Bad School - Il Principe Cerca Moglie, di John Landis

Il Bad School della settimana è Il Principe Cerca Moglie di John Landis. Come Black Panther di Ryan Coogler presenta uno stato africano ricco ma fittizio: lo Zamunda

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Spoiler Alert

Wakanda

Nazione fittizia del Nordafrica confinante con Kenya, Somalia, Etiopia, Tanzania e le finte Canaan e Narobia. Hanno foreste, cascate, ampie vallate e vertiginose  montagne. Politicamente la comunità è suddivisa in tribù convergenti verso la figura di un re il quale avrà anche il compito di vestire i panni di Black Panther per difendere la comunità. È una monarchia ricchissima grazie alla presenza del metallo magico vibranio (l'adamantio a confronto è poca cosa) ma il loro obiettivo è passare per straccioni quando si presentano davanti al mondo in delegazioni diplomatiche (come quella volta a Vienna con il Re T'Chaka in Captain America: Civil War). Non vogliono apparire per la nazione ipertecnologica e ricca di materie prime preziosissime (in Wakanda i treni arrivano in orario perché sono  più futuristici degli Shinkansen giapponesi) e soprattutto non vogliono immigrati dalle loro parti (ci tiene a precisarlo spesso il capo della tribù del confine W'Kabi: "Se fai entrare i profughi, fai entrare anche i loro problemi"). Nonostante nel Wakanda qualcuno dei loro ingegneri lavori a delle scarpe atomizzate, insonorizzate e dalla suola sfuggente... l'obiettivo è sempre quello di apparire ai meeting internazionali come il classico paese africano di contadini e straccioni.
Il Wakanda è al centro del diciottesimo film del Marvel Universe intitolato Black Panther.

Zamunda

Hanno anche loro boschi rigogliosi e alte montagne innevate all'orizzonte. Il logo della Paramount diventa un vero picco montuoso come negli Indiana Jones di Steven Spielberg e allora ecco la cinepresa volare con traiettoria dolcemente ondulante verso il palazzo reale. Anche lo Zamunda, come il Wakanda, è uno stato africano che non esiste. Anche lo Zamunda, come il Wakanda, è ricchissimo. Certo... non usciamo troppo dal palazzo reale per capire com'è la vita del popolo (esistono i poveri? In Wakanda pare proprio di no) ma sembra che anche da queste parti il reddito medio della popolazione sia alto, la miseria di fatto non esista e tutti siano felici e contenti. A Zamunda si vendono per strada le magliette reali, nella corte si gioca a polo, c'è un forte interesse per le arti marziali, tutta l'economia dell'intera nazione pare si basi sul merchandising di una dinastia reale in cui il principe erede al trono Akeem (Eddie Murphy) si allena combattendo con il bastone con il prode "scudiero" Semmi (Arsenio Hall), ha il "pene reale" lavato da gradevoli fanciulle ogni mattina e può prepararsi a diventare un vero uomo al ventunesimo anno di età. La moneta corrente è il pound inglese e il faccione di Akeem compare sui bigliettoni da 100 pound.
Lo Zamunda è il luogo da cui parte il decimo film di John Landis intitolato Il Principe Cerca Moglie.

Black Without Soul

Akeem non ne può più di avere sempre tutto: uno staff di musicisti che lo sveglia la mattina, delle portatrici di rose che precedono ogni suo passo lanciando dei petali e in generale una marea di privilegi tipici della sua vita da principe (eccezion fatta per le pulitrici del "pene reale"; quelle, chissà come mai, non lo annoiano eccessivamente). Arrivato ai 21 anni di età e dopo la cerimonia in cui avrebbe dovuto conoscere la sua futura moglie scelta dal padre (una 26enne Paula Abdul costruisce le articolate coreografie stupendo un Landis che l'aveva scelta senza sapere che fosse così giovane), il rampollo, per divincolarsi dal vincolo paterno, decide di concedersi 40 giorni di viaggio negli Stati Uniti per provare a trovare, all'insaputa del papà, la sua futura consorte. Akeem non è stupido ma nemmeno particolarmente intelligente o colto (diciamo che non c'erano né SenecaGandalf a fargli da precettori a Zamunda) e quindi con Semmi deciderà di andare a New York (la Grande Mela è preferita rispetto a Los Angeles dopo il lancio di una moneta zamundiana) convinto di identificare la sua queen... nel quartiere di Queens. Eh già.
Un vero genio il nostro Akeem visto che Queens, come sa bene Peter Parker, non è il quartiere più raffinato della metropoli e infatti lui e Semmi vengono immediatamente insultati, rapinati, motteggiati e poi blandamente tollerati. Se Black Panther recupera la dialettica all'interno della comunità afroamericana tra rivoluzione violenta (Malcom X) e paziente riformismo (Martin Luther King) inserendo genialmente questo eterno dibattito black dentro l'Universo Marvel (ecco il contrasto tra le coppie di padri-figli T'Chaka-T'Challa vs. N'Jobu/Killmonger), Il Principe Cerca Moglie fa un discorso molto interessante legato ai cosiddetti "neri senz'anima" protagonisti già di un esilarante segmento landisiano del collettivo Donne Amazzoni Sulla Luna (1987). Esistono dei neri che si sono venduti alla cultura bianca. Esistono ormai negli Usa degli anni '80 dei neri che votano Repubblicano, che suonano musica bianca, che portano i capelli sudici di gel come gli italoamericani dei '50 (nome dell'acconciatura: Jheri Curl) e che magari sono felicissimi di gestire un fast food in tutto e per tutto identico a McDonald's. Il modello di riferimento è il primo grande black without soul del dopoguerra ovvero O.J. Simpson, rivoluzionario testimonial Hertz nel 1977 ed è molto, molto buffo che ne Il Principe Cerca Moglie faccia la sua prima apparizione cinematografica quel Cuba Gooding Junior che avrebbe interpretato O.J. Simpson nell'acclamata prima stagione della serie tv American Crime Story da cui Black Panther prende l'ottimo Sterling K. Brown per fargli interpretare N'Jobu, lo zamundiano più vicino alle tesi di Malcom X. John Landis, come sempre, adora scherzare e manipolare le divinità dell'immaginario collettivo per le sue satire di secondo livello di lettura ed ecco allora nel cast del suo film del 1988 John Amos interpretare il padre ormai quasi del tutto black without soul dell'interesse sentimentale di Akeem Lisa (ebbene sì: effettivamente il principe ha trovato la sua queen proprio a Queens) e la cosa può far molto ridere i più colti visto che Amos era stato protagonista della mitica serie tv, molto popolare anche nell'Italia degli '80, Radici in cui Kunta Kinte (John Amos) era uno schiavo arrivato in America alla fine del XVIII secolo. Il padre impositivo di Akeem al secolo Re Jaffe Joffer è nel cast del film di Landis... il padre di Luke Skywalker in Guerre Stellari o meglio... la sua voce visto che si tratta di James Earl Jones, l'attore che prestò il suo inconfondibile timbro baritonale a Darth Vader.

Conclusioni

Tante frecce, ancora oggi, nell'arco del film: alto/basso comico (raffinatezze postmoderne nel casting, aria da screwball comedy raffinata ma poi anche masturbazioni e molte gag falliche), montaggio sopraffino del fidato George Folsey Jr. (Landis muove sempre pochissimo la camera e cerca molto del suo ritmo filmico nel montaggio secco di Folsey Jr. adatto al suo action humour dove tutto deve essere estremamente tagliato e tagliente), costumi densi come personaggi della consorte del regista Deborah Nadoolman (candidata all'Oscar), makeup variopinto di Rick Baker (arriva nomination all'Oscar per il sodale storico di Landis grazie a Eddie Murphy e Arsenio Hall capaci di interpretare 8 personaggi in due divertendosi a fare vere e proprie caricature dei "tipi" black e non solo), uno sconosciuto Samuel L. Jackson rapinatore (il suo futuro Jules di Pulp Fiction avrà il Jheri Curl gelatinoso tipico di un black without soul) e, dulcis in fundo, una sceneggiatura estremamente precisa di David Sheffield e Barry W. Blaustein da soggetto di Murphy (al centro di polemiche sulla reale paternità).

Eddie Murphy? È la sua prova cinematografica più bella di sempre, superiore anche al James 'Thunder' Early di Dreamgirls (2006) per cui verrà candidato all'Oscar. Si sa che con Landis le cose non andarono bene sul set. Murphy si sentiva un benefattore (lo aveva voluto lui come regista dopo un periodo difficile per Landis) e non tollerava che l'ex mentore lo trattasse ancora come il "ragazzino" della loro prima folgorante collaborazione Una Poltrona Per Due (1983). Landis mal digeriva le manie di grandezza sul set di Murphy, diventato secondo lui un vero e proprio "stronzo" dopo il grande successo degli anni '80. Nonostante le frizioni, i due riuscirono a portare a casa un risultato coi fiocchi grazie all'ossessione tipica di Landis di elevare il comedian verso una nuova dimensione cinematografica meno macchiettistica e più organica a quello che lui considerava un diverso medium ovvero lo spettacolo su grande schermo.

Arsenio Hall? Il tocco di Landis si vede soprattutto con lui. In questo film è eccezionale con il suo irresistibile sorrisone al lucidalabbra. Ogni faccia è perfetta. Sembra l'attore più grande del mondo. Ebbene... praticamente dopo Il Principe Cerca Moglie... non avrebbe recitato più in nessun film. Bizzarro.
Per Landis fu l'ultimo vero successo commerciale. All'epoca aveva ancora, e solo, 38 anni.
Per Murphy fu la prova che poteva essere un romantic hero senza facce buffe o risatona plateale.
Lo Zamunda si impose come geniale idea di ribaltare lo stereotipo dell'Africa, all'epoca vista sempre come continente povero, malato, sfigato e pericoloso.
Ben 30 anni prima del fantomatico Wakanda di Black Panther.

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