Bad School - Velluto Blu, di David Lynch

Il Bad School della settimana è il quarto viaggio dentro la filmografia di David Lynch: Velluto Blu. Era il 1986 e dopo il flop di Dune tutti davano Lynch per finito.

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Spoiler Alert

Blue

Lynch è triste dopo il flop di Dune. Ma non abbastanza triste per arrendersi. La chiave di volta è far in modo che già nel 1984 il suo nuovo film entri in produzione. La tempistica è fondamentale perché nel dicembre dello stesso anno tutta Hollywood si renderà conto che Dune è un fallimento di pubblico e critica. Ma Lynch è già pronto ed “euforico” nella sconfitta. Il non appartenere totalmente alla comunità filmica Usa lo preserva dal non andare in depressione. Lui viene dall'arte. E nell'arte un insuccesso commerciale... non vuol dire niente.

Stile

Patti chiari, amicizia lunga: De Laurentiis accetta di tornare a lavorare con Lynch dopo la disastrosa avventura di Dune ma a qualche condizione. Eccole:

  1. 6 milioni di budget e non un dollaro di più

  2. Rispetto del piano di lavorazione

  3. Decurtazione del salario del regista ancora in doppia veste di soggettista e sceneggiatore.

Lynch accetta tutto. Gira il film in stato di grazia perché si sta innamorando di una delle attrici e perché non ha più nulla da perdere. Lo strano noir che ha in testa da svariati anni (13) era partito da un orecchio mozzato, la canzone Blue Velvet di Wayne & Morris, insetti brulicanti sotto il prato perfetto, un giovane innocente che gioca all'investigatore, voyeurismo, varchi verso altre dimensioni (possono essere un orecchio mozzato ma anche la scatola di Mulholland Drive o la Loggia Nera di Twin Peaks). Il 19 settembre 1986 il film esce nelle sale Usa.
Succede il finimondo.

Conclusioni

Reazioni isteriche in sala, minacce di morte per Lynch, critici che urlano al capolavoro epocale (bravissimi perché non era facile) e critici che dicono che fa schifo (il maestro Roger Ebert per poco non si picchia con Gene Siskel nel loro mitico faccia a faccia in tv per quanto ha detestato il film). Si comincia a coniare l'espressione “surrealismo americano” in relazione al film. Le carriere di Dennis Hopper (il suo personaggio ultraviolento è un diretto omaggio a un certo Frank che appare all'improvviso ne La Donna Del Ritratto di Fritz Lang) e Isabella Rossellini rispettivamente riesplodono (l'eroe di Easy Rider non se la passava bene negli '80) e cominciano sotto una nuova luce (la figlia di Ingrid Bergman e Roberto Rossellini era, sostanzialmente, una modella nonché giornalista di costume). Prima collaborazione alle musiche con Angelo Badalamenti, MacLachlan ormai star alter ego del regista (è il ragazzino investigatore protagonista) e fenomeno homevideo quando il vhs di Velluto Blu diventa un vero e proprio oggetto di culto alla fine degli '80. Lynch non solo non è “morto” dopo Dune. È rinato più forte, più esperto, più scaltro. Seconda nomination Oscar a Miglior Regia dopo The Elephant Man (vince Oliver Stone per Platoon e Lynch applaude convinto all'annuncio di Liz Taylor nella clip che trovate su YouTube) e quasi 9 milioni di incasso di solo box office in sala. Il regista ora si può sbizzarrire. Un nuovo noir è alle porte.

Più rovente addirittura di Velluto Blu. Un nuovo amore è nella sua vita.

Il film del futuro si chiama Cuore Selvaggio. La donna del presente è Isabella Rossellini.

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