Bad School - Quella Sporca Dozzina, di Robert Aldrich
Il Bad School della settimana è Quella Sporca Dozzina di Robert Aldrich, prima ispirazione per Suicide Squad. Fu un grande successo di pubblico e non solo
Suicide Squad
Capitano Kinder: "Hai in mano il branco più squinternato di psicopatici antisociali del mondo. E il peggiore, il più pericoloso di tutti, è Maggott. Hai un maniaco religioso, un ritardato mentale, due semi idioti e agli altri non voglio nemmeno pensarci".
Maggiore John Reisman: "Io dico che non c'è modo migliore di fare la guerra!".
Poi la conversazione tra il Reisman di Lee Marvin e il Kinder di Ralph Meeker tocca uno nodo fondamentale. Quei dodici soldati americani condannati o a morte o a lunghi anni da passare in prigione per crimini commessi durante la II Guerra Mondiale non hanno quasi ancora combattuto contro i tedeschi prima di essere stati assegnati a Reisman per una missione assai particolare da effettuare nei primi mesi del 1944.
Hanno avuto problemi soprattutto con la loro patria oppure hanno compiuto nefandezze presso dei fedeli alleati (l'Inghilterra). Questo fu, per l'epoca, rivoluzionario.
Loro contro di loro
Spielberg lo sa molto bene attraverso i suoi Indiana Jones: non c'è niente di più liberatorio ed esaltante per uno spettatore occidentale medio nato dopo la II Guerra Mondiale di vedere morire un nazista sul grande schermo. E più muore in modo pirotecnico e doloroso... più noi siamo contenti. Tarantino, di solito così postmoderno da risultare secondo alcuni da giovane un po' troppo nichilista, recuperò questa tavola biblica supermanichea della settima arte per Bastardi Senza Gloria (2009), un film che senza dubbio prendeva molto da Quella Sporca Dozzina di Aldrich (soprattutto quando Brad Pitt si travestiva creando una bella analogia con Lee Marvin) e dove il buon Quentin si tolse la soddisfazione di crivellare di colpi Adolf Hitler. Il mondo esultò ed era già il 2009.
Qual è invece il segreto di questo capolavoro di guerra datato 1967 e tratto dall'omonimo best-seller firmato E.M. Nathanson pubblicato solo due anni prima rispetto alla sua non fedelissima versione cinematografica?
I nazisti noi nel film li vediamo comparire per la prima volta intorno al minuto 106 e quindi solo a 44 minuti dalla fine del film posta a 150 primi. Peggio ancora: quando compaiono i soldati di Adolf Hitler sono dei buontemponi, anche educati, pazienti (scena della sigaretta tra guardia crucca e Pinkley-Sutherland), spiritosi e autoironici ai livelli di Woody Allen (l'ufficiale che commenta l'urlo della donna alludendo all'imminente invasione alleata o a un orgasmo particolarmente violento o a tutte e due le cose). Prima dei 44 minuti finali quella sporca dozzina reclutata da Reisman per compiere un attacco suicida presso un castello della Francia occupata diventato crocevia per un folto manipolo di ufficiali del Terzo Reich... ha giocato solo dei derby. Quel bellissimo dialogo tra Reisman e Kinder si chiudeva infatti con Kinder che ricordava a Reisman di come quei detenuti pensassero che il nemico fossero gli Stati Uniti e non i tedeschi.
Reisman rispondeva allora asciutto: "Forse perché i tedeschi non gli hanno fatto ancora niente".
Chi sono dunque questi reietti della società Usa chiamati a una missione disperata?
Cosa hanno fatto loro agli Usa e cosa gli Usa hanno fatto loro?
Di alcuni sapremo molto, di altri poco, di qualcuno niente. Eccoli qua.
12
Franco, V.R (John Cassavetes). È un ex gangster di Chicago che urla il suo primo numero di chiamata (11) ed è condannato all'impiccagione per essersi macchiato di omicidio durante una rapina in quel di Londra il cui bottino era due sterline e dieci scellini (con la valuta dell'epoca: nemmeno dieci dollari).
Vladek, M (Tom Busby). Condannato a trent'anni di lavori forzati.
Jefferson, R.T (Jim Brown). Condannato a morte per impiccagione. L'unico afroamericano del gruppo in aperto conflitto con il sudista Maggott.
Pinkley, V.L (Donald Sutherland). Trent'anni di prigione da scontare. È lo scemo del gruppo bravissimo a farsi passare per Generale quando Reisman prende in giro la sua nemesi Breed.
Gilpin, S (Ben Carruthers). Trent'anni di lavori forzati.
Posey, S (Clint Walker). Morte per impiccagione. Ha ucciso un uomo che lo spingeva... dandogli "solo" un cazzotto.
Wladislaw, T (Charles Bronson). Morte per impiccagione. Era un ufficiale. Ha ucciso il dottore del suo plotone perché quest'ultimo stava scappando. Lo vediamo spesso leggere il giornale. Sa parlare tedesco.
Sawyer, S.K (Colin Maitland). Vent'anni di lavori forzati.
Lever, R (Stuart Cooper). Vent'anni di prigione.
Bravos, T.R (Al Mancini). Vent'anni di lavori forzati.
Jiminez, P (Trini López). Vent'anni di lavori forzati. Morirà subito all'inizio della missione cadendo male con il paracadute.
Maggott, A.J (Telly Savalas). Morte per impiccagione. Eccolo il fanatico religioso sudista, razzista, misogino e stupratore interpretato meravigliosamente bene da Savalas (quel movimento lascivo che fa sulla torretta del campo quando vede entrare le prostitute; geniale), sempre in bilico tra voler sabotare la missione e quasi quasi, invece, crederci. Vincerà la parte in lui legata al Vecchio Testamento.
Reisman
Sostanzialmente... è uno di loro e Lee Marvin va in brodo di giuggiole nell'interpretarlo come il padre severo ma affettuoso di un gruppo sovversivo, indisciplinato e furioso contro l'autorità Usa proprio come il suo Maggiore polemico con gli ordini dei capi. Quando all'inizio del film viene convocato dalle alte sfere (Borgnine + Webber) dopo che ha assistito a una criptica esecuzione per impiccagione di un soldato americano apparentemente inoffensivo e gentile ("Mi dispiace" ripete sempre il ragazzo) mentre un prete incomprensibile e distaccato prega senza emozione (la Zaz si produrrà in geniale parodia del prete bofonchiante dentro Top Secret!), capiamo l'idea di Aldrich. Prima dei 44 minuti finali Reisman accetterà l'incarico impostogli (anche lui è un condannato) controvoglia per poi affezionarsi a quelle 12 canaglie, apprezzare i loro miglioramenti durante l'addestramento e "usarli" per togliersi più di qualche soddisfazione contro quel lato dell'esercito Usa che lui odia quasi più dei nazisti ovvero l'élite uscita da West Point rappresentata da uno strepitoso Robert Ryan come altezzoso Colonnello Breed. Un altro che oltre a Tarantino e Zaz ha preso tanto da Quella Sporca Dozzina è sicuramente il John Landis di Animal House (1978), il quale non a caso citava il suo come un film di guerra e poi una commedia (ecco perché chiese a Elmer Bernstein una colonna sonora marziale). Il film di Aldrich invece sembra, soprattutto dall'ottica del nostro 2016, prima una commedia e poi un film di guerra con le canaglie di Reisman a fare da Gruppo Delta e i soldati di Breed a fare da Gruppo Omega. Tutto il pericolo di realizzare un film mainstream targato Mgm troppo nichilista e antipatriottico per il 1967 viene sventato dal furbissimo Aldrich attraverso un bonario Borgnine, qui non cattivo come il "Fatso" di Da Qui All'Eternità (1953) ma in realtà sornione come quel Generale Warden che tutto vede, osserva e capisce rappresentando la speranza meritocratica. Un ufficiale non snob che saprà riconoscere la redenzione militare di Quella Sporca Dozzina.
Conclusioni
Spiace che David Ayer abbia citato questo filmone come punto di riferimento per Suicide Squad. In questa gemma del 1967, a differenza dell'ultima pellicola firmata dal buon David, i "cattivi" sono realmente sgradevoli senza avere bisogno di ripeterlo ogni due secondi. Sono dei veri disadattati e non dei bambocci in realtà dal cuore d'oro che hanno bisogno di intro musicali pompate come fossero steroidi. La drammaticità della loro esclusione dal conflitto bellico 1939-1945 è ancora più frustrante perché ehi... si trattava della II Guerra Mondiale ovvero quell'ultima battaglia mondiale in cui sapevamo benissimo chi erano i buoni e chi i cattivi (quei nazisti che è bello vedere morire in un film) e quindi se eri finito come quei 12 lì al tramonto del conflitto (1944) e all'inizio del film... beh la cosa era veramente strana e fuori dalla norma se prestavi servizio presso l'esercito Usa.
Quella Sporca Dozzina di Robert Aldrich ha segnato la Storia Del Cinema. Ha irritato, scandalizzato (un giovane Roger Ebert), tolto retorica al war movie e preparato agli umori ancora più antisistema dell'imminente generazione della New Hollywood. Ha influenzato con la sua virile, ma non priva di senso dell'umorismo, visione del film bellico gente del calibro di Tarantino, Altman, Landis, Zaz e Ayer.
L'Ayer di Fury.