Bad School - I Vicini Di Casa, di John G. Avildsen

Il Bad School della settimana è l'inquietante ma interessante I Vicini Di Casa, ultimo film interpretato da John Belushi prima di lasciarci a soli 33 anni

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Spoiler Alert
Neighbors

Prima che Homer Simpson odiasse Ned Flanders in un certo cartone animato seriale con personaggi dalla pelle gialla, dopo che Roman Polanski aveva già ripreso l'incubo della prossimità disumana in città attraverso l'amato spioncino e prima che Mac Radner si guardasse male con Teddy Sanders sul vialetto davanti l'ingresso in Cattivi Vicini 1 & 2... anche Dan Aykroyd e John Belushi furono vicini di casa. Ed uno dei due era quasi più giallo dei Simpson. I Vicini Di Casa (1981) è uno di quei film considerati un fallimento ma che in realtà non lo fu affatto (costato quasi 9 milioni dollari ne riportò a casa 30 di sola sala) e una di quelle pellicole assai problematiche migliorate con il passare del tempo. All'epoca parve a molti orribile (tranne il solito profetico Roger Ebert, colpito dalla sensuale scorrettezza del tutto), mentre adesso... il sapore è sempre acido ma, grazie al grottesco de I Simpson e al nichilismo di South Park, più adatto ai tempi che viviamo.
Oggi I Vicini Di Casa è uno shottino che si può mandare giù tutto d'un fiato, avendo un certo gusto.
Cattivo e perverso, però.

Animal House

Belushi & Aykroyd erano esplosi con lo show comico tv Saturday Night Live, John G. Avildsen aveva trionfato da poco agli Oscar con Rocky la cui prodigiosa colonna sonora era stata scritta da Bill Conti e, dulcis in fundo, il produttore Richard D. Zanuck poteva vantare in filmografia di aver pescato un certo pesce come Lo Squalo (1975). Uno può facilmente pensare: metti insieme Belushi + Aykroyd + Avildsen + Conti + Zanuck e ottieni una produzione che fila liscia come l'olio. Non andò così. Si odiarono tutti abbastanza platealmente fin dal giorno uno. Quella che doveva essere una commedia grottesca sullo scontro tra vicini di casa tratta da best-seller omonimo di Thomas Berger con sceneggiatura dell'esperto Larry Gelbart (andrebbero aggiunti anche loro due come asset dell'operazione)... divenne un vero e proprio incubo per tutti i coinvolti. Che Belushi non fosse un tipetto facile da gestire lo aveva scoperto sulla sua pelle un ignaro Jack Nicholson quando lo scritturò nell'estate del 1977 sull'onda del successo del Saturday Night Live, e prima che il comico andasse sul set di Animal House, per il suo secondo film da regista Verso Il Sud (1978). Per poco l'uomo soprannominato Mulholland Man, già premiato con l'Oscar per Qualcuno Volò Sul Nido Del Cuculo, non lo uccise a mani nude per quanto quel corpulento comedian figlio di immigrati albanesi era stato dispettoso, paranoico ed altezzoso sul set. Con Landis era andato tutto diversamente. Tra i due ai tempi di Animal House (1978) sarebbe nata una grande sintonia umana ed artistica (Belushi deve il trionfo cinematografico al suo John "Bluto" Blutarski del film di Landis) poi però messa in discussione poco dopo ai tempi della lavorazione di The Blues Brothers (1980) per colpa dell'uso o meglio abuso di sostanze psicotrope da parte di Belushi. Quello che dunque arriva sul set nel marzo 1981 con l'amico fraterno Aykroyd a quella che si presenta come la commedia potenzialmente dell'anno è purtroppo ormai un uomo sempre più schiavo di atteggiamenti paranoici e autodistruttivi come ricorda nel dettaglio il Bob Woodward di Chi Tocca Muore - La Breve Delirante Vita Di John Belushi, biografia cattivella datata 1984 in cui la turbolenta realizzazione de I Vicini Di Casa ha molto spazio.

Scambisti

Poco prima che Avildsen batta il ciak Dan Aykroyd e John Belushi fanno subito la rivoluzione: non sarà più il bel Dan a recitare la parte del piccolo borghese represso ebreo Earl Keese bensì lo stesso Belushi, il quale cede il ruolo per lui più naturale di Vic, vicino di casa invadente e forse pericolosissimo perché sovversivo, all'amico Aykroyd. Si dice: recitare against the type. "Bluto" Blutarsky di Animal House diventa dunque Earl, family man conservatore, mentre il futuro altolocato Louis Winthorpe III di Una Poltrona Per Due (1983) diventa Vic, post-punk dai capelli ossigenati con amazzone femme fatale al suo fianco di nome Ramona (Cathy Moriarty, lanciata in bianco e nero dallo Scorsese di Toro Scatenato giusto l'anno prima).
Questi vicini di casa sono gialli come I Simpson... e germanici.

He Was The Naz

Con una z sola però, a differenza del "nazz" usato da David Bowie nel testo di Ziggy Stardust in omaggio alla poesia beat di Richard Buckley. L'elemento oggi forse più interessante di questa stranissima commedia con scontro cartoon tra vicini di casa non è tanto lo scambio di ruoli tra Aykroyd e Belushi bensì la fortissima presenza di riferimenti al nazismo. Si può disegnare distrattamente una svastica in mezzo agli appunti cercando di scrivere controvoglia l'ennesimo saggio su Heidegger come in The Irrational Man di Woody Allen (oscuro presagio del futuro delirio d'onnipotenza che colpirà il Prof. Abe di Joaquin Phoenix) e si può ricevere l'inaspettata visita nella propria isolata casetta né di periferia né di campagna (i Keese abitano un non luogo, come scriverebbero quelli colti) da una coppia di bellimbusti della gioventù hitleriana. Qualche indizio: Ramona sembra una bionda berlinese, Vic parla tedesco al suo cane lupo, hanno entrambi le chiome dorate (Vic ha anche le sopracciglia di quel colore; inquietante) e indovinate che libro immediatamente vorrà sfogliare Vic una volta entrato in contatto con la libreria di casa Keese? Un poderoso volume sul Terzo Reich con svastica ben in evidenza sulla costina (o meglio costona gigantesca) del libro. Gialli come i Simpson e neri dentro come Adolf Hitler & Eva Brown, i nostri sgargianti Vic & Ramona. Ma non è questa la cosa più disturbante de I Vicini Di Casa.

Scambisti - Parte Seconda

In fondo il film può essere letto come un invito violento al ménage à trois: Ramona si infila nel letto di Earl per praticargli una fellatio e Vic, per niente geloso, non fa altro che parlare di scambismo come ottimo passatempo per combattere la noia da suburbia. Earl Keese, al termine di mille dispetti e innocui duelli psicologici e fisici con Vic, deve solo sbarazzarsi di tutto (incendiare la casa; distruggere il ritratto di famiglia), lasciare la moglie (una liberal pro nativi americani) e abbandonare la figlia (una viziata casinara) per fuggire in macchina tutto contento con la coppia di biondi disinibiti e partire con loro verso un futuro di promiscuità sessuale affrontata però con la positiva vivacità di un bambino di 10 anni. Se I Vicini Di Casa ha il fascino di un film sbagliato... è perché è moralmente sbagliato!
Come la giudichereste voi una pellicola che invita un ebreo a spassarsela per il resto della sua vita con due nazistoidi?

Conclusioni

Questa follia tematica e ambiguità ideologica... pensiamo che sia completamente frutto della grande confusione scoppiata in fase di pre-produzione, produzione e post-produzione. Belushi voleva una colonna sonora punk rock (il suo genere musicale preferito) e invece ecco Bill Conti diventare Looney Tunes peggio di Carl Stalling esasperando il conflitto cartoon Vic vs. Earl la cui totale mancanza di realismo e vera minaccia è ben rappresentata dalla goffissima scazzotata in cucina in cui Aykroyd si fa incomprensibilmente male al ginocchio dopo aver colpito con la suddetta articolazione l'organo genitale di Belushi (il dettaglio al montaggio del ginocchio con tutore di Vic non fa che esaltare questo nonsense cinematografico). Aggiungete a tutto questo caos paludi con sabbie mobili, nebbia da giungla sotto casa (riferimento al Vietnam?), richiami alla fantascienza di Ai Confini Della Realtà (quelli, ci scommettiamo, sono frutto delle riscritture non accreditate del patito science fiction Dan Aykroyd) e tralicci in preda a casuali scosse elettriche ed avrete un film che oggi si può quasi ammirare come un guilty pleasure so bad so good come lo definirebbero, strafumati, Johnny e Ted.
D'altronde scommettiamo che neanche Belushi doveva essere troppo lucido durante tutta l'operazione.
Esattamente un anno dopo le riprese del film e a distanza di soli tre mesi dalla distribuzione della pellicola nelle sale Usa nel Natale 1981, John Belushi ci avrebbe lasciato per un'overdose di cocaina ed eroina mescolati insieme.
Che I Vicini Di Casa sia l'ultimo credit in filmografia non fa rendere la sua breve vita ancora più folle e delirante.

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