Bad School - Star Wars: Episodio V - L'Impero Colpisce Ancora, di Irvin Kershner

Continua il viaggio Bad School dentro Star Wars. Questa settimana tocca a L'Impero Colpisce Ancora, episodio con ferite, baci, rivelazioni e tanti doppi

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In vista dell'uscita nei cinema di Star Wars: Il Risveglio della Forza, i prossimi appuntamenti con la rubrica curata da Francesco Alò, Bad School, saranno tutti dedicati ai sei capitoli usciti fra il 1977 e il 2005.

Uno a settimana, in rigoroso ordine di arrivo nelle sale.

Anche il format sarà alquanto differente dal solito visto che, per stimolare la discussione su una delle saghe più amate di sempre, Francesco Alò ci proporrà di volta in volta cinque ragioni per cui ciascun film è ancora un capolavoro e cinque che magari, con la complicità del tempo trascorso, stonano un po'.

Buona lettura e non dimenticate di commentare l'articolo in calce alla pagina o su Facebook (segnalandoci anche eventuali sviste)!

Andrea Bedeschi

Le 5 ragioni per cui è ancora un capolavoro

1 - Doppio piacere

Tutto il film diretto da Irvin Kershner, ex docente di regia di George Lucas alla University of Southern California, è abitato da repliche dei personaggi protagonisti in funzione perfettamente simmetrica e doppi giochi. Lando Carlissian, governatore di Cloud City, è il doppio di Han Solo ed è ironico che lo interpreti quel Billy Dee Williams che per un pelo non batté Ford proprio per l'assegnazione del personaggio di Han in Episodio IV - Una Nuova Speranza. Lando è sexy, spiritoso, immediatamente attratto da Leia (emblematico che sia lui che Han la prendano sottobraccio per scortarla in un momento di convivialità esemplificando così il loro duello per la bella Principessa) ed inizialmente così egoista e superficiale (proprio come Han in Una Nuova Speranza) da non vedere nell'accordo con Darth Vader una catastrofica minaccia per molti offuscato dal suo profitto personale. Ed esattamente come Han... anche Lando avrà la sua redenzione nel finale. Ah... ultima cosa: il Millennium Falcon un tempo... era suo. Darth Vader è qui il doppio di Luke Skywalker, il quale taglia la testa a se stesso in un duello allucinazione con Darth in quel di Dagobah quando Yoda lo manda in quell'anfratto che somiglia assai al Sentiero dei Morti percorso da Aragorn ne Il Signore Degli Anelli e quindi sa di viaggio sciamanico dentro il passato e la pericolosa natura bipolare della Forza. Ogni scatto di rabbia, ogni atto di rinuncia, ogni impulso violento, ogni riflessione nichilista è il Lato Oscuro della Forza e Darth è terribile nel tentare Luke fino all'ultimo da jedi a jedi e da padre a figlio. Difficile presentare due personaggi più speculari di questi due jedi bramosi dell'orizzonte. Yoda è il doppio di Obi Wan-Kenobi e i due compariranno spesso dentro una stessa inquadratura in piedi uno accanto all'altro con l'unica differenza che un mentore è pura presenza spirituale (Obi-Wan) mentre l'altro è ancora vivo, vegeto e in piena modalità gandalfiana (Yoda: suggerirà l'importanza, senza citarlo, di Darth nel futuro dell'avventura proprio come Gandalf intuì l'utilità del ruolo di Gollum). Yoda e Obi-Wan sono due mentori, due maestri, due persone che vengono trovate da Luke quando Luke vuole cercare un'altra persona (c'è lo stesso identico escamotage narrativo qui come in Una Nuova Speranza). Perfino tra i cattivoni ci sono i doppi: occhio al pessimo Firmus Piett il quale vuole fare le scarpe all'ammiraglio Kendal Ozzel e ci riesce benissimo per colpa della fretta del primo nell'attaccare la base dei ribelli nel pianeta Hoth. Occhio anche al capitano Needa, il quale sembra il sosia di Firmus Piett. Last but not least anche C-3PO incontrerà qualcuno molto simile a lui a Cloud City (infatti rimarrà interdetto) e appena incontrerà il suo doppio... verrà fatto in mille pezzi. Solo Leia non ha una "sorella" nel film. Peccato.

2 - Yoda

Tutto il film diretto da Irvin Kershner, ex docente di regia di George Lucas alla Usc, è abitato da repliche dei personaggi protagonisti e doppi giochi

Prima di E.T., prima di Gollum, Rocket Racoon, Groot e Ted... c'era lui: Yoda. Il maestro jedi con la testa a forma di Gremlin e gli occhi dolci e intelligenti di Albert Einstein. Il produttore George Lucas voleva Jim Henson del Muppet Show ma si dovette accontentare di uno della sua squadra ovvero quel Frank Oz specializzatosi in Miss Piggy (così lo chiamava Marlon Brando sul set di The Score, decima pellicola diretta dall'Oz regista anche di In & Out) e nella restituzione degli effetti personali a John Belushi in The Blues Brothers (1980). La fatica di gestire un personaggio così importante affidato a un pupazzo con il povero Oz a manovrarlo dall'interno di impalcature che costrinsero gli scenografi ad alzare il livello del set del pianeta Dagobah, fecero sì, un po' come accadde al Gollum di Serkis, di ricevere il plauso di tutta l'industria hollywoodiana per l'incredibile risultato raggiunto. Lucas rimase così impressionato da pagare di tasca propria una campagna Oscar per permettere al burattinaio Oz di avere una nomination per Miglior Attore Non Protagonista all'edizione Oscar del 1981 dove L'Impero Colpisce Ancora portò a casa due statuette su quattro nomination (dal 1977 era stata ufficialmente stabilità la categoria Best Visual Effects). Yoda è l'ennesima magia cinematografiche di quella saga che divenne la favola moderna per alcuni e il vaso di Pandora per altri in termini di enfatizzazione del concetto di cinema come intrattenimento infantile e prodotto iperspettacolare. Dopo il C-3PO di Anthony Daniels, l'R2-D2 di Kenny Baker, il Chewbecca di Peter Mayhew e il Darth Vader di Prowse/Earl Jones ancora una volta un personaggio veniva utilizzato in modo particolare presentandolo allo spettatore come effetto speciale in sé. Anche il modo di parlare di Yoda (Oggetto Soggetto Verbo) si impose in tutto il mondo grazie alla voce affaticata di Oz in versione originale. Per noi l'immenso, e compianto, Silvio Spaccesi realizzò uno Yoda più giovanile e meno gracchiante foneticamente.

3 - Baci

Continua la lotta tra Han e Luke per il cuore, e forse non solo quello, della Principessa. Leia, più sciupata rispetto a Una Nuova Speranza, dispenserà dei baci ad entrambi. Ma sono baci molto diversi. A Han quelli più erotici e passionali visto che i due trascorreranno molto tempo insieme una volta separatisi da Luke dopo l'evacuazione del pianeta Hoth. Prima un bacino sulla guancia per aver avuto l'idea di usare un campo di asteroidi come terreno in cui mimetizzarsi con il Millennium Falcon, poi, sempre a bordo della nave di Han che non parte prima di un bel cazzottone (sempre l'idea di astronavi come macchine spompate), un bacio molto più intenso, e sulla bocca, per via di Han che prende l'iniziativa (Leia: "Smettila, ho le mani sporche"; Han: "Anche le mie lo sono, di cosa hai paura?"; complimenti alla veterana di Howard Hawks Leight Brackett e al pivellino di gran talento Lawrence Kasdan per quella che è considerata una delle migliori sceneggiature della saga). A Cloud City ancora Han pronto a rincuorare Leia ponendo le sue labbra sulla testa di lei (terzo bacio) per arrivare poi al gran finale una volta che stanno separando con la forza i due ormai definitivamente innamorati prima di congelare Han ed incapsularlo nella grafite. Questo ultimo bacio ha una tale importanza da essere composto da due inquadrature montate con estrema grazia e il movimento di Han e Leia è all'unisono. Lui mentre si abbassa e lei mentre si appresta a riceverlo dal basso. Non è più solo un uomo "canaglia" che prova ad approfittarsi di una fanciulla altolocata con un segreto debole per quelli con le mani sporche. E' l'armonia di due persone che vogliono baciarsi davanti a tutti, entrambi con una motivazione ben precisa e prima dello scambio di battute che entrerà nella storia (Leia: "Ti amo"; Han: "Lo so"; la risposta di Han fu concordata tra Ford e Kershner creando della maretta sia con Brackett-Kasdan che con la stessa Carrie Fisher). E i baci a Luke? Un solo bacino dopo che Leia, Lando, Chewbecca, R2-D2 e C-3PO lo hanno recuperato esausto dopo lo scontro con Darth Vader. E' un bacetto sulla bocca più da infermiera a soldato ferito. Diciamo che la partita tra Han e Luke per il cuore, e la bocca, di Leia si esaurisce definitivamente con questo film.

4 - Lucasworld

Nasce il suo impero. L'impero di chi? Di George Lucas, ovviamente

Nasce il suo impero. L'impero di chi? Di George Lucas, ovviamente. Investe dei soldi propri, trasforma in indipendenza il braccio di ferro con la Fox che lo aveva logorato ai tempi della faticosissima produzione di Episodio IV - Una Nuova Speranza e getta le basi per una sua autonomia produttiva che è anche artistica. Il budget dagli 11 milioni di Una Nuova Speranza finirà per raggiungere i 33 dai 18 iniziali e quella che per Lucas poteva sembrare una passeggiata dopo il trionfale successo del primo capitolo rischia di trasformarsi in una nuova odissea per via di difficoltà tecniche e un'iniziale lontananza di Lucas dalla produzione poi risolta da un suo maggiore coinvolgimento. Il sogno di Francis Ford Coppola di creare una comunità di cineasti fieramente indipendente dalle major viene paradossalmente portata a realizzazione dal suo strafottente discepolo Lucas incontrato sul set della terza regia coppoliana Sulle Ali dell'Arcobaleno (1968; epocale e forse mitologico scambio di battute tra Coppola e Lucas con il primo che chiede al secondo mentre il ventiduenne Lucas gironzola sul suo set: "Cosa ti guardi?" e Lucas risponde: "Niente di eccezionale"). La Industrial Light & Magic (fondata da Lucas nel 1975) esplode definitivamente grazie ai vfx del film e un'intera generazione di appassionati di effettistica e genere fantastico capisce che è arrivato il momento per far esplodere come mai tutta la propria ansia di creatività. E' qualcosa che poteva verificarsi anche in Italia con Il Racconto dei Racconti (2015) di Matteo Garrone. Quel film poteva dare l'opportunità a tanti creativi amanti del fantastico di lavorare a possibili spin off o serializzazioni per arrivare anche noi ad avere un settore fantasy del nostro cinema in cui tanti giovani talenti potessero sbizzarrirsi. Purtroppo sappiamo che non è andata così per quanto riguarda l'anonimo e fallimentare fantasy di Garrone. A Hollywood invece un'intera generazione si mise dietro un pifferaio magico di nome George Lucas, il quale entrò in contrasto con il sistema hollywoodiano anche per non aver voluto i credit all'inizio del film (una favola non deve avere credit iniziali; idea geniale). Oggi è una pratica comune. All'epoca fu l'ennesima rivoluzione lucasiana. Tra i tanti ragazzini che decisero di entrare nel mondo del cinema grazie a Star Wars ecco un certo David Fincher, il quale ottenne un piccolo credit e ruolo dentro la ILM per il successivo Star Wars: Capitolo VI - Il Ritorno dello Jedi (1983). Anche lui, a 21 anni, voleva entrare nel Lucasworld.

5 - Rivelazioni

Quale enorme shock fu per noi bambini ammaliati da Una Nuova Speranza scoprire in piena preadolescenza che il cattivo era il padre dell'eroe? Fu devastante. L'urlo di Luke ("Nooooooooooooooooooooooooo!") fu l'urlo di tutti noi, giovani e meno giovani, da Roma a Tokyo. Grandi sorprese e parentele insospettabili c'erano già state nella mitologia greca, in Sofocle, Shakespeare e Tolkien (sempre saccheggiato assai da Lucas) ma in una nuova favola in versione cinematografica... fu un'incredibile novità copiata e ricopiata nel tempo. L'informazione fu tenuta il più segreta possibile e quando Mark Hamill lo venne a sapere... per poco non ci rimase secco dall'emozione. Ecco che con questo episodio più dark (il secondo capitolo "darker" di una saga cinematografica diventa canone dopo L'Impero Colpisce Ancora), il film assume sottigliezze psicologiche inaudite grazie a Luke che dice per un attimo: "Padre" con più dolcezza dopo lo scontro lancinante quando il genitore cerca di mettersi in contatto telepatico con un figlio ora meno restio ad accettare la terribile verità. Tutti uscirono dalla visione di questo film con la terrificante convinzione che il manicheismo di Una Nuova Speranza si fosse trasformato in qualcosa di più sottile, complesso, adulto.
Il Male, come il Bene, poteva essere dentro ognuno di noi.

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Le cinque cose che viste oggi stonano un pochino

1 - L'incapacità tattica dell'Impero

Già un articolo di Andrea Bedeschi commentò più di un anno fa la non particolare brillantezza tattica dell'Impero in fatto di attacchi militari. Certo è che l'assalto a Hoth all'inizio de L'Impero Colpisce Ancora non brilla per intelligenza e uno si chiede come abbiano fatto questi signori a prendere il controllo di tante porzioni di spazio... dello spazio con una serie di ufficiali così inetti. Sulle Stormtrooper si è già scritto: non sanno sparare e sono anche un po' fifone (si fanno mettere in fuga dal solo Han Solo in schiacciante superiorità numerica in Una Nuova Speranza). Per quanto riguarda l'attacco a Hoth dell'inizio de L'Impero Colpisce Ancora constatiamo che prima l'Ammiraglio Ozzel si fa intercettare dai ribelli svelando la presenza della flotta imperiale in avvicinamento (e Darth Vader lo fa subito fuori stile Blofeld dei primi 007) poi lo stesso Vader, con la sua presenza a terra presso la base dei ribelli, impedisce che il fuoco a distanza dell'Impero spazzi via l'insediamento ribelle. L'unica scusante per l'atteggiamento di Darth Vader può essere sia il Lato Oscuro della Forza (la rabbia gli impedisce di ragionare) sia contemporaneamente la Forza stessa (e se inconsciamente volesse proteggere Luke con quell'azione cominciando a far intravedere delle crepe di umanità nel suo comportamento ovvero la speranza di Yoda?). Poteva essere affascinante suggerire la seconda ipotesi ma sarebbe stato meglio allora avere una minima sfumatura in sceneggiatura da parte di Brackett/Kasdan che potesse subliminalmente introdurre questo aspetto degli atti di Darth Vader a noi spettatori. Nel modo in cui viene presentato il film, sembra solo che l'Impero non sia un granché tatticamente.

2 - Bossk

È un bounty killer trandoshano (leggi: lucertolone antropomorfizzato) che nonostante sibili qualcosa di non proprio carino a quello snob di Firmus Piett, il quale biasimava il coinvolgimento da parte di Vader dei bounty killer per la cattura di Luke & Co. ("Che bisogno c'è di quelli? Cacciatori di taglie, feccia!"), ha la capacità di nascondere il suo nervosismo rimanendo completamente immobile con i piedoni orrendamente unghiati (i trandoshani non curano i loro piedi, evidentemente) sul ciglio di un avallamento del caccia stellare da cui Piett lo guarda con disprezzo. Il problema è che il nostro Bossk è un po' troppo rigido. Anzi... diciamo che proprio non si muove. Del tutto. Il suo marmoreo posizionamento nel caccia stellare non cambia nemmeno quando Darth Vader dà istruzioni agli altri bounty killer attorno sia a lui che a Bossk. Un conto è essere un duro e non mostrarsi nervoso. Un conto è dare le spalle (ma cosa continua a fissare?) e ignorare del tutto un certo Darth Vader mentre quest'ultimo dà alcune istruzioni circa la caccia all'uomo per cui ha coinvolto i bounty killer rimproverando preventivamente Boba Fett ("Niente distruzioni"). Cosa è successo a Bossk? L'hanno congelato nella grafite pure a lui?

3 - Lightsaber?

Durante lo scontro a Cloud City tra Luke e Darth Vader prima della terribile rivelazione vediamo Darth, con una mossa piuttosto geniale, sfondare una vetrata che risucchia giù un Luke che aveva la lightsaber, peraltro appartenuta a Darth come gli spiegò Obi-Wan, in mano ma... un attimo dopo... la lightsaber è sparita. Forse Kershner la inquadra per terra mentre Luke penzola nel vuoto allo stacco successivo (non si capisce bene), fatto sta che quando poi Luke si tira su e dopo che saremo tornati su di lui al termine del montaggio alternato che ci racconta contemporaneamente la lotta di Leia, Lando, Chewbecca, C-3PO e R2-D2 con le sempre agilissime Stromtrooper... la lightsaber come per magia sarà ricomparsa nelle sue mani. Gli errori di continuità ci stanno in produzioni così complesse e un blooper, almeno secondo lo scrivente, non influisce mai troppo nell'economia di un film così bello. Ma la lightsaber... non è un oggetto qualsiasi su cui distrarsi. E' l'OGGETTO del film. Specialmente in quel frangente. Per cui... che fine ha fatto la lightsaber di Luke quando cade?

4 - Il trucco del Millennium Falcon

Come fa il Millennium Falcon a nascondersi attaccandosi sotto un'astronave della flotta imperiale stile hobbit de Il Signore degli Anelli (sono così piccolo che nessuno mi vede) o Ulisse con le pecore nella caverna di Polifemo (sono così furbo che il gigante non mi vede)? E come fanno gli imperiali a non percepire minimamente questa azzardata manovra di Han Solo, il quale sarà pure un mago della cloche ma in questo caso sembra effettuare più un incantesimo jedi che non una concreta genialata da espertissimo pilota?

5 - La brutta tortura di Han che porta al capello sconvolto

Prima di essere congelato nella grafite Han Solo viene torturato da Darth Vader in quel di Cloud City in un modo non particolarmente chiaro. Sia per quanto riguarda le motivazioni (perché lo tortura?) sia per quanto riguarda gli effetti cinematografici di tale azione non di secondaria importanza. Il risultato della tortura? Lo troverete nei capelli di Han, i quali si trasformeranno in un ciuffone modello Elvis Presley come se non se li fosse lavati da una settimana o, peggio ancora, avesse usato lo sperma di Ben Stiller come gel alla Tutti Pazzi per Mary (1998). Vedere Han ancora pimpante ma solo con il capello sconvolto dopo quella misteriosa tortura... lascia oggi piuttosto interdetti.

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