Bad School - 4 Pazzi In Libertà, di Howard Zieff

Il Bad School della settimana è 4 Pazzi In Libertà di Howard Zieff. Quando Michael Keaton, Chris Lloyd, Peter Boyle e Stephen Furst fecero un'insana gita a New York

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Spoiler Alert
Dream Year

Il 1989 fu un anno da sogno per Michael Keaton visto che il Batman di Tim Burton fece di lui una star dopo le tante polemiche seguite a proposito di una scelta, da parte di Burton, che aveva scandalizzato i fan sia del fumetto che del grande schermo. Se ci fosse stato il web già all'epoca... Keaton avrebbe battuto a mani basse nell'odiometro dell'opinione pubblica il Daniel Craig nuovo Bond del 2006 visti gli haters che attirò la sua scrittura bei panni di Bruce Wayne/Batman. E invece i sogni del ragazzo della Pennsylvania che cambiò il suo nome da Douglas a Keaton sia per amore per il comico Buster sia per non essere confuso con il figlio d'arte di Kirk Michael... si realizzarono prontamente in quella fine di decennio '80 grazie alla cocciutaggine di Burton dopo che il nostro era esploso come scary comedian dentro il cinema del primo Ron Howard vedi Night Shift - Turno Di Notte (1982) o Gung Ho - Arrivano I Giapponesi (1986). Il 23 giugno 1989 uscì nei cinema nordamericani Batman. Il 7 aprile di quello stesso anno, Keaton atterrò nelle sale Usa con un film molto, molto diverso rispetto a quello con l'uomo pipistrello. Titolo originale: The Dream Team (quando il termine non era ancora così associato allo sport per via della squadra di basket Usa all-star alle future Olimpiadi di Spagna del 1992). Il tentativo della Universal Pictures + Imagine Enterteinment + regista Howard Zieff era di rifare Qualcuno Volò Sul Nido Del Cuculo (1975; prodotto, guarda caso, da Michael Douglas) in chiave più leggera prendendo spunto dal momento nel gran film di Forman tratto dal romanzo di Ken Kesey in cui i pazienti della clinica psichiatrica dell'Oregon vengono portati dal personaggio di Randle Patrick "Mac" McMurphy di Jack Nicholson a fare una scampagnata fuori programma. C'era anche molto baseball in quel film del 1975. Qui in 4 Pazzi In Libertà (titolo italiano) il baseball è il pretesto stesso di una scampagnata che diventerà il motivo centrale dello stesso film.

La Pazza Gioia

Dennis Boutsikaris, attore interessante classe '52 in grado di passare dal Woody Allen del tv movie Love And Betrayal: The Mia Farrow Story (1995) al Paul Wolfowitz di W. (2008) di Oliver Stone fino all'antipaticissimo corporate man Avery Goodloe dell'attualmente in sala Money Monster, è in 4 Pazzi In Libertà l'illuminato giovane medico dell'ospedale Cedarbrook Psychiatric Hospital di Trenton, New Jersey. Lui è convinto che i quattro pazienti che segue in prima persona stiano migliorando. Si tratta dell'ossessivo-compulsivo Henry Sikorsky (Christopher Lloyd, il Doc di Ritorno Al Futuro anche link concreto con Qualcuno Volò Sul Nido Del Cuculo visto che faceva parte del cast), dello schizofrenico-paranoide-megalomane Jack McDermott (Peter Boyle, la Creatura di Frankenstein Junior), del catatonico appassionato di baseball Albert Ianuzzi (Stephen Furst, il mitico Sogliola di Animal House) e del bugiardo cronico con pulsioni violente Billy Caufield (Michael Keaton). Cosa fanno nel dettaglio? Sikorsky stravede per ordine e disciplina (ottima gag iniziale: cerca di farsi spacciare, in primis dallo spettatore, come medico della clinica nonostante la silly walk quasi stile Monty Python lo tradisca non poco), McDermott pensa di essere il Figlio di Dio (ebbene sì), Caufield inventa un sacco di storie assurde mai accadute lanciando sedie contro le finestre mentre Ianuzzi... non fa niente. D'altronde è catatonico. A voler essere proprio precisi... ogni tanto il nostro Albert si esprime in una lingua tutta sua fatta di termini tecnici legati al baseball. Sikorsky, McDermott e Caufield sono ospiti del Cedarbrook Psychiatric Hospital relativamente da poco (il secondo lavorava nella pubblicità mentre il terzo era addirittura uno scrittore). Ianuzzi, invece, sta lì da una vita. Il "dottorino" idealista e realista insieme di Dennis Boutsikaris (davvero un gran bel personaggio) decide di portare i quattro a una partita di baseball allo Yankee Stadium. Nonostante ci troviamo in pieno escapismo hollywoodiano... il film di Zieff è vero e onesto. I quattro, inizialmente, si detestano. Sul serio. Sarà per questo assai interessante vederli prima dividersi in quel di New York e poi riunirsi alla fine di questo interessante tentativo di mischiare il cinema commerciale con patologia insieme a commedia, emozione, romanticismo e poliziesco. Poliziesco?

the dream team

Viva la libertà

Una volta arrivati a New York i nostri quattro pazzi in trasferta baseball troveranno la libertà allorquando il "dottorino" Weitzman verrà messo knockout per via di un intrigo di poliziotti corrotti e assassini. I pazzi, inseguiti da due agenti criminali, si sparpagliano come succede a Valeria Bruni Tedeschi e Micaela Ramazzotti ne La Pazza Gioia, permettendoci di entrare nelle loro vite private. Sikorsky torna a casa da moglie e figlia (toccante quando Lloyd si priva della cartellina da finto medico per regalarla alla figlia), McDermott rifà capolino nella sua vecchia agenzia pubblicitaria dove era soprannominato "Il James Joyce di Chef Boyardee" (prima lo abbiamo visto scandalizzare una inizialmente benevola congrega gospel annunciando di essere il figlio di Dio; ottima scena quasi satirica di un celebre momento Blues Brothers), Caufield andrà a trovare l'ex fidanzata aspirante attrice (stupendo perché sorprendente il  megabacio tra Keaton e una luminosa Lorraine Bracco) mentre Ianuzzi... non fa niente. D'altronde è sempre catatonico anche se l'essere diventato testimone di un brutale omicidio da parte di due poliziotti lo spingerà a tornare un cittadino attivo dal punto di vista morale e soprattutto dialettico.

Conclusioni

Quando tu hai nel cast Doc di Ritorno Al Futuro, la Creatura di Frankenstein Junior, Sogliola di Animal House e Beetlejuice di... Beetlejuice, in teoria dovresti andare in discesa. Ma gli esperti di commedia sanno quanto sia difficile a volte far collaborare geni della risata. All'epoca ci fu un certo disappunto finale (anche in un box office leggermente sotto le aspettative) ma oggi, nel 2016, 4 Pazzi In Libertà appare un film con i suoi tempi fieramente dilatati e gentilmente rispettoso nei confronti della patologia mentale eletta a strumento di intrattenimento cinematografico. Come sappiamo tanti sono andati in questa direzione nella Storia, con l'Italia molto attiva recentemente dentro questo specifico sottogenere cinematografico con Si Può Fare (2008) di Giulio Manfredonia, Viva l'Italia (2012) di Massimiliano Bruno, Viva La Libertà (2013) di Roberto Andò e, appunto, La Pazza Gioia di Paolo Virzì. Questo Dream Team cinematografico del 1989 Keaton-Boyle-Lloyd-Furst prima del Dream Team cestistico del 1992 Larry Bird-Michael Jordan-Magic Johnson vede i suoi quattro componenti passarsi assai bene la palla: Keaton gioca come sempre con le sopracciglia sorridendoti come se ti volesse uccidere (i famosi occhi assassini da enfatizzare con primissimi piani attraverso cui Burton riuscì a convincere la Warner a scritturarlo per Batman), Boyle punta tutto sulla sua statuaria e impassibile imprevedibilità (come quando comincia a cantare alla grande il tormentone del film Hit The Road Jack in versione Buster Poindexter), Lloyd trova 1000 modi diversi per apparire corrucciato e Furst... non fa niente. D'altronde è catatonico. No, non è vero: lo vedremo lanciarsi in momenti di entusiasmo o terrore bambinesco che John Landis tanto bene gli aveva tirato fuori e gestito in Animal House. Aggiungete al Dream Team i panchinari di lusso Boutsikaris e Bracco ed ecco che avrete un film se non memorabile, decisamente adorabile.


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