Bad School - Open Water, di Chris Kentis

Il Bad School della settimana è Open Water, low budget movie datato 2003 ancora con il tema dell'uomo contro lo squalo. Fu un buon successo di pubblico

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Spoiler Alert

Oceani

I coniugi Chris Kentis e Laura Lau realizzarono il thriller acquatico Open Water armati di Sony DCR-VX2000Sony DSR-PD150 per un formato DV che restituisse un'idea di found footage amatoriale. Budget complessivo poco più di 500 mila dollari. Era un momento storico molto interessante che ci piace ricordare nella settimana in cui una dorata Blake Lively sfida uno squalo bianco in Paradise Beach del catalano Jaume Collet-Serra (Arri Alexa, Leica, Go Pro e Red Epic nel parco macchine dell'europeo per un budget da 17 milioni di dollari). Si può discutere e litigare se piace di più l'approccio sgraziato di Kentis-Lau o quello patinato di Collett-Serra. De gustibus. Ci sembra giusto recuperare oggi Open Water (2003) per via dello stesso soggetto dell'essere umano in vacanza improvvisamente contro lo squalo... anche se i due film abitano in oceani distanti.
Collett-Serra ha ricostruito il suo Messico in Australia.
Lo sceneggiatore, regista, montatore e operatore Kentis ha trovato i suoi Caraibi... proprio ai Caraibi.
Erano i primi anni del 2000.
Per essere precisi... il 2003.

Low Budget Project

A dispetto del nuovo millennio di fatto cominciato già da tre anni simbolo dell'uscita dal XX secolo per proiettarci verso astronavi, mondi a cui non servono più strade (la profezia di Doc in Ritorno Al Futuro) e società liquide, l'industria del cinema nordamericana stava riflettendo su come un'idea di visione ancestrale che riportasse il pubblico a quelle reazioni isteriche come davanti ai filmati dei Fratelli Lumière... stesse effettivamente continuando a vivere grazie all'inaspettato successone di The Blair Witch Project (1999). Si poteva avere paura del buio nel 2000? Erano necessari gli effetti speciali? Il folklore locale attecchiva ancora in anni in cui si parlava in continuazione di globalizzazione? Era possibile prescindere dalla cgi a livello di effettistica? Non si era stati forse un po' troppi precipitosi nel pensare che il pubblico fosse diventato TUTTO smaliziato, colto ed espertissimo in fatto di offerta cinematografica? The Blair Witch Project aveva sconvolto Hollywood con i suoi 248 milioni di dollari worldwide a fronte di un investimento di nemmeno 100 mila. Aveva addirittura sfruttato un basilare equivoco tra realtà e finzione (quella storia è successa davvero?) a non troppi anni dall'esplosione di un world wide web che poteva offuscare qualcosa piuttosto che chiarire tutto (anche i filmmaker di Catfish avrebbero lavorato in quella direzione qualche anno dopo). Insomma... anche se eravamo di fatto entrati nel futuro, ci riscoprimmo ancora come quegli abitanti della caverna platonica, i quali confondono delle immagini per realtà e vengono ingannati dalle ombre del mondo esterno.
È in questo momento storico che Susan e Daniel si perdono in mare.

Normal Activity

Oren Peli prese appunti e per Paranormal Activity (2007) replicò un'ideuzza non male di Open Water ovvero: "Come si comporterebbe una giovane coppia nordamericana tipo di fronte all'orrore?". Come reagirebbe il maschio? E come risponderebbe la femmina? La coppia di filmmaker realmente appassionati di immersioni subacquee Kentis e Lau decide di imbracciare le loro sgraziate Sony per raccontare, sfruttando la trovata della "storia vera" che fa sempre arrabbiare Dario Argento (come The Blair Witch Project), la vacanza sfortunata di Susan (Blanchard Ryan) e Daniel (Daniel Travis) in delle acque caraibiche vicine a casa e apparentemente facili da affrontare. I due vengono ripresi a parlare al cellulare anche se si trovano praticamente nella stessa casa, presentandoceli subito divisi nel momento in cui lui mette le valigie in macchina da solo mentre lei continua a chiacchierare di lavoro con un suo collaboratore. C'è qualcosa che non va già sulla terra ferma.

Il coltello nell'acqua

Open Water è un film che ha anche profondamente irritato il pubblico Usa oltre che estasiato gran parte della critica. È un cinema più europeo che americano nei risultati finali? C'è un malessere sotterraneo di natura esistenzialista tra Susan e Daniel molto, molto, molto interessante che sembra andare a minare profondamente il rapporto borghese uomo-donna in una società occidentale superficialmente corretta? Più vai avanti nella visione e più pensi a Roman Polanski per la tensione e crudeltà latente nel rapporto tra i due. Daniel è forse intrinsecamente irritato dal fatto che Susan sia una workaholic? E lei... perché non lo desidera più sessualmente (bellissima scena: lei nuda integrale sul letto lo respinge misteriosamente durante la prima notte nel residence dei Caraibi)?
In 79 minuti che oggi sembrano ancora più perfetti Open Water diventerà una metafora ampia e vastissima, come il bellissimo titolo suggerisce, riguardo i misteri e i pericoli che circondano una coppia sola nel mondo.
E circondata da squali.

Jaws

Niente mostrone meccanico come ne Lo Squalo (1975) di Spielberg. Niente soggettive dal profondo blu come ideato da Verna Fields per risolvere i numerosi problemi tecnici della gigantesca creatura costruita per poi non essere troppo vista nel capolavoro di Spielberg. L'idea di Open Water è destrutturare lo squalo come mostro spettacolare. È un animale qualsiasi, non singolo come per Spielberg e Collett-Serra, ma indistinguibile dal branco e proporzionalmente non troppo più grande o minaccioso rispetto al resto della fauna marina.
Non è particolarmente intelligente o coraggioso o psicopatico. È semplicemente nel suo habitat... a differenza di Susan e Daniel. Non gli resta che aspettare il momento giusto per colpire nelle 24 ore in cui due esseri umani rimangono in visita nel suo territorio. Susan e Daniel sono stati dimenticati dalla loro comitiva mentre erano sott'acqua (per Susan è colpa di Daniel, il quale ama farsi aspettare e dividersi dal resto dei gitanti per una sorta di alterigia) e quindi eccoci ad assistere alla loro attesa in mare aperto speranzosi che qualcuno si ricordi di esserseli scordati. Emergeranno pinne (delfini o squali? Anche Collett-Serra è bravo a giocare sull'ambiguità visiva), compariranno barracuda, farà capolino la disidratazione e il senso dell'umorismo con cui i due hanno preso all'inizio il loro abbandono... lascerà spazio a critiche e rivendicazioni.
Per Daniel è tutta colpa di Susan e della vacanza ai Caraibi organizzata in fretta e furia per via del suo (di lei) lavoro fin troppo impegnativo e invadente. Per Susan è una responsabilità di Daniel non aver ammesso in principio le difficoltà (Lei: "Ci siamo persi?"; Lui: "No. Sono sicuro al 90 percento") e non aver cercato di raggiungere una delle due barche che comunque si vedevano all'orizzonte una volta tornati in superficie. I due urinano (lei è schifata quando lo fa lui), urlano, stringono coltelli nell'acqua (lui), protestano (Lei: "Volevo andare a sciare!"), dormono, fanno pace, sperano ("Avremo una storia da raccontare per il resto della nostra vita").
Infine muoiono.
Daniel mangiato di notte dagli squali per comparire all'alba del giorno dopo tra le braccia di Susan come fosse un bambino o Cristo michelangiolesco. Lei pronta al suicidio pur di non fare la fine del compagno. Le sgraziate Sony riprendono tutto con sguardo impassibile, spesso a pelo d'acqua e ogni tanto immergendosi in un mare mai limpido.
La spietatezza di Kentis come regista sta tutta nell'inquadrare la vita turistica di Bahamas & Co. pronta a continuare tranquillamente durante l'agonia della coppia. La fauna dei Caraibi si alterna agli ultimi momenti di vita di Susan e Daniel. Finale agghiacciante e asciuttissimo. E dire che siamo stati a mollo per più di un'ora.

Conclusioni

Più europeo che americano? Più critica che pubblico (nonostante i 55 milioni di incasso worldwide)?
Più esistenzialista che drammatico? Più documentaristico che psicologico?
Ancora oggi... il film funziona per citare una geniale battuta finale che sembra volersi interrogare sul senso stesso della visione di Open Water.
Ultima annotazione e curioso parallelismo con The Blair Witch Project: la carriera di Chris Kentis e Laura Lau non decollò come avrebbe dovuto dopo l'accoglienza comunque favorevole del film.
Accadde anche ai due registi di The Blair Witch Project Daniel Myrick ed Eduardo Sánchez.
Perché? Come è possibile?
È come se questi arcaici creatori di testi audiovisivi si fossero immersi così in profondità dentro i misteri ancestrali dell'immagine in movimento, scoprendo grotte archetipiche e caverne di eterna efficacia...  da aver perso la strada del ritorno in superficie.
Anche Cris Kentis e Laura Lau sono affondati nel loro splendido Open Water?

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