Bad Movie - Tutti Vogliono Qualcosa, di Richard Linklater
Il Bad Movie della settimana è Tutti Vogliono Qualcosa di Richard Linklater. Una fantasia maschile ambientata in un college texano del 1980
Intro
Una Oldsmobile 442 azzurra sta procedendo trionfalmente verso un college del Texas con My Sharona dei The Knack a palla sullo stereo Pioneer. Questa macchina la guida Jake (Blake Jenner), matricola pronta a un primo anno di college da vivere dentro la squadra di baseball dei Southeast Texas Cherokee. È l'intro di Tutti Vogliono Qualcosa, ultimo film di Richard Linklater dopo l'acclamato Boyhood. Lì c'era la crescita di un giovane americano vista attraverso un cinema che cercava di non passare per tale e nemmeno per americano (punti di riferimento: dal russo Nikita Michalkov all'inglese Michael Apted passando per gli italiani Ferrente e Reggiani). Qui invece Linklater esibisce il trucco temporale della settima arte, esaspera la sintesi di un'epoca, enfatizza i costumi, seleziona la top ten musicale ma sempre attraverso il suo amore d'autore (quando non fa lo shooter come per School Of Rock) per una scrittura orizzontale ovvero senza esasperare mai dei momenti forti o conclusivi o emblematici di una scena o di un atto drammaturgico attraverso una battuta di un attore, un vezzo registico o un intreccio di note musicali ad effetto in colonna sonora. In Boyhood (2014) Linklater scritturò un ragazzino di 6 anni per vederlo crescere davanti alla cinepresa fino ai 20. Adattò larga parte della sceneggiatura in base a gusti e passioni del suo attore protagonista Ellar Coltrane, come spiega bene la bella scena di chiacchiera legata a Guerre Stellari in cui il personaggio di Coltrane (Mason Evans Junior) discute con il padre Ethan Hawke (Mason Evans Senior) circa la saga lucasiana proprio perché in quel momento Coltrane era in fissa con Star Wars (i due escludevano qualsiasi tipo di continuazione oltre Episodio VI; oggi fa anche molto ridere). Nel caso di Tutti Vogliono Qualcosa Linklater procede esattamente al contrario: il suo film racconterà un periodo di tempo brevissimo. C'erano ben 12 anni che passavano, nel film e nella produzione cinematografica, in Boyhood. Adesso la sinossi comprende nemmeno cinque giorni interi. Da mercoledì 28 agosto 1980 ore 16.06 al lunedì successivo a partire dalle 06.09 del mattino fino ad arrivare all'inizio della prima lezione di Storia per Jake.
È un branco di maschi allupato ma perbene all'interno del quale Jake verrà accolto con finta severità e sincero affetto.
Mercoledì, 28 agosto 1980, ore 16.06
Jake arriva a ritmo di My Sharona. Presentazioni. Si canta insieme Rapper's Delight degli Sugarhill Gang in macchina e, come nel caso della gang di Fabio Cannizzaro in Lo Chiamavano Jeeg Robot con Non Sono Una Signora di Loredana Bertè, immediatamente si crea una grande armonia maschile tra Jake, Finn, Dale, Plummer e Kenny grazie a un pezzo pop conosciuto parola per parola da ognuno di loro. Si arriva così dalle parti delle Lei del campus dove Jake diventa "il ragazzo carino e tranquillo seduto nel mezzo" adocchiato dalla "ragazza castano-ramata della stanza 307". Va bene stare sempre tra uomini... ma abbiamo capito che Jake vuole approfondire il discorso così come abbiamo capito che non è la classica matricola credulona e terrorizzata di tanti college movie. Chiaramente era un vincente nella high school da cui proviene. In macchina, lasciatosi andare, farà una battuta che lo fa guardare con sospetto dagli altri. Non è che il ragazzo brucia troppo le tappe in fatto di autostima e coolness? Lui se ne accorge e prova a rimediare accettando la "cazziata". C'è da conoscere ancora gli altri del gruppo, bere al pub Fox, ascoltare il discorso dell'allenatore (il quale chiede niente donne e niente alcool nella confraternita senza crederci troppo in primis nemmeno lui), osservare uno che viene da Detroit che pare un po' matto e andare a rimorchiare la sera al Sound Machine a ritmo disco music. Jake avrebbe già una signora da portare in camera ma il coinquilino Billy Autrey, forse invidioso del fatto che lui deve invece rimanere fedele alla fidanzata lasciata a casa, si rifiuta di lasciargli il campo libero nella stanza che condividono.
Jake rimedierà usando la macchina con cui è trionfalmente arrivato. È uno che non si arrende.
Venerdì, ore 11.57
Mentre c'è chi parte per un'emergenza sentimentale, il gruppo riflette su come studiare il meno possibile per vivere il college di solo baseball ("Non ti preoccupare. Devi passare solo 9 materie per essere idoneo" spiega a Jake l'unico afroamericano del branco Dale). Impariamo a conoscere la potenza alpha man di McReynolds quando, dopo essere stato sfidato dallo scommettitore che perde sempre Nesbit, riesce a tagliare in due una palla in slo-mo con ascia da Gimli al posto della mazza da battitore. Wow. Ma leader e comparse si amalgamano bene in questa squadra. I seduttori spiegano come usare la colonia mentre i "Fantozzi" del branco, non visti, quella colonia se la infilano anche nelle mutande. Non si sa mai, sosterrebbe proprio il ragionier Ugo. Scopriamo che Jake è un mago a Space Invaders (ha scoperto tutti i bug del videogame) e che tiene molto a una giacca della squadra di baseball del liceo piazzatasi seconda nel Texas ai campionati juniores l'anno precedente. Guai a chi gliela tocca. La seconda serata al Sound Machine è un disastro. Non si rimorchia e per di più la testa calda da Detroit Jay Niles scatena una rissa. Bisogna ripiegare su una serata country alla Cotton Eyed Joe e nonostante Finn sembri non essere dell'umore giusto per un cambio di programma a base di cavallo, chitarra e merda di vacca... lo vedremo in prima linea a dimenarsi al ritmo della country music. L'uomo è un camaleonte biologicamente predisposto al mimetismo. Nel frattempo Jake si trova sempre più spesso a chiacchierare con il collega lanciatore più esperto Willoughby, un vero dolce hippie non conflittuale da West Coast psichedelica.
Sabato, ore 13.27
Giochi in confraternita molto meno spensierati di quello che sembra. Basket, schicchere alle nocche delle mani, ping pong. La competizione è ai massimi livelli. McReynolds, indignato dall'aver perso a ping pong contro la matricola Jake, spaccherà la racchetta dalla frustrazione come faceva John McEnroe con quelle da tennis. Scena clou da Wiloughby: il nostro presiede il gruppo dei fumatori di marijuana riunitosi nella sua stanza e nonostante sembri sempre molto cool e pacifico... emerge dai suoi discorsi una certa, sospetta, nostalgia per l'epoca da figli dei fiori di fine anni '60 da cui provengono i suoi amatissimi Pink Floyd inglesi. In più ha registrato tutti gli episodi di Ai Confini Della Realtà (Jake anche è un fan del serial) e crede che l'uomo possa tornare a comunicare telepaticamente. Prova un esperimento con Jake, Dale e Plummer. Il risultato è catastrofico. Nessuno riesce a capire cosa sta pensando l'altro. C'è forse una metafora? Sarà che legge Kerouac ma l'intellettuale Finn sembra sempre entusiasticamente on the road per assaporare nuove esperienze. Quando Jake incontra per caso un ex collega dei tempi del liceo... è una buona occasione per camuffarsi un'altra volta ed entrare nell'ambiente punk rock alla Ramones. "Chi siamo?" chiede Jake, confuso, a Finn. "Siamo due ragazzi che faranno tutto il necessario per scopare" risponde lucidamente l'altro. Tra gli animali viene utilizzato il termine adattamento. Perché i ragazzi del branco di Linklater dovrebbero fare eccezione? Questa del film è una generazione cresciuta con la serie tv L'Isola Di Gilligan (in onda dal 1964 al 1967) e quindi è bello vedere Jake entusiasmarsi quando riconosce la sigla dello show adattata dal gruppo punk rock. Anche loro, così spaventosi e arrabbiati, erano dei bambini cresciuti negli anni '60. Si può allora pogare sapendo che vai a sbattere contro uno dei tuoi. Nonostante tutte queste avventure divertenti coi maschi... Lei non riesce a scomparire dai pensieri di Jake. Quella della stanza 307 della sorority femminile (The Neon Demon, invece, abita la stanza 212 di un Motel di Pasadena). Il nostro eroe decide di compiere pertanto una deviazione dalle imprese di squadra per partire in missione solitaria: bisogna lasciare un messaggio alla indimenticabile castana-ramata della 307. Alla fine di una nuova festa in cui vediamo gente giocare a Twister... Finn riesce a convincere due signore a realizzare una basica fantasia maschile più marziale che sessuale: vederle contorcersi insieme in un'eccitante lotta nel fango.
Domenica, ore 12.41
Telefonata split screen in cui la castano-ramata della 307 chiama il ragazzo carino e tranquillo seduto nel mezzo. Lui è stato bravo con quel biglietto e lei ora vuole premiarlo. Si chiama Beverly, non ama stare troppo al telefono e vuole fare l'attrice. Prendono un gelato insieme e lei lo invita alla festa degli studenti di teatro di quella sera. È un ambiente diverso per il branco e Jake pare titubante: invitare gli amici del baseball oppure no per paura di fare figuracce? Primo giorno di allenamento. I conflitti latenti del passato diventano aperta rivalità in campo. McReynolds e Niles quasi vengono alle mani mentre si continua con la goliardia (c'è un osservatore dei Reds appostato nei posti più insoliti per spiare nuove promesse del baseball?) e la gerarchia in mezzo alle basi da conquistare è tutta da definire anche attraverso un elemento del vivere in comune per Linklater fondamentale: la pazienza. O se vogliamo essere più retorici: la tolleranza. Questi maschi devono imparare anche a sopportare una convivenza tra gente che non si piace. Anche questo può trasformarti in una grande squadra. Willoughby viene cacciato dalle autorità scolastiche. Troppa droga trovata nella stanza? No. Peggio. Molto peggio. Forse proviene dal passato come uno dei personaggi del suo amato Ai Confini Della Realtà. Gran finale in mezzo agli studenti intellettuali dell'avanguardia teatrale del college. I nostri atleti (alla fine Jake non ha tradito il branco e li ha invitati anche perché sennò Finn si offendeva) non se la cavano male affatto anche perché, nonostante non siano dei mostri di cultura, continuano a dimostrare di essere giovani uomini spiritosi e pronti alla vita. Finn continua a parlare e parlare e parlare con le signore (è la sua tecnica) prima di lanciarsi in una riflessione non male da vero guru psicanalista del gruppo dopo che qualcuno ha boicottato un suo rimorchio a base astrologica:"Voi avete notato che quando giochiamo a baseball parliamo solo di passere e ora che siamo davanti a qualche donna potenzialmente interessante... voi parlate soltanto di baseball?!?!".
Mentre imperversano atmosfere alla Talking Heads, Rocky Horror Picture Show e Devo (li abbiamo sentiti precedentemente in soundtrack, nella scena del primo allenamento, con la hit Whip It)... Jake si eclissa con Beverly e qui Linklater apre in chiusura di film quasi un altro Prima Dell'Alba (1994) con chiacchiera infinita Lui e Lei sospesa nel tempo magico di una vita ancora tutta da costruire e quindi priva di traumi e sconfitte.
Jake descrive il suo amore per il mito greco di Sisifo mentre Beverly è sempre più convinta di trasferirsi a New York. I due si piacciono. Scatta qualcosa. Lei lo porta per mano dentro la 307.
Lunedì, ore 06.09
Ci si sveglia tutti intontiti ma contenti dopo la bella serata presso i pazzoidi del teatro. Jake e Beverly sono una coppia e a lui non fa né caldo né freddo che Finn e Dale lo prendano in giro, peraltro bonariamente, appena l'hanno visto con lei in atteggiamenti già espliciti da fidanzatini. Per Linklater il branco non è mai una sostituzione di Lui e Lei. Mai. Non pare nemmeno un'opzione contemplabile. Jake e Plummer vanno alla loro prima lezione di Storia e mentre Plummer è assurdamente fissato sul fatto che quel Professore per lui non vale niente (fa ridere il suo odio immotivato)... Jake rimane intrigato dalla frase subita scritta sulla lavagna dal povero Prof: "Le frontiere sono dove tu le metti". Un bel concetto sul quale addormentarsi placidamente.
Conclusioni
Linklater è un uomo felice. Non è mai stato un depresso ma ultimamente sembra più felice che mai. Ha tre figli alcuni dei quali stanno entrando nella piena maturità. Alcuni artisti sono terrorizzati da tutto ciò. Lui, invece, è diventato ancora più rilassato e tollerante. Che cos'è Tutti Vogliono Qualcosa nella sua filmografia? Una sfacciata fantasia anni '80 (il nostro Richard aveva esattamente 20 anni come il suo Jake quel 29 agosto 1980 di inizio film) in cui i maschi sono tutti fichi (anche quelli brutti), quasi tutti dal fisico scolpito e proprio tutti affabili e pronti a un'amabile goliardia (anche il pazzo di Detroit) che non diventi mai troppo ruvida. Dopo il finale di Boyhood in cui Mason aspettava il suo futuro da collegiale beatamente strafatto da un dolce di marijuana vicino a una Lei conosciuta da poco, Linklater continua a vederli così i suoi giovani eroi Usa.
Sono tutti serenamente in attesa di una vita che potrebbe scorrere in modo tranquillo e significativo senza catastrofi o parossismi hollywoodiani proprio come ci raccontava il suo rilassato Boyhood.
Questo film è più pieno di feste, testosterone, urla, confusione, giochi demenziali e musica a tutto volume.
Ma Linklater non cambia. È sempre felice e calmissimo.
Abbracciato ai suoi giovani maschi americani in cerca di un futuro pacifico da scrivere con Lei.