Bad School - Creature Del Cielo, di Peter Jackson

Il Bad School di questa settimana è Creature Del Cielo di Peter Jackson, film che rivela al mondo una diciannovenne inglese di nome Kate Winslet.

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Spoiler Alert

Canterbury Is A Hundred

La Nuova Zelanda vuole essere una nuova, piccola Inghilterra. Il corto documentario Canterbury Is A Hundred ci mostra l'intento. L'opera diretta dal futuro nominato Oscar Oxley Hughan non è un mockumentary artificiosamente "rigato" dal futuro regista del gioiello truffa Forgotten Silver (1995). È un piccolo vero film di 22 minuti prodotto in occasione di un anniversario della regione di Canterbury attraverso il quale, nel 1950, si deve celebrare una terra ormai strappata alla foresta dove i coloni hanno costruito "la città delle pianure" Christchurch, con i suoi parchi gradevoli, college autorevoli (vi studiò il fisico Lord Rutherford) e cattedrali dove si prega con rigore e razionalità. A Christchurch si va in bicicletta, si gioca a cricket e si passeggia placidamente per Hagley Park. Ma... cosa sono quelle urla in sottofondo? Come mai, mentre le immagini armoniose di Hughan scorrono davanti ai nostri occhi, siamo sempre più distratti da sgradevoli strilli femminili che aggrediscono le nostre orecchie?

And Introducing Kate Winslet

Le urla inesorabilmente alzate al mixer sulle immagini del documentario di Hughan appartengono a Pauline Parker e Juliet Hulme. Due assassine. Peter Jackson le introduce così: imponendole sonoramente su un placido tessuto visivo. Poi, passando dalle immagini del corto di Hughan all'overture del suo quarto lungometraggio da regista, le vedremo in faccia, imbrattate di sangue, uscire dalla boscaglia di Victoria Park, sempre in zona Christchurch. Sono due adolescenti in grado di uccidere a sangue freddo con un mattone infilato dentro una calza. Hanno appena giustiziato la madre di Pauline, Honora Rieper, rea di aver contrastato con eccessiva veemenza quella formidabile amicizia. Ma rea anche di appartenere a una classe sociale così bassa, secondo la figlia, da poter essere eliminata in vista di una sostituzione genitoriale con i più altolocati Hulme. È il 1954 e l'omicidio Parker-Hulme distrugge la serenità neozelandese come i macabri ritrovamenti a casa di Ed Gein cambiano per sempre la cronaca nera, e il cinema, statunitense nel 1957. Come mai una sedicenne (Pauline) e una quindicenne (Juliet) pianificano ed eseguono un omicidio così efferato e spietato? L'intenzione della coppia di cineasti amanti e colleghi Fran Walsh (interessata al caso fin da giovane) e Peter Jackson è proprio quella di andare oltre le carte di un processo che immobilizzò e fece perdere l'innocenza a quella che voleva essere la colonia inglese più a sud e perbene del mondo. La coppia Walsh-Jackson vuole capire le motivazioni della coppia Parker-Hulme, messa in galera dopo l'omicidio (troppo giovani per essere condannate a morte) ma soprattutto costretta a non vedersi mai più per evitare che la morbosità di quel rapporto potesse causare altri episodi spiacevoli. Il film si apre dunque con estratti del doc di Hughan, poi passiamo a un flashforward sulla soggettiva in mezzo a Victoria Park della corsa a perdifiato post-omicidio di Pauline e Juliet a sua volta montata con un'altra loro sgambettata immaginaria, e virata seppia, su un transatlantico festosamente in partenza verso un'onirica coppia genitoriale simbolo di magnanimità. Una scarna didascalia ci fornisce date dell'amicizia e dell'omicidio. Accade tutto tra il 1952 e il 1954. Poi torniamo su gambe di ragazze che camminano (non corrono) in una scuola con i titoli di testa che fanno capolino. Il quinto nome di attore del cast è una certa Kate Winslet, al suo debutto cinematografico non troppo lontano, geograficamente, dall'Australia di The Dressmaker.
Il film si intitola Creature Del Cielo (1994), segnerà il passaggio di Peter Jackson dalle splatter comedy di inizio carriera al cinema drammatico, lancerà la carriera della Winslet e rileggerà un fattaccio di cronaca nera attraverso l'idea di una relazione omosessuale proibita e castrata da un mondo adulto incapace di gestire due creature come Pauline e Juliet.

Quelle Due

La scarna didascalia iniziale ci ha anche informato che la storia dell'amicizia pericolosa Parker-Hulme sarà ricostruita attraverso i diari di Pauline Parker (Melanie Lynskey). Tutto comincia nel 1952 quando Juliet Hulme (Kate Winslet) arriva a Christchurch dall'Inghilterra seguendo il padre nuovo rettore del Canterbury College. L'altezzosa e altolocata britannica Juliet entra in classe e cattura subito l'attenzione dell'isolata isolana Pauline, figlia di ben più umili genitori neozelandesi. Ecco un nuovo compagno di classe come capita anche al Daniel di Microbo e Gasolina (2015) di Michel Gondry. Juliet aggredisce il mondo con una bocca vogliosa e arrogante. Fa parte della recitazione e del fascino brutale della diciannovenne Winslet, a metà strada tra una lasciva Gloria Swanson e una smargiassa Bette Davis. Se Brad Pitt, per sua stessa ammissione, recita tutto Bastardi Senza Gloria con il mento per non dire scucchia... la Winslet recita tutto Creature Del Cielo con la bocca per non dire boccacce. Un orifizio da cui escono linguacce a professori, correzioni al corpo insegnante e particolari apprezzamenti alle cicatrici di Pauline ("Posso toccarla???"). Walsh sceneggiatrice e Jackson sceneggiatore-regista hanno le idee chiare dopo aver studiato carte e parlato con testimoni: le due erano amanti (ipotesi sempre negata dalla Hulme). Magari non era ancora un'attrazione pienamente consapevole ma il fatto che Juliet voglia subito "addentare" un pezzo di Pauline è lampante fin dalla scena in cui si trovano nel cortile della scuola e l'inglese chiede di toccare la ferita sulla gamba della neozelandese. Ferite e malattie. Un rapporto morboso che nasce dal resoconto dei reciproci problemi di salute (Jackson crea due stanze d'ospedale simmetriche nei veloci flashback) con Pauline vittima dell'osteomielite e Juliet della tubercolosi. "È tutto così spaventosamente romantico" dirà Juliet con inquietante entusiasmo.

Di Corsa

A questo punto parte un'amicizia che sembra sempre più amore legata al disegno, al modellismo con la creta, letteratura (vogliono scrivere insieme un libro), passione per il tenore Mario Lanza, repulsione-attrazione per Orson Welles (le affascina e terrorizza durante una visone de Il Terzo Uomo di Carol Reed), scampagnate e corse a perdifiato. Walsh-Jackson sanno come si muovono le adolescenti dentro e fuori e quindi eccoli pronti a seguirle tra boccacce, arricciamenti di naso, musi lunghi, sdilinquimenti, moine, smancerie, entusiasmi e varie leziosità. Il primo bacio se lo danno quasi sovrappensiero mentre si contorcono per terra ridendo a crepapelle strette in mutandoni ascellari. Un bacio scherzoso la Winslet lo darà anche a Peter Jackson in uno dei suoi soliti cameo da passante trucido (come il villico che rutta a Brea ne La Compagnia Dell'Anello) dopo che le due escono incantante e danzanti dal Theatre Royale dove hanno ascoltato l'adorato Lanza. Pauline è scarmigliata, selvatica, corpulenta (ma perderà peso) e introversa. Juliet è diva (la bocca), bionda ed estroversa. Il film procede impetuoso con la macchina da presa che corre vicino alle sue due protagoniste e Jackson che ama avvicinarsi assai al viso degli adulti rendendoli delle caricature grottesche. Cosa è andato storto in questa amicizia cominciata con le migliori intenzioni?

Identità

Pauline nel film sarà sempre e solo Yvonne per la mamma sospettosa mentre per Juliet si potrà chiamare anche Paul, Gina ma soprattutto Charles, regnante e sposo di Deborah (interpretata dalla stessa Juliet) dell'immaginario regno di Borovnia collocato dentro il Quarto Mondo. A sette anni dalla Terra Di Mezzo del primo capitolo della trilogia de Il Signore Degli Anelli, Jackson riprende dall'alto la corsa sulle colline di Juliet e Pauline prima di Aragorn e Gimli facendo comparire in cielo il varco per una "fantasilandia" di nome Quarto Mondo (giardini, fiori, unicorni) al cui interno si colloca la prosaica, e in futuro anche orgiastica, corte di Borovnia dove Richard Taylor e l'appena fondata Weta Digital lavorano di computer animation vicino alla già esistente Weta Workshop responsabile del trucco prostetico grazie alle figure in plastilina ispirate agli idoli (Santi) delle due amiche-amanti Mario Lanza, James Mason, Guy Rolfe, Orson Welles, Jursi Björling, Michael Rennie, Hildegard Knef e Ava Gardner. Il secondo bacio  in bocca tra le due si fa struggente (Pauline lo dà a Juliet dopo che è andata a trovarla in ospedale) mentre l'eterosessualità non piace particolarmente né alla scarmigliata neozelandese (ha uno spasimante sciocco e grottesco che la svergina senza piacere) né alla diva inglese. Il terzo bacio, sempre più voluttuoso, sarà scambiato nei giorni precedenti l'omicidio quando le due secondo Walsh-Jackson fanno ripetutamente l'amore giocando con le varie identità dei loro Santi e alter ego. Nella seconda dimensione di Borovnia le due partoriranno addirittura un figlio assassino (Diello, costruito sul sosia di Orson Welles del film ovvero l'attore canadese Jean Guérin). Il problema delle molteplici identità in assenza di una socialmente riconosciuta è, come si sarà forse notato, il problema chiave in tutta la pellicola. Le due signorine vogliono evadere una realtà dove nessuno sembra essere quello che dice di essere. Scopriremo che i genitori di Pauline non sono nemmeno sposati (e quindi il nome della mamma passa da Parker a Rieper) e che i genitori di Juliet, apparentemente così chic e aperti, sono in realtà separati in casa con un padre intollerante (all'inizio sembra solo svagato) prossimo al licenziamento presso un Canterbury College dove però, ufficialmente, tutti gli stringono la mano e lo ringraziano. Ecco dunque il cuore del film: Pauline e Juliet non riescono a creare un mondo di finzione altrettanto solido e autonomo come quello di adulti e genitori non meno millantatori ma decisamente più severi ed efficaci nelle loro regole prevaricatrici. Quando il mondo della fantasia delle amiche-amanti non riuscirà a tenere testa alle decisioni punitive del mondo reale degli adulti ipocriti... ecco che le due giovani criminali metteranno in atto il loro folle gesto. Quel transatlantico, quei papà e mamma onirici e quella partenza festosa dell'inizio del film... non sono altro che un'ennesima fantasia classista della coppia nel senso che Pauline, il cui punto di vista è sempre preponderante attraverso diari che si fanno voce narrante, sognava di essere adottata dalla famiglia ricca inglese di supposte aperte vedute per poter abbandonare la volgare Nuova Zelanda di un padre e una madre di cui vergognarsi.

"Paul e io andiamo ad Hollywood. Sono interessati a farci un contratto. Diventeremo dive del cinema!"

Parole di Juliet nel crescendo emotivo e drammatico degli ultimi minuti eccellenti di un film eccellente. La pellicola è un vero e proprio spartiacque nella carriera di Jackson, il quale diventa grazie al successo del film un pupillo di Harvey Weinstein prima di finire ai ferri corti con il Re Miramax durante la travagliata pre-produzione de Il Signore Degli Anelli dove verrà salvato in extremis dalla New Line di Robert Shaye. Kate Winslet diventa effettivamente ed immediatamente una grande diva (mancano solo tre anni a Titanic) mentre la bravissima collega Melanie Lynskey sceglierà una carriera meno roboante ma sempre di qualità. Il film ottiene una nomination agli Oscar 1995 per Miglior Sceneggiatura Originale, vincendo anche il Leone d'Argento alla Mostra del Cinema di Venezia del 1994 (Presidente di Giuria è David Lynch) e diventando immediatamente l'opera più nota tratta dal famigerato caso di cronaca nera Parker-Hulme dopo che già scrittori e drammaturghi avevano preso ispirazione dal fattaccio del 1954.
Dopo la prigione, le identità delle due cambieranno ancora trasformandosi in Hilary Nathan (Pauline) e Anne Perry (Juliet, la quale diventa effettivamente una scrittrice come desiderava).
Nella testa di Fran Walsh e Peter Jackson, le ribelli Pauline/Paul/Gina/Charles/Hilary e Juliet/Deborah/Anne sono creature del cielo.
Regine della fantasia ma assassine nella realtà.

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