Bad Movie - The Neon Demon, di Nicolas Winding Refn

Il Bad Movie della settimana è l'ipnotico The Neon Demon di Nicolas Winding Refn. Un film di streghe dove esplode il fascino due divine Jena Malone ed Elle Fanning

Condividi
Spoiler Alert

Ruby

È una strega la nostra Ruby (Jena Malone)? Essere truccatrice è un trucco per passare inosservati nel mondo della moda di Los Angeles come la scuola di danza Tanz Akademie è una copertura a Friburgo per far passare inosservati i loschi traffici di Elena Markos e la sua gang malavitosa nel capolavoro Suspiria?

Ruby è una figlia della Luna come Jesse (Elle Fanning)? Beh.. come Jesse sembra avere un rapporto particolare con questo satellite sotto al quale la vediamo "pisciare" sangue dopo aver compiuto il rito di punizione nei confronti dell'arrogante The Neon Demon venuta dalla Georgia. C'è un diavolo tatuato sul corpo di Ruby quando annaffia, in indolente topless, il giardino? È un incantesimo quello che traccia inviperita allo specchio quando decide di punire per sempre Jesse convocando Gigi e Sarah per farle la festa? È lei che fa entrare la leonessa al numero 212 del motel di Pasadena? O... è direttamente Ruby, trasformatasi in leonessa, a penetrare nella stanza di Jesse? Ci sono tanti animali impagliati nella grande villa di LA dove la nostra fiera truccatrice vive tutta sola: una gufo, un leopardo, un lupo. Secondo noi la leonessa... è lei. È Ruby. Perché Ruby dice a Jesse con aria leggermente misteriosa: "Sono una specie di guardiana" riguardo l'abitazione sulle colline presso cui dà rifugio all'amica terrorizzata da un bruto armato di un coltello penetratole fin in gola? Guardiana per conto di chi? E quante persone sono seppellite in quel giardino? Tante quanti i cadaveri conservati in soffitta da Elena Markos in Suspiria? Di più o di meno rispetto agli ex amanti urlanti stipati nel sottotetto dal vampiro Catherine Deneuve in Miriam Si Sveglia A Mezzanotte (che Refn cita espressamente quando Deneuve e Bowie vanno a rimorchiare per una cosa a tre con i Bauhaus a palla in sottofondo e facce che compaiono e scompaiono dentro un night club)? Ci piace immaginare grazie a un film meraviglioso che ci permette di volare oltre le sue stesse immagini...  che quando Ruby finirà di fare la pigra e la pianterà di gingillarsi con i fiori sdraiata nella buca... in quella fossa metterà ciò che è rimasto di Jesse.
Perché almeno le ossa... forse non se le sono mangiate.

neon demon

Jena

È lei la vera Regina Rossa dell'ultimo film ultravioletto di Nicolas Winding Refn. Elle Fanning, nei panni dell'aspirante modella Jesse venuta a Los Angeles dalla Georgia, è l'apparente protagonista di The Neon Demon. Almeno per noi. Ma è la Ruby di Jena Malone colei che ci ha rubato e mangiato il cuore leccandosi pure le labbra. Una Mater Rossettorum (li conosce tutti i rossi dei rossetti: rum, miele nero, prugna, rosa pesca e forse anche il rosa vagina amato da quella promiscua di Gigi) che chissà che malefatte combina da anni e anni. Forse secoli. È Ruby, lesbica guardiana di quel mondo con un debole romantico per i cadaveri come la Sandra di Molly Parker in Kissed, ad esserci penetrata nel corpo e nella testa molto più di Jesse. È Ruby che ci intriga di più. Soprattutto dopo il finale. Refn ha capito tutto della forza e intelligenza di una grande attrice come Jena Malone. Tutto.

Elle

Certo... anche Jesse non scherza. È pura, è luce, è fresca, è star, è vergine, è nuova... è pericolosa come poche. Anche lei è figlia della Luna (in Georgia passava intere nottate sotto il suo influsso in cima ai tetti dei fienili) e anche lei è un demone come Ruby. C'era arrivata sua mamma (a proposito: come sono morti i genitori di Jesse? Sicuri che lei non c'entri nulla?) e lo capisce pure un mezzo pedofilo incavolato come una bestia ma per niente scemo come il proprietario del motel di un fantastico Keanu Reeves in versione antipaticissima. Jesse non è quello che appare ("So che sembro indifesa ma non lo sono"). Jesse è subdola (inoltre: è mancina come il diavolo). Dice di non aver alcun talento, ha mollato la scuola e nonostante sembra voglia introdursi in punta di piedi nel mondo della moda di Los Angeles (la performance che fa davanti a Dean quella sera romantica), potrebbe essere invece pronta a schiacciare tutto e tutti appena arrivata al successo. Lo capiscono bene il delicato Dean (scaricato di fatto dopo quelle prime foto che le permettono di avere un appuntamento con l'agente Jan e umiliato davanti allo stilista simil-Tom Ford di Alessandro Nivola), la disperata Sarah (una "lungagnona" dal viso esangue, affamata da anni di spaventoso digiuno di successo; inquietante e indimenticabile Abbey Lee), la pazzerella Gigi (una modella sessualmente promiscua, rifatta e con più di qualche rotella ormai fuori posto; geniale perché sempre bislacca Bella Heathcote), il fotografo Jack McArthur (e dire che all'inizio  della sessione fotografica è lui quello che dovrebbe farci più paura quando marcia minaccioso verso Jesse con in mano una sinistra cassetta degli attrezzi da serial killer).
Jesse durante una sfilata per il simil-Tom Ford di Nivola vede qualcosa che la trasforma in The Neon Demon.
Qualcosa di più pericoloso, addirittura, di lei.

the neon demon

Simboli

Il triangolo rovesciato che Refn dice di prendere in prestito dai trattati di psicomagia dell'amico e mentore Alejandro Jodorowsky è un simbolo esoterico dalle tante interpretazioni. Le più frequenti lo vedono a rappresentare il demoniaco, il femminile, il sessuale (femmineo). Ma questo triangolo nel film di Refn che non punta in alto verso l'Assoluto ma in basso verso la Terra (o l'Inferno per Dante Alighieri) è a sua volta composto da altri tre triangoli rovesciati (Sara, Gigi e Ruby) + uno (quello centrale) con il vertice verso l'alto (siamo convinti che Jesse pensi che quella sia la sua nuova collocazione in mezzo a quel trio che frequenta da un po'). Quando Jesse diventa The Neon Demon e da ingenua ragazza della Georgia si trasforma in implacabile diva distaccata e potentissima (quando mai la Fanning troverà un altro regista in grado di farla essere così tante donne in un film solo?)... quel simbolo per noi rappresenterà il suo nuovo piano. Il suo nuovo schema di vita in cui poter dominare le altre tre.
Che arroganza.

Non si possono fare i conti senza Ruby

Per noi The Neon Demon è soprattutto una storia d'amore andata male. Un melò su una strega lesbica che va fuori di testa

Per noi The Neon Demon è soprattutto una storia d'amore andata male. Un melò su una strega lesbica che va fuori di testa. Ruby si innamora veramente di Jesse. Forse sogna di portarla in quella casa. Forse ha la certezza di aver trovato finalmente un'altra Regina con cui regnare su servizi fotografici, feste e cene di Los Angeles. Finalmente ha incontrato qualcuna degna di vivere al suo fianco in quella casa enorme. Sai che si poteva combinare insieme sotto la Luna? Che peccato. Guardate Ruby quanto è protettiva e guardate Jena Malone quanto è brava nel vivere questo ragionato e impulsivo innamoramento che la fa essere anche teneramente gelosa del fotografo Jack McArthur ("Lui è uno che fa tante promesse alle ragazze"; "È meglio non fidarsi Jesse"). C'è un momento emblematico del rapporto tra Jesse e Ruby che ci ha letteralmente esaltato: quando l'ex bambina della Georgia, diventata già The Neon Demon visto il successo di quella sfilata, si risveglia a casa di Ruby dopo aver rifiutato con forza le sue avances della sera prima e trova i bellissimi vestiti lasciati lì per lei dall'amica rifiutata come amante... si convince di averla ormai in pugno. È lampante. Ecco perché si permette di giocare a carte scoperte con Ruby sul trampolino della piscina ammettendo con fare volutamente paternalista e da bullo: "Io sono pericolosa". Jesse è ormai convinta di aver chiarito i rapporti di forza. Jesse è sicura che quella piccola lesbica starà, da quel momento, anche lei al posto suo e che lei, The Neon Demon, sarà il triangolo di punta in mezzo a tre streghe sotto il suo dominio.
Ancora una volta... che arroganza.

Conclusioni

Che dire di un film che si segue in estasi? Una pellicola la cui partitura musicale di Cliff Martinez ci ha fatto contorcere di piacere sulla poltrona del cinema, facendoci sembrare questi 117 minuti un attimo di piacere eterno?

Siamo stati posseduti dal potere della donna sullo schermo.

Attrici bravissime, creature che cambiano, streghe innamorate, occhi che mangiano e vengono mangiati. E come mai pensiamo che quello sguardo indimenticabile di Ruby distesa languidamente alla Erzsébet Báthory in una vasca piena di sangue verso Gigi e Sarah voglia dire: "Ci potevamo essere io e Jesse al posto loro sotto la doccia".

Chissà per quanti anni, o secoli, Ruby penserà ancora a quella ragazza della Georgia purtroppo trasformatasi in un nuovo demone così arrogante da pensare di poterla sottomettere.

Continua a leggere su BadTaste