Bad School - Il Senso Della Vita, di Terry Jones
Il Bad School della settimana è dedicato per la prima volta a un cortometraggio. Si tratta di The Crimson Permanent Assurance di Terry Gilliam in testa a Il Senso Della Vita di Terry Jones
Trazionismo
Era un periodo strano per Londra. Continuava a viaggiare a velocità piuttosto elevata,come se ci fosse una cattura in vista. Tuttavia non c'erano altre città all'orizzonte, non si vedeva niente nelle pianure grigie e fangose della parte nordovest del Territorio Esterno, e tutti si interrogavano sulle intenzioni del Sindaco. "Non possiamo andare avanti così" sussurrò uno dei domestici, ma Katherine lo sentì. "Ci sono alcune grandi città più a Est e presto ci manderanno giù in un boccone e poi sputeranno le ossa!". (Philip Reeve, Macchine Mortali, Mondadori, 2018)
Terries
Venivano chiamati così Terry Jones e Terry Gilliam quando decisero di proporsi per la regia del secondo lungometraggio dei Monty Python dopo il quasi fallimentare E... Ora Qualcosa Di Completamente Diverso (1971) diretto dal timoniere delle 45 puntate della trasmissione televisiva Flying Circus Ian MacNaughton. Fin da quella prima esperienza sul set di Monty Python And The Holy Grail, i Terries erano entrati in competizione, avendo condiviso esperienze peculiari da registi rispetto agli altri 4 Python, solo attori e sceneggiatori, che però allo stesso tempo li avevano convinti su quanto fossero diversi. Gilliam si ricordava l'iniziale diffidenza di Jones quando l'americano era atterrato a Londra ed era entrato a far parte un po' per caso, e con la protezione di Eric Idle, del neonato sestetto Monty Python. Jones, dal canto suo, sarà stato anche un po' snob (era forse il più colto a livello accademico di tutti i Python) ma di Gilliam apprezzò subito la fantasia e la capacità di creare animazioni così particolari da ispirarlo a usare l'espressione flusso di coscienza per la struttura di ogni puntata da 30 minuti del Flying Circus divisa in sketch in studio collegati a riprese in esterni il tutto fuso con le animazioni in cutout di Gilliam ispirate a dadaismo, surrealismo e Stan Vanderbeeck. Ma tra i due nacque immediatamente un rivalità con Gilliam nel ruolo a sé caro di svantaggiato, outsider e looser. Capirai: uno aveva studiato a Oxford (Jones) distinguendosi come star del campus sia negli studi storici che in quelli teatrali. L'altro (Gilliam) veniva dai boschi del Minnesota e dalle riviste satiriche newyorchesi. Durante la lavorazione di Monty Python And The Holy Grail Gilliam decise di arrendersi e lasciare a Jones l'interazione con gli altri 4 Python che lui trovava pigri, indolenti e lamentosi. Decise di dedicarsi agli aspetti più tecnici del film avendo a che fare con modellini, mostri, esplosioni e inquadrature maestose. Jones avrebbe fatto il lavoro politico, lui quello più visivo e scenografico. Il film fu un successone. A quel punto i Terries considerarono di essere diventati forse dei veri e propri registi e Gilliam fu quello dei due più desideroso di volare da solo per ribaltare quel ruolo minoritario avuto durante la realizzazione del Flying Circus che, mai dimenticare, non lo aveva mai visto accedere allo scranno autoriale nemmeno di un singolo, minuscolo sketch. Non era, per citare Il Senso Della Vita, "abilitato". L'altro Terry di cognome Jones diventò presto il Python director di fiducia con le successive pellicole Brian Di Nazareth (1979) e Il Senso Della Vita (1983). L'americano da solo diresse il mezzo flop Jabberwocky (1977; dove Terry Jones veniva ucciso senza pietà al minuto uno) e il trionfo al botteghino I Banditi Del Tempo (1981; dove il Python con cui collabora di più era il gemello oxfordiano di Jones Michael Palin per quell'esperienza "rapito" da Gilliam e strappato al suo partner ufficiale). Nel 1983 uscì il nuovo film del gruppo Il Senso Della Vita, una serie di sketch collegati l'un l'altro dalle sette età dell'uomo dello Shakespeare di Come Vi Piace. Gilliam era al massimo della forma e del successo. Jones non aveva avuto ancora una hit da regista extra Python. Lo scranno da director del nuovo Python movie, però, spettava solo a Terry Jones. L'americano ebbe allora un'ideuzza.
Voleva realizzare un cortometraggio live action a tema piratesco. Niente di particolarmente ambizioso. Forse.
Intervista con Terry Gilliam, Montone, luglio 2006
D: È vero che il tuo enorme cortometraggio Crimson Permanent Assurance creò non poche tensioni all’epoca della realizzazione de Il Senso Della Vita visto che il budget levitava e tu non finivi mai di girarlo?
R: Penso di sì. Non volevo realizzare un’animazione. Gli altri mi diedero il permesso di realizzare quel corto dal vivo. All'inizio durava 30 minuti. Poi sono arrivato a 17. Adoro sovvertire le regole hollywoodiane, per cui mentre per I Banditi Del Tempo avevo preso dei nani e li avevo trasformati in eroi, qui mi trovavo a prendere dei vecchi ragionieri per trasformarli in pirati senza scrupoli contro le multinazionali e gli yuppies, che all’epoca cominciavano a diventare un vero e proprio fenomeno di costume. Avevo tutto: il mio studio, la mia troupe, il mio cast, il mio budget. Ogni tanto mi affacciavo dentro Il Senso Della Vita e facevo una piccola parte. Una volta finito il corto suggerii di metterlo all’inizio come cosa separata da Il Senso Della Vita perché era diventato veramente troppo grosso. Gli altri accettarono. Fu molto buffo quello che accadde al Festival di Cannes quando arrivammo inaspettatamente in Concorso con il film. Dopo la prima per il pubblico il mio corto sembrava un film enorme e spettacolare e poi, quando partì Il Senso Della Vita di Terry Jones, sembrava che il film principale fosse l’episodio di una serie televisiva. Mi pare evidente che abbiamo vinto il Gran Premio Della Giuria grazie a The Crimson Permanent Assurance.
D: Stai sostenendo di essere un regista migliore di Terry Jones?
R: No. Ci mancherebbe. Sto sostenendo che apparteniamo a media diversi. Nel senso... Terry fa televisione. Io cinema. In fondo dovrebbe essere contento. Avrà sempre più successo di me.
"Qualcuno aveva mai notato quel palazzo prima d'ora?"
Un edificio edoardiano salpa improvvisamente dalle strade di Londra per diventare una nave pirata pronta ad assalire le corporazioni americane. Le sciabole sono fatte con le pale di un ventilatore coloniale, i cannoni sono gli scomparti degli schedari, gli uncini derivano dai ganci di appendiabiti, spade corte vengono composte da fermacarte affilati, le vele si gonfiano sotto forma di teloni che ricoprono la facciata per dei lavori di ristrutturazione. Ogni arma adatta alla ribellione, ci dice il regista, è attorno a noi. I vecchi impiegati della Crimson Permanent Assurance, prima di prendere il controllo del fabbricato uccidendo i giovani nuovi proprietari, lavoravano piegati sulle scrivanie su due file di banchi posizionati nella stanza che, eventualmente, potevano trasformarsi grazie all'immaginazione più cupa in schiere di rematori di un galeone frustati per non perdere il ritmo dei loro calcoli contabili. Questo corto di Gilliam, da una sua idea originale, è il perfetto esempio del fantastico quando lo straordinario (un palazzo di città che decide di salpare staccandosi dalle sua fondamenta e navigando sulla terra ferma) nasce dall'ordinario, anzi dal massimo della noia ovvero il lavoro assicurativo (quando Woody Allen si lamenta delle condizioni del carcere in Prendi i Soldi e Scappa viene rinchiuso per 15 giorni in una cella di rigore e punito dalla compagnia di un petulante agente delle assicurazioni). Dal titolo si prende in giro The Crimson Pirate (1952) con Burt Lancaster diventato per noi Il Corsaro Dell'Isola Verde. Volete sapere il nome della star? È il Lloyd’s Register Office situato al numero 71 di Fenchurch Street, Londra. È questo bell'esempio di architettura edoardiana collocato nella City londinese a prendere il mare per andare a sfidare la Very Big Corporation of America prima di cadere nel vuoto dopo essere arrivato alla fine del mondo (ebbene sì: nell'universo di The Crimson Permanent Assurance la Terra è piatta). Il budget e le riprese del corto di Gilliam aumentano giorno dopo giorno ma dopo aver visto il risultato eccellente delle riprese, il gruppo decide di inserire i pirati della Crimson Permanent Assurance ancora dopo la metà del film a rafforzare il concetto, se non fosse stato chiaro dopo quell'inizio, di quanto la creazione di Gilliam fosse diventata una presenza ingombrante dentro l'altro film diretto da Terry Jones. In piena linea con la poetica gilliamesca anche il casting è controcorrente. Myrtle Devenish, all'epoca 71enne, è la guerrigliera che fa il tè ai compagni pirati. Wally Thomas, 78 anni, è il capo della rivolta. Tra gli yuppies ferocemente combattuti si può scorgere un 25enne Matt Frewer, poi diventato noto negli '80 c0me Max Headroom.
Conclusioni
Philip Reeve aveva 17 anni quando uscì al cinema Il Senso Della Vita, quello che sarebbe stato purtroppo l'ultimo film dei Monty Python. Reeve è uno scrittore che proviene dalle arti visive. È anche illustratore e fumettista. Ha sempre ammesso la forte influenza che hanno avuto sul suo lavoro artisti operanti nel genere fantastico come John Boorman e ovviamente Terry Gilliam attraverso il quale, anche per via della produzione del Python fan numero uno Peter Jackson, vediamo dei forti punti di contatto tra Macchine Mortali e The Crimson Permanent Assurance. Già molti utenti si sono sbizzarriti nel corso di questo 2018 a creare affascinanti parallelismi visivi tra il corto di Gilliam e il trailer del film tratto da Reeve diretto da Christian Rivers. Il palazzo che navigava "tra i flutti della finanza internazionale" e le Città Trazioniste sopravvissute alla Guerra dei Sessanta Minuti della saga di Reeve ci sembrano macchine mortalmente collegate.