Bad School - Strange Days, di Kathryn Bigelow

Il Bad School della settimana è Strange Days, noir di fantascienza dove il soggettista James Cameron introduce Avatar attraverso lo Squid, un trip per rivivere le esperienze degli altri

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Spoiler Alert

Il Quid È Lo Squid

Il centro dell'affascinante e parecchio maledetto Strange Days (1995) è, ancora oggi, lo squid. L'acronimo sta per Dispositivo di Interferenza del Superconduttore Quantum (Superconducting Quantum Interference Device, in originale). È come se il soggettista, sceneggiatore e produttore James Cameron, ispirandosi all'eccellente spunto di Bruce Joel Rubin per Brainstorm (1983) di Douglas Trumbull, profetizzasse all'epoca l'arrivo di Matrix (1999) ed eXistenZ (1999) nonché anche del suo Avatar (2009), film emblema del filone "il mio vecchio corpo reale sta fermo mentre il mio nuovo corpo avatar corre e non solo" di cui avrebbero fatto parte anche Inception (2010) e Il Mondo dei Replicanti (2009). Strange Days è un noir fantascientifico diretto dalla sua all'epoca già ex moglie Kathryn Bigelow (sposi per pochissimo: 1989-1991) e ambientato a ridosso della fine dell'anno 1999 in una Los Angeles molto notturna, fumosa, neon, world music e Blade Runner grazie a caos multietnico e grossa tensione nell'aria tra polizia, esercito e comunità afroamericana. Il soggetista e cosceneggiatore (con Jay Cocks) Cameron ci dà già dunque a metà anni '90 un antipasto del suo futuro capolavoro del 2009. È un'intuizione di gran classe che espande Brainstorm e i confini cinematografici dell'onirismo che tanti buoni risultati già portarono a casa con Hitchcock, Bergman, Fellini, Buñuel e Wes Craven. "Il mio vecchio corpo reale sta fermo mentre il mio nuovo corpo avatar corre e non solo" crea movimento, dà la possibilità ai registi di inventare mille situazioni (dall'erotico, all'action, al thriller più truce) e, insieme, riflette in modo intelligente su uno dei possibili futuri dell'umanità concretizzando paurosamente l'altrimenti futile dibattito sulla realtà virtuale. Quando i nostri corpi saranno troppo grassi per muoversi (WALL·E) e il nostro pianeta Terra troppo brutto e marcito per vederlo per quello che è realmente (Matrix)... forse collegheremo il nostro corpo floscio e cervello desideroso a squid che ci faranno saltare di qua e di là all'interno di nuove dimensioni incontaminate, incontaminabili e dominate dal nostro ego?

Trip Advisor

"Hai mai jackato? Hai mai zigoviaggiato?". "Non è come la tv. È meglio" (era il 1995, il web ancora non sfidava la tv come oggi e The Net con Sandra Bullock era, sempre in quell'anno, il primo film hollywoodiano mainstream sulla futura febbre da www). "Questa è vita reale. Un pezzo di vita". "Forse vuoi essere una donna". "Forse vuoi una suora che ti leghi". "Io lo posso far accadere senza nemmeno farti macchiare la fede nuziale". "Sembra vero ed è molto più sicuro" (leggi: sesso senza pericolo Aids).  Chi è l'abile venditore che dice tutte queste cose facendo arrabbiare tanto Nanni Moretti in Aprile (1998)? Lenny Nero, autoribattezzatosi "Il Babbo Natale del Subconscio". Ex poliziotto, ora Lenny vende nel mercato nero esperienze squid. Ha una giacca Armani, pantaloni di pelle, cravattine sgargianti (qualcuno, nel film, le detesta) e la bellissima faccia di un Ralph Fiennes ancora con i capelli nel suo momento stardom tra le due nomination Oscar per Schindler's List (1994) e Il Paziente Inglese (1997). Prima che i fratelli Wachowski diventassero sorelle, prima che Neo si desse una svegliata prendendo la pasticca di Morpheus e dopo che Dorothy era tornata da Oz con il suo stesso corpo con cui era volata lì dal Kansas... Strange Days fa viaggiare nel 1995 in soggettiva i suoi protagonisti facendo vivere loro esperienze in prima persona... di altre persone. Ideona. Vuoi essere una donna che fa l'amore con un'altra donna? Si può fare. Vuoi essere un rapinatore che cerca di svaligiare un ristorante cinese per poi essere inseguito sui tetti dalla polizia? Si può fare (è la sequenza iniziale superadrenalinica grazie al mago della steadicam James Muro, ex regista del cult Street Trash; all'epoca le leggerissime Go Pro 3 di Hardcore! non esistevano). Vuoi correre sulla spiaggia in una mattina bellissima flirtando con jogger mozzafiato? Si può fare (questo trip ha una valenza ancora più importante perché a provarlo è un uomo senza gambe; ecco già in nuce l'avventura del paraplegico Jake Sully di Avatar in grado di tornare a correre su Pandora grazie al suo avatar Na'vi).
Vuoi essere una diciottenne che si fa la doccia? Si può fare.

Vedere È Sentire

Attenzione che lo squid non è solo vedere soggettive altrui ma anche e soprattutto sentire quello che ha sentito la persona che ha registrato in soggettiva su dischetto la sua esperienza che tu, in quel momento, stai rivivendo.
Ecco perché il sesso funziona (e quindi anche il porno), ecco perché è esaltante essere una diciottenne allegra che si fa la doccia (Lenny si diverte un mondo ad osservare l'avvocato borghese che si contorce di piacere mentre sta provando quell'esperienza) ed ecco perché il monco Tex si commuove quando "risente" le sue gambe (come accadrà a Sully in Avatar) nel momento in cui Lenny gli fa provare la soggettiva dell'uomo che corre sulla spiaggia (poi Tex si deprimerà assai una volta che quella soggettiva è finita; grande momento di cinema che sintetizza in pochi secondi tutto il pericoloso fascino droghereccio dello squid).

Ridigitiamolo chiaramente: lo squid dentro Strange Days è il quid che fa del film un film indimenticabile. Il resto... meno. È possibile immaginare il concreto piacere di un geniaccio della science fiction come Cameron nell'ideare e poi buttare giù su carta tutti i dettagli di una nuova droga così interessante e cinematograficamente sublime (Hardcore! espande una sola soggettiva a lungometraggio mentre con lo squid... ne puoi creare a bizzeffe). Cosa sappiamo ancora di questa roba rappresentata come fosse un ragnone che ti applichi a mo' di cuffia, o retina per i capelli, sulla testa sia per registrare la tua esperienza sia per rivivere quella di altri? È una tecnologia inventata dai federali e ora finita nel mercato nero di cui Nero, nomen omen, è uno dei protagonisti almeno nella piazza di Los Angeles. Con lo squid puoi fare porno (Lenny istruisce un giovane stallone sperando che: "Il tuo gel non rovini i ricettori squid"), snuff (nel gergo del film si chiamano black jack), sentire lo zap (non è piacevole), fonderti le meningi (cocked off) ovvero rimanere vivo ma catatonico quando qualcuno aumenta l'amplificatore interno friggendoti le cervella (nel film capita a due personaggi e il collegamento agli effetti nocivi dell'LSD è lampante). Quando vivi le esperienze di altri devi chiudere gli occhi (altrimenti vedi doppio) mentre quando registri la tua esperienza... puoi dimenarti più fisicamente che ocularmente (Lenny, paziente, alla coprotagonista della soggettiva lesbica: "Devi muovere gli occhi meno velocemente. Come se facessi l'amore con gli occhi").
Con lo squid, insomma, si possono fare un sacco di cose. Anche terribili.

Soggettiva Da Urlo

Se qualcuno che sta usando lo squid ti mette sulla sua linea d'uscita... tu vedi ciò che vede la persona alla quale sei stato collegato. In poche parole: vedi te stesso attraverso la persona che ti sta guardando. È l'ennesima trovata drammaturgica relativa al mondo dello squid che Cameron/Cooks utilizzano con effetti straordinari dentro la trama noir di questo bizzarro caleidoscopio di generi e atmosfere che è Strange Days. C'è infatti un assassino che si diverte ad uccidere in soggettiva come in un giallo di Dario Argento (qui però i guanti non sono di pelle nera bensì di lattice bianco) con l'aggravante di spedire a Lenny il risultato finale delle sue malefatte in cui le sue vittime assistono alla loro stessa morte grazie al fatto che l'assassino le mette sulla sua linea d'uscita.
Quando Lenny vedrà questo black jack con la vittima costretta a vedersi uccidere dal punto di vista del suo carnefice... vomiterà per strada.

Oltre Lo Squid?

Il fascino sregolato di Strange Days è che già lo squid, e tutti i suoi mille usi, avrebbe offerto parecchio materiale per un film di fantascienza cyberpunk più semplice come prova a essere il coevo Johnny Mnemonic (1995). Non contenti, e parecchio generosi nei confronti del pubblico pagante, i due sceneggiatori Cameron/Cooks (occhio al locale Retinal Fetish parente stretto del Tech Noir di Terminator) + la regista Bigelow aggiungono a Strange Days anche: 1) una storia noir legata alla femme fatale cantante ex donna di un Lenny ancora così perdutamente innamorato di lei da vedere e rivedere cassette del loro amore vissuto in prima persona 2) il giallo relativo all'assassino con i guanti in lattice bianco 3) un segmento thriller con due poliziotti cattivissimi sulle tracce di una testimone troppo scomoda perché presente nel momento in cui è stato ucciso gratuitamente un rapper guru/leader/profeta della comunità black (chiaro riferimento al pestaggio del 1991 subito da Rodney King per mano dei poliziotti di L.A. e anticipazione dell'assassinio di Tupac Shakur del 1996) 4) momenti da concerti rock filmati dal vivo come fosse un documentario con Juliette Lewis (la femme fatale) che canta scatenata Hardly Wait di PJ Harvey e gli Skunk Anansie che eseguono la loro Selling Jesus al party finale in attesa del nuovo millennio 5) la delicata love story in costante avanzamento tra il Ralph Fiennes di Lenny e la possente Angela Bassett di Lornette 'Mace' Mason, vero e proprio centro morale del film ed omaggio letterale alle pantere nere della blaxploitation stile Pam Grier.

Strane Conclusioni

Non stupisce che Strange Days duri... 145 minuti. E non stupisce che sia un film completamente e magicamente schizofrenico come una colonna sonora che passa dal grunge di quel momento storico lì a Gioachino Rossini, i Prong che rifanno i Doors (e la canzone che dà il titolo all'opera), Marylin Manson, Bob Marley, per finire con le cornamuse (come in Batman v. Superman: Dawn of Justice) e la world music dei Deep Forest + Peter Gabriel della hit While the Earth Sleeps.

C'è un'aria forse troppo ostentata di apocalisse nell'aria + crudezza anni '90 ma c'è anche un happy ending superglamour e superhollywoodiano a metà strada tra Trappola di Cristallo (era Natale) ed Harry, Ti Presento Sally... (era proprio capodanno).
Il film è, dunque, un gran casino. Ma che divertimento e che grandi idee di cinema con la C maiuscola. Gli attori che ne escono fuori meglio sono un piacevole Fiennes e una fantastica Bassett (quando la vediamo legare brutalmente i poliziotti scalza e in minigonna siamo invasi dalle scariche elettriche provenienti dai muscoli delle sue cosce; altro che squid) mentre amiamo Strange Days anche perché ci ricorda, dopo Full Metal Jacket, che è sempre meglio NON prendere in giro troppo a lungo Vincent D'Onofrio in un film se vuoi... che lui stia calmo.
Commercialmente fu un disastro. La critica rimase, giustamente, disorientata.
È un noir su un uomo che non riesce a dimenticare la femme fatale che l'ha scaricato? È un film politico post-Rodney King e pro comunità black? È science fiction cyberpunk? È una love story a capodanno? È un giallo?
Sicuramente possiamo recuperare su Youtube Nanni Moretti in Aprile che lo definisce "una cazzata memorabile" (e dire che quel titolo straniero così accessibile e sexy lo aveva pienamente convinto ad andarlo a vedere), mentre sappiamo per certo che un regista di nascita moscovita lo amò alla follia quando, da adolescente, mise gli occhi su quel film così interessante e creativo riguardo l'uso della soggettiva cinematografica.
Quell'adolescente moscovita si chiamava Ilya Naishuller.
Il regista di Hardcore!

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