Bad School – La Notte Brava Del Soldato Jonathan, di Don Siegel

Il Bad School della settimana è La Notte Brava Del Soldato Jonathan, primo adattamento cinematografico dal romanzo di Cullinen di cui è ora in sala la versione firmata Sofia Coppola

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Spoiler Alert

Southern Gothic

Il regista (Siegel) era arrivato al 26esimo lungometraggio dietro la macchina da presa distinguendosi nel tempo per serietà e precisione sia che facesse noir (Crimine Silenzioso, 1958), western (Gli Avvoltoi Hanno Fame, 1970), fantascienza (L'Invasione Degli Ultracorpi, 1956) o si apprestasse a rendere il poliziesco più brutale con Ispettore Callaghan: Il Caso Scorpio È Tuo! (1971). La star (Eastwood)della pellicola era stato l'Eroe Senza Nome della Trilogia del Dollaro di Leone, stava esordendo come regista nei panni di un disc jockey tormentato da una stalker (Brivido Nella Notte, 1971) e pure lui si apprestava a forti dosi di popolarità e controversie per aver prestato il ghigno e lo sguardo di ghiaccio al poliziotto “fascistoide” Harold Francis "Harry" Callaghan. Don Siegel e Clint Eastwood: due maschi dominatori nei loro rispettivi ruoli dell'industria e immaginario cinematografico hollywoodiano dell'epoca si sarebbero apprestati con La Notte Brava Del Soldato Jonathan a scendere nel profondo sud degli istinti, Stati Uniti D'America e genere narrativo (southern gothic: storiaccia con personaggi disturbanti -il metafisico è possibile ma non necessario- ambientata in uno dei 17 Stati Uniti del Sud). Sarà un viaggio intrigante dove incontreremo il conscio e inconscio di un gruppo di nove signore & signorine sudiste del Mississippi sul finire della Guerra Civile (XIX secolo) le quali troveranno un soldato nordista ferito poco fuori la fattoria-convitto in cui vivono, studiano e lavorano.
Sono quasi tutte in attesa di un maschio da amare. O amputare.

Stile

C'è il romanzo di Thomas Cullinen (del 1966) e una sceneggiatura geniale in cui si affrontano sessualità, schiavismo, blasfemia, incesto, societàStoria e guerra firmata a tre mani da Albert Maltz (prima stesura: una commedia romantica), Irene Kamp (riscrittura di Maltz: southern gothic spinto) e il coproduttore Claude Traverse inizialmente presentatisi al pubblico attraverso due pseudonimi (John B. Sherry e Grimes Grice). Poi arriva la regia di Siegel: voci interiori dei personaggi contrapposte a ciò che si può e vuole dire dal vivo; flashback di vita reale in contrappunto ironico alla retorica della falsa immagine di sé fornita dal soldato nordista (perfido humour); fantasie di sesso a tre della direttrice incestuosa Miss Martha (senza freni la sublime Geraldine Page) con deliranti contaminazioni religiose e inquietanti parallelismi pittorici (la Pietà rivista come un'ammucchiata; non osiamo immaginare cosa si scatenerebbe oggi di fronte a questa immagine, quando c'è qualcuno che si scandalizza per il minuscolo softcore della saga 50 Sfumature); zoomatine crude; sangue tipicamente cremisi da anni '70 (Tarantino è uno che va fuori di testa per le diverse gradazioni del sangue nella Storia del Cinema); demistificazione dell'icona di asciutta virilità Clint Eastwood per mettere in scena un maschio meschino e perdente; potente coralità del cast di nove donne al centro della pellicola (schiava saggia, adolescente promiscua, sognatrice disillusa per colpa del papà, direttrice stagionata nostalgica del fratello incestuoso e forse pure un po' lesbica, coppia di teen sanguinarie & patriottiche, bambina dolce ma assai vendicativa); cambiamenti di filtro fotografico con passaggio sapiente da un virato seppia da libro di storia a colori più sgargianti in grado di tirare fuori il meglio da castagni e muschi spagnoli (il film fu girato in Louisiana).

Conclusioni

Come spesso ci capita negli ultimi anni... rivedere un film del 1971 e magari metterlo a paragone con una pellicola del 2017 ci ricorda come si sia andati drammaticamente indietro, invece che avanti, nell'arte del cinema lungo il corso del tempo. La versione della Coppola attualmente in sala sembra un adattamento di Cullinen per bambini repressi e ipocriti. Manca tutto ciò che è presente nel film di Siegel: soprattutto conflitto e disturbo. Ecco perché una delle pellicole del sodalizio Siegel & Eastwood considerate in passato scandalosa perché misogina e ridicola, appare dall'ottica del 2017 come il modo più coraggioso, logico e rispettoso di portare sullo schermo quella indecente storiaccia southern gothic uscita dalla penna di Thomas Cullinen nel 1966, quando gli Stati Uniti si stavano già iniziando ad accorgere che la grande stagione dei fiori e dei diritti civili conteneva ancora tante erbacce da estirpare.

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