Bad School - Star Wars: Episodio IV - Una Nuova Speranza, di George Lucas

Comincia da questo Bad School il conto alla rovescia prima di Star Wars: Il Risveglio della Forza. Oggi ricordiamo Episodio IV. Nelle qualità e nei difetti

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Spoiler Alert
In vista dell'uscita nei cinema di Star Wars: Il Risveglio della Forza, i prossimi appuntamenti con la rubrica curata da Francesco Alò, Bad School, saranno tutti dedicati ai sei capitoli usciti fra il 1977 e il 2005.

Uno a settimana, in rigoroso ordine cronologico di arrivo nelle sale.

Anche il format sarà alquanto differente dal solito visto che, per stimolare la discussione su una delle saghe più amate di sempre, Francesco Alò ci proporrà di volta in volta cinque ragioni per cui ciascun film è ancora un capolavoro e cinque che magari, con la complicità del tempo trascorso, stonano un po'.

Buona lettura e non dimenticate di commentare l'articolo in calce alla pagina o su Facebook!

Andrea Bedeschi

Le 5 ragioni per cui è ancora un capolavoro

1 - Quanto è lunga?

Dalle parole del sommario che scorre in verticale dal basso verso l'alto all'immagine per eccellenza ovvero un cargo imperiale che non finisce mai davanti ai nostri occhi scorrendo in senso orizzontale penetrando nello spazio dentro l'avventura. Non poteva esserci idea più bella per concretizzare visivamente quell'incipit celeste scritto prima del sommario giallo: "Tanto tempo fa, in una galassia lontana lontana" che porci davanti agli occhi la potenza di uno degli elementi più importanti di tutto il film: l'astronave. Mel Brooks parodiò genialmente l'ideona di Lucas facendoci scorrere davanti agli occhi una nave spaziale almeno tre volte più lunga e grande per l'inizio di Balle Spaziali (1987).

2 - La Terra di Mezzo delle Stelle

Jawa (parlano e si muovono come i Minions!), linguaggio Bocce, linguaggio binario dei vaporatori, Sabbipodi (terribilmente fifoni e marciano in fila indiana), Stormtrooper (pessima mira e mente debole), desolazione dello Jundland, la Guerra dei Cloni, cavalieri Jedi, lightsaber, blaster, droidi, Alderaan, Yavin, Tatooine, Repubblica, Impero, Senato, Consiglieri Regionali, speeder, condannati a morte in 12 sistemi, Millennium Falcon (Han Solo a Obi-Wan Kenobi: "Non hai mai sentito parlare del Millennium Falco?" "Avrei dovuto?"; Guardiani della Galassia renderà omaggio attraverso la frustrazione di Peter Quill: "Forse mi conosci con un altro nome: Star-Lord!" "Chi?!?"), fare la rotta di Kessel in meno di 12 parsec, grosse navi corelliane, incrociatori stellari, iperspazio, wookie, sonda telecomandata, raggio attraente, deflettori, caccia monoposto, la Forza, Beggar's Canyon.

Questo lungo elenco coinvolge tutte le armi, razze, mezzi di combattimenti, lingue, luoghi geografici, classi di personaggi, sistemi di governo, pene giudiziarie, unità di misura e campi di energia citati in Star Wars: Episodio IV - Una Nuova Speranza (1977). Lo sceneggiatore e regista Lucas ci fa entrare in medias res nella sua mitologia con una tale nonchalance da rendere quel "futuro usato" ancora più apprezzabile dopo aver già amato la ruggine su droidi scassati ed astronavi vissute e personalizzate come i bolidi quattro ruote già celebrati dal regista nella sua precedente regia ambientata sulla Terra American Graffiti (1973). Come J.R.R. Tolkien, saccheggiato non poco da un Lucas fan de Il Signore Degli Anelli, creò un mondo tutto suo con lingue e sistemi politici, nello stesso modo Star Wars si presenta non come fantascienza bensì come genere fantasy al laser o anche space opera, se volete essere più specifici. Già in questo primo episodio, che Lucas immagina anche solitario (non aveva molta fiducia di poterlo sviluppare come saga), vediamo molto ma sentiamo la presenza di moltissimo. Sentiamo il passaggio del tempo, percepiamo fonemi di lingue diverse, osserviamo personaggi muoversi con noia dentro luoghi e spazi che noi abiteremmo in preda all'eccitazione. Lucas ci introduce dentro questo universo con la giusta calma prima di giocare pesante nella scena della Cantina del porto spaziale di Mos Eisley dove scorrono davanti ai nostri occhi umani almeno una dozzina di creature extraterrestri. Questo è il segreto di Star Wars. Almeno uno dei tanti. Voi penserete che è facilmente replicabile ma non è vero. C'è bisogno di un montaggio, costumi, scenografie, fotografia, un'intenzione specifica degli attori nonché un modo di farli interagire con oggetti e informazioni fantasy che ci convinca inquadratura dopo inquadratura. Lucas ci riuscì in pieno grazie alla ritmica. Vin Diesel, ad esempio, non ci è riuscito affatto con The Last Witch Hunter - L'Ultimo Cacciatore di Streghe. Percepiamo anche in quel film una pazzesca stratificazione di storie, ambienti e oggetti ma la ritmica del film ce li sbatte in faccia molto velocemente tanto da irritarci. Lucas, invece, ci fa venir voglia di imparare subito il linguaggio mercantile Bocce. E' molto importante ad esempio per Zio Owen che il droide protocollare C-3PO lo sappia parlare bene.

3 - Droidi

La personalità dei robot, qui chiamati droidi, è pazzesca. La Pixar nasce in questo film che espande il concetto di Robby de Il Pianeta Proibito (1956) e di Maria di Metropolis (1927) per portarli a nuovi livelli di umanità e sottigliezza psicologica. Quando R2-D2 si guarda attorno nella stiva dove l'hanno messo i Jawa dopo averlo prelevato con la forza... date un'occhiata al risveglio delle macchine e alla dolcezza e fragilità con cui quei "ragazzi" si muovono ancora forse frastornati dalla comica violenza con cui i Jawa li hanno prelevati e stipati tutti assieme in quel luogo. Ripetiamo: la prima Pixar, a partire dalla lampada che si accorge tutta vergognosa della nostra presenza dopo aver schiacciato saltando la I del logo, nasce in quella scena nella stiva dei Jawa. Bello che Lasseter & Co. abbiano chiamato Ben Burtt per fargli dare la voce al protagonista drone di Wall-E (2008). Ben Burtt fu il responsabile "sonoro" del linguaggio elettronico proprio di R2-D2, forse uno dei personaggi più eroici e coraggiosi di tutto il film.

4 - La guerra dei sessi tra Han e Leia

Nasce quasi immediatamente tra il contrabbandiere mercenario Han Solo e la Principessa Leia (Lui a Luke in edizione italiana: "Fantastica la ragazza, eh?... Non so se ucciderla o innamorarmi di lei!") inserendo un pizzico di commedia romantica, nonché buffa rivalità maschile tra Han e Luke, in un'avventura epica che fino a quel momento ha mostrato eserciti, sparatorie, inseguimenti, drammi familiari e creature anche un po' schifose. Ci voleva un pizzico di romanticismo e il rapporto litigioso tra Han e Leia riproduce perfettamente le prime cotte tra bambini: ci si insulta al posto di lanciarsi uno nelle braccia dell'altro. Sia Harrison Ford (Han Solo) che Carrie Fisher (Leia) che Mark Hamill (Luke Skywalker) sono bravissimi a interpretare questo triangolo sentimentale. Possibile che sia stato tutto un caso visto che la mitologia circa la realizzazione del film vuole un Lucas molto impacciato e limitato nel dirigerli? Pensiamo che sia un'esagerazione legata a una certa schematizzazione della creatura George Lucas. Questa guerra dei sessi c'è chiaramente ed è anche maliziosa al punto giusto. Prima di spogliarla producendo gli effetti devastanti in termini ormonali che sappiamo in Star Wars: Episodio VI - Il Ritorno dello Jedi (1983), Lucas mostra il corpo sodo e procace della Fisher (nonostante le avesse compresso il seno con delle fasciature strette) quando Luke entra nella sua cella per salvarla mentre lei è sinuosamente sdraiata. Ci accorgiamo benissimo di che bel corpo si nasconda sotto quell'abitino bianco. E se ne accorge pure Luke, il quale ancora non sa che quella sventola in miniatura è sua sorella.

5 - Top Gun

Le meravigliose facce ordinarie dei piloti dell'Alleanza Ribelle nella magistrale sequenza dell'attacco verso la Morte Nera. Sono grassi, sono baffuti, sono in molti casi sgraziati. Sono degli esseri umani della porta accanto in grado di trasformarsi in veri e propri eroi sacrificandosi per quella che Han Solo considera non proprio a torto una missione suicida. I piloti dei caccia imperiali, invece, non hanno un viso proprio come Darth Vader, il cattivo che non piaceva a Brian De Palma e che secondo il regista de Gli Intoccabili sarebbe stato deriso dal pubblico mentre Steven Spielberg, come sapete, riconobbe subito in questo villain ansimante un grande potenziale. Jerry Bruckheimer, Don Simpson e Tony Scott copieranno gli ultimi 30 minuti di letterale star war del film di Lucas del 1977 per Top Gun (1986; Bruckheimer non a caso presentava Top Gun come: "Star Wars sul Pianeta Terra") non facendo vedere il viso dei piloti dei caccia MiG sovietici a differenza degli americani i quali, però, hanno in Top Gun il corpo di fotomodelli rispetto a queste fantastiche comparse britanniche (Lucas girò in Inghilterra) orgogliosamente prive di qualsiasi forma di sex appeal. Ecco allora Rosso 2 (un vero nerd), Rosso 6 (il più corpulento infatti si chiama Porkins), Wedge, Biggs & Co. Dopo aver mostrato l'eroismo in primo piano di persone affascinanti come Obi-Wan Kenobi, Luke, Leia e Han, Lucas allarga lo spettro del protagonismo facendo entrare in scena questi improbabili ma coraggiosissimi combattenti.

star wars

Le cinque cose che viste oggi stonano un pochino

1 - Tendine e strane dissolvenze incrociate

Dei 6 Oscar vinti dal film nella Notte delle Stelle del 1978 uno dei più meritati fu sicuramente il montaggio affidato da Lucas a Paul Hirsch (supervisore finale), Marcia Lucas (moglie di George e responsabile dell'attacco finale alla Morte Nera) e Richard Chew. Un lavoro pazzesco e brillante ma non possiamo dire che gli stacchi a tendina (un'immagine trascina via l'altra) siano invecchiati bene arrivando alla bruttina dissolvenza incrociata dallo schema geometrico che sposta l'azione dalla sala controllo della Morte Nera dove si trovano Grand Moff Tarkin e Darth Vader alla sentinella appostata sul bosco situato sulla quarta luna del pianeta Yavin dove si trovano i ribelli.

2 - Certi Caschi

Ci sono dei caschi orribili, incredibilmente larghi e sproporzionati rispetto alle teste degli umani che li indossano, sia tra le file dell'Impero che dell'Alleanza Ribelle. Il designer del modello deve essere lo stesso e complimenti per essere riusciti a piazzare il prodotto presso entrambi i protagonisti del conflitto intergalattico del momento. Quei caschi sono così grossi e brutti da ricordare degli scolapasta. Mel Brooks se ne prese gioco creando l'enorme copricapo del villain Rick Moranis in Balle Spaziali.

3 - Greedo

Qui si entra nell'increscioso capitolo delle modifiche apportate da Lucas alla sua saga avvenute per le riedizioni del 1997 e 2004. Una delle più discusse riguarda l'incontro tra il bounty killer rodiano Greedo e Han Solo nella Cantina di Mos Eisley. Lucas fa ora sparare per primo Greedo distruggendo il senso di una scena. Che male c'è se Han "fredda" per primo qualcuno che gli punta la pistola senza avere belle intenzioni confessandogli pure di volerlo uccidere da un sacco di tempo? Perché questa paranoia moralista? E perché la scena peggiora facendo sparare per primo Greedo senza colpire Han dando a quest'ultimo il diritto, secondo il severo codice lucasiano, di poterlo uccidere per legittima difesa? Semplice: cade la verosimiglianza. Già dobbiamo abituarci all'idiozia degli Stormtrooper (c'è un momento in cui un contingente armato di più di otto soldati... viene messo in fuga dal solo Han Solo!) e alla loro pessima capacità marziale (ma dove li addestrano?), ma accettare addirittura che un bounty killer di una certa esperienza come Greedo non riesca a colpire e uccidere con il blaster un uomo seduto un metro e mezzo da lui per di più immobile... è impossibile. Come fa a mancare il colpo?!?!?!

4 - Il duello tra Obi-Wan Kenobi e Darth Vader... fa schifo

Lontano dall'obbligo alla serietà coreografica di questi tempi, Lucas fa duellare nel 1977 l'allora sessantatreenne Alec Guinness e l'allora quarantaduenne David Prowse (c'è lui sotto quel mantello e casco nero) come se ci trovassimo al dopolavoro pensionistico per jedi particolarmente lenti. E' forse il duello con lightsaber più goffo, rallentato e tecnicamente imbarazzante dell'intera saga. Occhio al biblico tempo di reazione di Darth Vader quando Obi-Wan decide di far terminare quello strazio facendosi uccidere dal rivale. Anche l'ultimo colpo di Darth... arriva dopo un'eternità.

5 - Il misterioso passato da pilota di Luke Skywalker

Ne veniamo subito a conoscenza grazie a Obi-Wan Kenobi, il quale sa, quando incontra Luke a Tatooine, che il quasi ragazzino è un buon pilota. Poi vedremo Luke a suo agio con l'artiglieria pesante del Millennium Falcon (come sa usare quelle armi?) e addirittura capire al volo come si guidano i caccia dell'Alleanza Ribelle. Ma, esattamente, quando nella vita di quel ragazzo che faceva il contadino a Tatooine con Zio Owen... c'è stato questo periodo in cui è diventato un ottimo pilota come ricorda al loro superiore anche il baffuto Biggs prima di scagliare l'attacco finale alla Morte Nera? Mistero.

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