Bad School - Nei Panni Di Una Bionda, di Blake Edwards

Il Bad School della settimana è Nei Panni Di Una Bionda di Blake Edwards, penultimo film del maestro americano in cui un casanova torna in vita nel corpo di Ellen Birkin

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Spoiler Alert

Back in Blake

In Victor Victoria (1982) una donna vestiva i panni di un uomo che recitava il ruolo della donna. In Nei Panni Di Una Bionda (1991) un casanova impenitente viene assassinato da tre ex amanti incavolate peggio delle tre streghe di Macbeth e costretto, come penitenza se non vuole finire all'Inferno, a tornare sulla Terra (ma come donna: idea di un suadente Satana) per trovare la prova che qualche signora lo possa finalmente amare (non ricorda La Bella E La Bestia?). Il penultimo film di Blake Edwards, figlio malizioso di Ernst Lubitsch e maestro della commedia slapstick (Hollywood Party, La Pantera Rosa) e sexy (10, Victor Victoria, S.O.B.), è tratto dalla pièce di fine anni '50 Goodbye Charlie  (Ciao, Charlie in edizione italiana) firmata George Axelrod, portata sui palcoscenici con grande successo da Lauren Bacall per più di cento rappresentazioni e diventata nel 1964 un film con Debbie Reynolds e Tony Curtis. Visto che questo Bad School è dedicato al cinema di scambio di corpi o corpi in prestito in omaggio al nostro ottimo Moglie E Marito di Simone Godano in cui Pierfrancesco Favino diventa donna e Kasia Smutniak uomo... è buffo trovare la parola, che può essere anche anche un nome, "Charlie". Coincidenza o elegante omaggio? La macchina che causerà lo scambio di corpi tra Favino e Smutniak nel film di Godano si chiama proprio Charlie come la pièce da cui Blake Edwards trae questo bel filmetto, marginale all'interno della sontuosa filmografia, ma sempre sagace e molto più profondo di quello che sembra (Edwards Touch). E non è l'unico punto di contatto. Se osservate la recitazione della Smutniak e il modo in cui Godano la riprende, fa muovere e camminare quando è "posseduta" dall'identità del marito Favino... tutto ciò non può non ricordare come Edwards fa muovere e recitare l'intrigante sex symbol che ha la fortuna di trovarsi tra le mani in quel momento. Un'attrice oggi molto dimenticata che invece all'epoca era sulla cresta dell'onda. Una cresta un po' punk.

Ellen

Non la DeGeneres (anche se stava già sfondando all'epoca) ma la tempestosa Barkin. Un ghigno da dura del Bronx, sangue siberiano nelle vene, bel corpo piccolo ma d'acciaio, temperamento focoso, coraggio da vendere (per i puritani americani la disinibita scena di sesso con Dennis Quaid in The Big Easy fu uno shock totale nel 1986). L'avevamo già vista nel 1989 nei panni di una bionda mozzafiato pre-Sharon Stone di Basic Instinct in Seduzione Pericolosa dove eccitava e spaventava contemporaneamente il maschio detective di turno interpretato da un certo Al Pacino. Qui Edwards le chiede qualcosa di completamente diverso.

Amando Amanda

Quel maschiaccio della Barkin deve fare l'uomo (sceglierà come modello proprio Edwards di cui si metterà a copiare postura e modo di stare seduto). Per essere più precisi, Ellen Barkin deve interpretare un uomo (Steve), il quale torna sulla Terra dopo la sua morte nel corpo di questa bionda dal naso schiacciato per via di un patto fatto con un Dio Bisex (ci sono un uomo e una donna in Lui; idea interessante). Abbiamo visto Steve, invitato da tre ex amanti a una per lui imperdibile "cosa a quattro", prima 1) essere ucciso e poi 2) essere convocato dal Dio Bisex per decidere dove destinarlo (Dante Alighieri ha vinto anche qui: grande enfasi per la sua invenzione più originale di un certo capolavoro letterario ovvero il Purgatorio). Interessante la rappresentazione registica di questa zona intermedia da parte di Edwards il quale fa emergere Steve nudo dal buio utilizzando lo stesso asse di ripresa del Jonathan Glazer di Under The Skin (2013) per la creazione dello spazio metafisico in cui l'alieno di Scarlett Johansson faceva entrare le sue vittime dopo averle rimorchiate per poi studiarle/ucciderle/disperderle. Non si riesce a capire dove collocare Steve (ha fatto del bene agli uomini ma si è comportato sempre in modo sprezzante con le donne) e allora si decide di metterlo alla prova facendolo tornare da noi per capire se può trovare un'esponente del gentil sesso in grado di spezzare una lancia in suo favore. Satana (interpretato con compostezza british da Bruce Payne e secondo Edwards presente come pianista alle cene degli altolocati di New York; chi vuol capire... capisca) aggiunge un pizzico di malizia alla Blake Edwards, però purtroppo filosoficamente inoppugnabile (Satana è intelligente), proponendo al Dio Bisex che Steve torni sì da noi... ma come donna. Un bel contrappasso.

Steve Ti Presento Amanda

Da Perry King (noi italiani lo conosciamo soprattutto per lo show tv degli '80 Riptide) si passa dunque ad un Ellen Barkin incapace di camminare con i tacchi (come la Smutniak in Moglie E Marito), di controllare i capelli (idem Smutniak), di tenere chiuse le gambe (ancora idem Smutniak), di non toccarsi costantemente le tette (Steve Martin in versione Woody Allen in Pazzi A Beverly Hills: "Non potrei mai essere una donna: starei tutto il giorno a toccarmi le tette") e di "fischiare" in direzione delle belle ragazze (questo la Smutniak non lo fa perché ha ben altri problemi nel film di Godano). Ce la farà questo macho sciovinista (il termine per gli americani è sinonimo di maschilista; per noi europei ha un significato più politico) a sopravvivere come donna in una New York scintillante di ambiente pubblicitario (Steve era un creativo di successo presso una nota agenzia) dove l'attore feticcio di Woody Allen Tony Roberts è il capo, una giovanissima Catherine Keener fa la segretaria (odia Steve) e una venticinquenne Téa Leoni incarna una già disillusa modella da copertina? L'escamotage è sostenere che Amanda sia la sorellestra di Steve (lui, nel frattempo è disperso perché le omicide hanno buttato il corpo nell'Hudson River) e la missione è anche quella, contemporaneamente al tentativo di trovare una lei disposta a una buona parola riguardo il casanova ammazzato (non sarà facile), di fare in modo di acquisire come cliente dell'agenzia dove Amanda va a lavorare (occupando la stessa stanza del "fratellastro") la tycoon gay Sheila Faxton.
Della serie: anche in mezzo a questo pasticcio metafisico... un americano pensa sempre al lavoro!

Conclusioni

Ma il massimo, a questo punto, non sarebbe fare sesso con una donna? Sheila Faxton (brava Lorraine Bracco in un ruolo per lei inusuale) lo è, sembra sia pure super gay e infatti eccola pronta a portarsi subito Amanda a letto. Ma allora perché Steve/Amanda "collassa" sul più bello? Perché c'è Blake Edwards alla sceneggiatura e quindi la faccenda è trattata con grande intelligenza e maturità. Un omofobo rimane tale pure in morte, o in reincarnazione femminile, e se i gay gli fanno schifo perché è un ridicolo macho traumatizzato, e complessato, sessualmente... allora perché sorprendersi che Steve non ce la faccia a realizzare quella che giustamente può sembrare la fantasia basica di tanti eterosessuali medi? Il film pare una farsa ma in realtà, come capita sempre con questo genio del cinema, è qualcosa di più profondo e insinuante nella testa dello spettatore. Gag fisiche fortissime dunque (e la Barkin ci sguazza) ma anche un sottilissimo rapporto d'amore che nasce con Walter (un grandissimo e assai sensibile Jimmy Smits), l'amico del cuore di Steve che si prende una bella cotta per Amanda cercando di farci teneramente l'amore (e forse ce la farà). Insomma è sempre Blake Edwards signori: si può diventare quasi amiconi di chi ti ha ucciso (Steve/Amanda chiacchiererà spesso con Margo Brofman, la leader del commando assassino dell'inizio del film), si può rimanere veri uomini capendo l'importanza di non reprimere il proprio lato femminile, si deve mantenere un atteggiamento di spiritoso divertimento nei confronti della vita (e del sesso; oggi è solo Judd Apatow ad avere questo approccio disinibito dentro l'ormai morente a Hollywood commedia sexy per adulti) e, perché no, della morte.
Mentre Godano decide di far sentire, e non vedere, la strampalata notte d'amore tra Favino-donna e Smutniak-uomo in Moglie E Marito, Edwards sceglie l'ellissi per quanto riguarda Steve/Amanda e Walter.
Ma quanto è divertente quel risveglio (dove sono finite le mutande?) e quanto è umana la reazione di Walter quando l'omofobo, ma ormai in procinto di arrendersi, Steve/Amanda lo accuserà di averlo violentato/a.
Nei Panni Di Una Bionda è un minore tra i 37 film diretti dal regista di Hollywood Party e La Pantera Rosa.
Ma un film minore di Blake Edwards... è sempre un piacere maggiore rispetto alla media di film che ci circonda.

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