BadChronicles: I diritti dei supereroi, la Image Comics

Siamo al nono appuntamento con BadChronicles ed è ora di occuparsi del diritto d'autore e dei supereroi: la nascita della Image Comics

Classe 1971, ha iniziato a guardare i fumetti prima di leggerli. Ora è un lettore onnivoro anche se predilige fumetto italiano e manga. Scrive in terza persona non per arroganza ma sembrare serio.


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Siamo al nono appuntamento con BadChronicles e per questa puntata ritorniamo negli States dopo il viaggio in Giappone, nei bistrattati (a torto) anni '90 dei comics americani. Il nostro percorso è intrecciato e legato indissolubilmente all'evolversi della Nona Arte lungo lo spazio e il tempo. Ricordate il primo appuntamento dedicato alle origini di questo straordinario mezzo culturale e di intrattenimento e il nostro accenno alla tutela dei diritti d’autore? È giunto il momento di affrontare l'argomento e raccontarvi come è andata.

La formula creator-owned appare sulla scena USA alla fine degli anni '60, soprattuto con il movimento Underground Comix, ma è un fenomeno ovviamente ridotto e semisconosciuto. I tempi non sono ancora maturi. Occore spostarsi all'anzio dell'ultimo decennio del 1900; il fumetto mainstream gode di una fortuna colossale. I disegnatori contano più degli sceneggiatori (rapporto destinato a invertirsi dall'epoca successiva fino a quella odierna) e più dei titoli stessi. L'industria del settore è molto fiorente e imperversano nomi che diventeranno leggenda come Jim Lee e Todd McFarlene. Al primo spetta il primato dell'albo più venduto in assoluto, con 7 milioni di copie all'attivo: X-Men #1 (1991) scritto da Chris Claremont. Al secondo il rilancio dell'icona Marvel per eccellenza: Spider-Man. L'Arrampicamuri attraversava una particolare crisi allora; l'artista canadese lo rilancia, modificandolo graficamente con inquadrature e posizioni irreali, straordinarie, e reinventando la sua ragnatela, divenuta un simbolo da allora.

[caption id="attachment_57564" align="aligncenter" width="350"]X-Men #1 (1991) X-Men #1 (1991)[/caption]

Lee e McFarlene sono osannati al pari di due vip di Hollywood in patria e insieme ad altri talenti e colleghi in forza alla Marvel sono responsabili di una supremazia che la Casa delle Idee non aveva mai avuto dalla sua fondazione. Insieme a Rob Liefeld, Erik Larsen, Marc Silvestri, Whilce Portacio e Jim Valentino pretendono la comproprietà dei diritti sui personaggi e non una semplice paga come dipendenti. È una proposta inaccettabile per il capo redattore Tom DeFalco e i vertici della Marvel.

I sette “ribelli“ se ne vanno sbattendo la porta e sull'esempio di un esperimento di qualche anno prima, anch'esso destinato a un brillante futuro, la Dark Horse di Mike Richardson, creano una propria casa editrice: la Image Comics. L'impresa è improntata sul sovversivo concetto di "creator-owned", che da quel moneto acquisterà la sua dignità giuridica e soprattutto commerciale. Si tratta in breve della facoltà di godere totalmente da parte del suo o dei suoi creatori dei guadagni legati al marchio e ai diritti concernenti un'opera. Si parte con sei progetti che fanno riferimento ad altrettanti studi creativi: Extreme Studios di Rob Liefeld, Highbrow Entertainment di Erik Larsen, ShadowLine di Jim Valentino, Todd McFarlane Productions di Todd McFarlane, Top Cow Productions di Marc Silvestri e Wildstorm Productions di Jim Lee e Whilce Portacio.

[caption id="attachment_57566" align="aligncenter" width="423"]I fondatori della Image Comics I fondatori della Image Comics: (da sinistra): Lee, McFarlane, Larsen, Valentino, Silvestri, Liefeld e Portacio[/caption]

Nel 1992 gli sforzi profusi danno vita a sette testate che segnano l'esordio della Image come editore indipendente: Youngblood di Liefeld, cui farà seguito lo stesso anno la fortunata Supreme (novembre 1992); Spawn (l'unica a esser stata pubblicata ininterrottamente fino ad oggi) dove McFarlane introduce una figura rivoluzionare che ridefinisce il concetto di supereroe; Savage Dragon di Larsen; Shadowhawk di Valentino; WildC.A.T.s. di Lee; Cyberforce di Silvestri; e Wetworks di Portacio. Gli albi vengono accolti con un successo di pubblico inaspettato; Spawn al suo debutto risulta l'albo più venduto del mese (maggio 1992) mentre Wildcats si piazza al secondo posto nell'ambito dell'intera annata, superato soltanto da Superman #75, quello contenente la morte del protagonista (tra i più acclamati di sempre per quanto riguarda l'Azzurrone).

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La seconda metà degli ani '90 corrisponde a un indiscutibile declino della Image che vede tra l'altro l'abbandono di Liefeld prima e di Portacio poi, anche se la perdita più significativa è quella di Lee che vende la sua Wildstorm alla DC Comics nel 1999.

Dopo un periodo di alti e bassi, nel 2008 comincia la rinascita con l'arrivo di Eric Stephenson quale Editor-In-Chief e la nomina a partner artistico e direttore creativo di Robert Kirkman. Oggi l'azienda si è riconquistata con merito una posizione di leadership. Titoli quali The Walking Dead di Kirkman, Saga di Brian K. Vaughan e Fiona Staples e rientri di big come Warren Ellis (Trees) e Mark Millar (Jupiter's Legacy, Chrononauts) nonché l'apporto di altre firme provenienti dalle due major rivali, come Scott Snyder (Wytches) o Matt Fraction (Sex Criminals), attestano la Image come l'unica realtà in grado di porre seriamente in discussione il primato di DC Comics e Marvel e offrendo una continuità qualitativa invidiabile ai suoi prodotti.

[caption id="attachment_57569" align="aligncenter" width="350"]The Walking Dead #1 The Walking Dead #1[/caption]

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