Bad School - L'Angelo Sterminatore, di Luis Buñuel

Il Bad School della settimana è L'Angelo Sterminatore di Luis Buñuel, surrealismo puro datato 1962 con più di qualche contatto con Madre! di Aronofsky

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Spoiler Alert

Significato

Un gruppo nutrito di alto-borghesi si riunisce a casa di un amico dopo aver assistito insieme all'Opera. Raccoltisi nel salotto della magione, non riusciranno più ad abbandonare quella stanza. Passeranno dei giorni e qualcuno di loro perderà la vita. Quando l'aspirante romanziere americano Gil di Owen Wilson suggerisce a un ventenne Luis Buñuel interpretato da Adrien de Van il soggetto de L'Angelo Sterminatore (1962), il giovane regista surrealista domanda perplesso: “Ma perché? Non capisco... perché non possono lasciare la stanza? Che cosa li tiene nella stanza?”. Gil incontra Buñuel nella Parigi degli anni '20 dentro Midnight In Paris, bella satira di Woody Allen contro il concetto di nostalgia in cui si trova, attraverso lo stesso Gil, un'esegesi semplice ma più che possibile di quel soggetto dei “borghesi incapaci di lasciare la stanza” che Buñuel avrebbe messo in scena sessantaduenne: “Quando quelle persone sono costrette a restare insieme la maschera della civiltà” spiega Gil a un Buñuel estremamente perplesso: “presto svanisce e si scopre che in realtà quelle persone... sono solo degli animali”. Questa è la lettura di Mr. Allen di uno dei film più misteriosi ed enigmatici della Storia Del CinemaBuñuel avrebbe realizzato L'Angelo Sterminatore in Messico nel 1962 (era già stato lì a lavorare dal 1946 al 1953), come secondo film prodotto da Gustavo Alatriste e dopo il successo internazionale della loro prima collaborazione produttore-regista Viridiana (1961) con la moglie del finanziatore Silvia Pinal nelle vesti, ancora una volta, della star di punta. Ispirato a un soggetto buttato giù con Luis Alcoriza anni e anni prima (“I Naufraghi del Viale della Provvidenza") dopo che Buñuel era rimasto impressionato da una serata che aveva passato a New York negli anni '40 (il suo primo periodo nordamericano tra il 1938 e il 1945 dopo la rottura in Spagna con Dalì e il Franchismo) partecipando a un party da cui nessuno sembrava volersene andare, il film viene girato in pochi giorni a Città del Messico (ma Buñuel pensa a Parigi e infatti sembra una città europea) prendendo il titolo ad effetto da un'intuizione dello scrittore José Bergamín (quando Buñuel gli chiede il permesso di usarlo, Bergamín gli risponde prendendolo in giro sostenendo di non essere certo lui l'autore de L'Apocalisse di Giovanni visto che quell'espressione così spaventosa compariva proprio in quella sezione della Bibbia).

Stile

Il direttore della fotografia Gabriel Figueroa muove la macchina morbidamente nella grande villa da cui non si può più uscire (anche Jennifer Lawrence non può mai uscire dall'abitazione di Madre!). Qualche dolly, parecchie carrellate, tante panoramiche. Quando Buñuel gli chiede la ripetizione (non solo di alcuni movimenti ma addirittura di un'intera scena: l'entrata a casa) Figueroa non capisce ma esegue (anche Aronofsky in Madre! punta alla ripetizione). Esistono tre dissolvenze in nero mentre questo segmento importante della società (sono presenti artistiarchitetti, scienziati, direttori d'orchestra, ufficiali militari, rampolli della nobiltà) perde la ragione durante l'inspiegabile auto-cattività a casa del signor Edmundo Nóbile. Chi urlerà come la scream queen di un thriller (al minuto 36'), chi sognerà mani mozze assassine come in un horror (la mano mozza era già presente come immagine nel corto da 16' Un Chien Andalou che rivelò Buñuel e Dalì al mondo), chi si palpeggerà al buio, chi assumerà stupefacenti, chi si rifugerà nella kabbala, chi compirà riti usando zampe di gallina, chi vorrà compiere sacrifici (animali e umani), chi lotterà come paladino della scienza e della civiltà (il medico Dottor Carlo Conde), chi si rifugerà nell'urlo del massone (hihhoh; sequenza di enorme tenerezza comica), chi sognerà di acquistare una statuetta di plastica della Madonna di Lourdes una volta finito questo incubo e chi, non si sa come, troverà proprio nella ripetizione l'uscita, perfidamente provvisoria, da questa follia.
Esiste il mondo fuori dalla casa? Sì ma a differenza di Madre! non cerca di penetrare e violare l'interno del racconto ma aspetta fuori, tra sorrisi, signore ilari che scendono dalle macchine, bimbi con palloncini (la vita, insomma, deve andare avanti), poliziotti dispiegati davanti all'inspiegabile (sanno che gli alto-borghesi sono dentro), preti che si rendono utili e curiosi con la faccia appiccicata al cancello della villa posizionata al 1109 di Via della Provvidenza. I servitori avevano quasi tutti abbandonato la residenza pochi minuti prima che cominciasse quell'assurda vicenda (“I topi scappano dalla nave quando questa sta affondando” urlerà contro di loro uno degli alto-borghesi prigionieri tornando a un atavico odio di classe) come avessero fiutato l'Apocalisse giusto in tempo mentre gli animali continuano a scorrazzare per i luoghi del film nelle figure di un gregge di pecore e di un orso piuttosto incavolato (pensate che avrebbe dovuto esibirsi prima che la serata prendesse quella brutta piega) circondati da repressioni e scontri di piazza che poi in fondo non li riguardano affatto.
Come quello struzzo altero in primissimo piano al termine de Il Fantasma Della Libertà (altro nostro Bad School).

Conclusioni

Il produttore Alatriste vede il film, va da Buñuel e gli dice: “Non ho capito niente ma è eccezionale!”. Non saremo mai troppo riconoscenti nei confronti di questi eroici finanziatori che nella Storia hanno permesso ai surrealisti... di fare i surrealisti foraggiandoli e producendo le loro opere spesso pericolosissime ed economicamente fallimentari. Tra le tante domande che verranno poste negli anni a venire a Buñuel, che tiene la tensione e il mistero fino alla fine come se ci trovassimo davanti a un episodio di Ai Confini Della Realtà chiudendo l'opera su un'altra possibile auto-reclusione forzata in una Chiesa mentre gli animali (ancora loro) sono liberi di entrare ed uscire, la più buffa riguarda il significato dell'orso. Per alcuni critici l'animale è l'Unione Sovietica pronta a divorare la borghesia occidentale. Buñuel, come Lynch e meno Aronofsky (in lui si sente la voglia di avvertirci di qualcosa), si rifiuta di fornire alcuna esegesi ultima fino al giorno della sua morte. Il suo lavoro è compiuto già nel 1962.

L'Angelo Sterminatore è per sempre tra noi. Pronto a ucciderci con l'arma più penetrante e affilata: l'inspiegabile.

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