attenzione che, per il sottoscritto, venne ampiamente vinta dalle avventure di Link su Nintendo Switch.

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Dopo aver completato il titolo Nintendo, decisi quindi di tornare a visitare gli Stati Uniti nei panni di Aloy, ma mi trovai di fronte a dei limiti letteralmente invalicabili. Certo, il design era davvero affascinante e la storia principale molto interessante, ma le missioni secondarie erano a dir poco noiose e la tanto decantata esplorazione ben lontana dalla libertà di Breath of the Wild. Arrivare di fronte a un ostacolo e non potere arrampicarmi su di esso, dovendo quindi trovare un percorso alternativo per raggiungere la meta, mi diede quindi la mazzata finale, facendomi abbandonare il gioco.

Deciso a dare costantemente una nuova opportunità a Horizon, negli anni successivi provai diverse volte a completare la main quest, senza mai riuscirci davvero. Raggiunte le trenta ore e disposto a utilizzare costantemente il viaggio rapido per non dover percorrere lande deserte e spoglie, la mia attenzione veniva sempre attratta da qualche titolo più emozionante. Morale della storia: nonostante sappia perfettamente gli sviluppi della trama, non ho mai vissuto in prima persona il finale di Zero Dawn.

Poche settimane fa, insieme al posticipo di Horizon Forbidden West, gli sviluppatori hanno annunciato l’arrivo di una patch per PlayStation 5 delle prime avventure di Aloy. Con questo nuovo update il titolo guadagna i tanto attesi 60 fotogrammi al secondo, stuzzicando per l'ennesima volta la mia attenzione. È con sincera perplessità che decido quindi di scaricare nuovamente il gioco del 2017, spendendo anche sette euro per il DLC The Frozen Wilds, nella speranza che aver investito dei soldi mi spinga a portare a termine la mia personale missione.

Ebbene, senza alcun motivo apparente, vi scrivo questo articolo speciale una volta superate le quaranta ore di gioco, intenzionato a completare Horizon una volta per tutte. La cosa pazzesca è che, questa volta, il titolo di Guerrilla Games mi sta pure piacendo un sacco. Ho imparato a focalizzare la mia attenzione su alcuni elementi di gioco, tralasciando le (innegabili) problematiche riscontrate nei miei ultimi tentativi di approccio. Una volta compreso che la caratteristica principale di Zero Dawn non è l’esplorazione, ma lo scontro con le gigantesche macchine, superare alcuni ostacoli è stato molto più facile. Per me, ovviamente. Aloy continua a non poter superare un muro alto più di lei ed è costretta a fare il giro largo.

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Affascinato da questa mia rinnovata passione, mi sono quindi chiesto se fosse normale apprezzare alcuni videogiochi dopo diversi anni. È normale divertirsi e volerne ancora di più di un titolo che, fino a pochi mesi prima, prendeva polvere sullo scaffale delle grandi delusioni?

È proprio a voi che rivolgo questa domanda: vi è mai capitato di provare quello che è successo a me con Horizon Zero Dawn con qualche altro titolo? E, in caso di risposta affermativa, qual era il gioco in questione? Ora lascio la parola a voi! Fatemi sapere le vostre esperienze con un commento qui sotto o, se preferite, attraverso le pagine social di BadTaste.it. Se volete commentare questo speciale in diretta, vi aspettiamo tutte le settimane sul canale Twitch di BadTasteItalia! Continuate a seguirci, perché nelle prossime settimane sono in arrivo molte novità in esclusiva per voi lettori!