Bad Movie - Star Wars: Gli Ultimi Jedi, di Rian Johnson

Il Bad Movie della settimana è Star Wars: Gli Ultimi Jedi, capitolo VIII della saga di Guerra Stellari scritto e diretto da Rian Johnson

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Spoiler Alert

Attenzione: l'articolo contiene spoiler sul film!

Palingenesi

Tutto quel passaggio di testimone che nei minuti finali di Rogue One: A Star Wars Story (2016) diventava visivamente concreto come fosse una staffetta tra tanti "morituri" collegati l'un l'altro mentre un solitario "serial killer" di nome Darth Vader avanzava uccidendo apparentemente con facilità senza però riuscire minimamente a fermare la potenza di una collaborazione tra resistenti... diventa in Star Wars: Gli Ultimi Jedi uno dei temi principali della pellicola.

La "galassia lontana lontana" inventata nel 1977 da George Lucas ha bisogno di un ricambio generazionale e di una serie di guide diverse. I giovani scalpitano mentre i vecchi sentono necessario il momento di togliersi dalle scatole. È un'idea che gli Stati Uniti d'America mettono alla base del loro essere comunità. Lo vogliono tutti il cambiamento, nel lato Chiaro come in quello Scuro. Nel bene, quindi, e nel male. Consciamente o inconsciamente. È una motivazione insita fuori e dentro il testo, in tanti personaggi e filmmaker coinvolti in questo racconto e produzione cinematografica. È logico. Chi è che scalpita nel film? L'aitante Poe Dameron, il quale se ha un limite è quello di essere fin troppo sensibile all'istantaneità dell'atto eroistico (è un maschio impetuoso che non capisce gli schemi a lungo termine partoriti da menti femminili come quelle di Leia Organa e del Vice-Ammiraglio Holdo), l'eterno bamboccio rancoroso Kylo Ren (papà Han, mamma Leia, il boss Snoke, zio Luke, Sith, Jedi, Ribelli... devono scomparire tutti per lui per un nuovo inizio senza padri e madri), Maestro Yoda (dopo aver distrutto i simboli della tradizione Jedi esalta l'importanza del fallimento personale nelle vite di tutti noi e quindi anche degli Jedi aggiungendo riguardo gli eroi del domani: "Noi siamo il terreno su cui essi crescono, questo è il vero fardello di tutti i maestri") e a suo modo lo stesso Luke Skywalker il quale, estremamente turbato e confuso da ciò che accadde tra lui e Kylo Ren in passato, ha deciso che in attesa di avere le idee più chiare circa il futuro della galassia, non rispetterà più le antiche regole della pedagogia Jedi passando le sue giornate ad Ahch-To mungendo, pescando e rimuginando circa le ferite del passato come solo i vecchietti sanno fare.
C'è solo un personaggio, tra i protagonisti de Gli Ultimi Jedi, "conservatore" ed è Rey la quale, come i bimbi del pianeta Canto Bight, giocava da piccola con le scope come fossero lightsaber con la testa persa nelle stelle visto che, come le ricorda Kylo Ren: "I tuoi genitori ti hanno venduta per comprarsi qualcosa da bere" (sarà proprio vero?). Chi viene dal nulla, chi non fa parte di un lignaggio, non ha problemi psicologici di ego (chi sono io rispetto ai miei leggendari parenti?; ovvero la domanda che turba da sempre Kylo Ren), non è abitato da sensi di colpa lancinanti (come Luke Skywalker) ed è solo davanti a una scala sociale che lo può portare solo verso l'alto. Se Rey si trova in compagnia di Luke Skywalker... prova soggezione esattamente come Rose Tico quando incontra Finn. Ma poi, due scene dopo, la nostra Rey sarà pronta a picchiare Skywalker per scuoterlo da questo infantile pessimismo figlio, se ci pensate, della vanità (come se Luke Skywalker, in quanto tale, non potesse fallire). Il futuro e la palingenesi, dunque, sono una sana ossessione della cultura nordamericana ben rappresentata dentro Star Wars: Gli Ultimi Jedi. Rey sarà costretta alla rivoluzione dolorosa perché è ella stessa l'emblema del trauma della modernità (non abbiamo mai visto una femmina autodidatta così potente con la Forza dentro i Guerre Stellari). Rey, in piena sintonia con gli archetipi mitologici del viaggio dell'eroe, crescerà ulteriormente in questo episodio quasi contro la sua volontà. E diventerà proprio lei simbolo e titolo ("The last Jedi" al singolare come da originale) di questo bellissimo capitolo VIII.

"Non divertirti! Non divertirti!"

In mezzo a tutta questa serietà programmatica legata al mondo di domani, Finn prova ad obbligarsi a non divertirsi mentre galoppa in sella a un fathier durante un inseguimento che lo vede protagonista sul pianeta Canto Bight. Ogni episodio di Star Wars ha sempre avuto in sé dei momenti di esaltazione gioiosa anche in mezzo ai tempi più cupi di guerra che vedevano protagonisti Impero e Alleanza Ribelle. C'è tutto un segmento de Gli Ultimi Jedi dedicato a questa classe operaia di Star Wars, da cui proviene anche Rey, pronta ad andare in Paradiso pur senza possedere particolari doti eroiche, lignaggio (Finn puliva i cessi del Primo Ordine e la cosa faceva ridere Han Solo) o presenza estetica (che carina la love story tra Finn e Rose Tico: potrebbero essere i protagonisti di un film di Ken Loach per quanto sono antidivi nei lineamenti). Sono i poveracci dunque quelli che devono sgranare gli occhi. Non certo Leia Organa (non riesce quasi più a dire "Che la Forza sia con te" senza che le venga da ridere e questo ci pare anche un bellissimo omaggio al senso dell'umorismo caustico della compianta Carrie Fisher che prendeva già in giro la mitologia di George Lucas sul set del film nel 1977) o il fratello Luke, capace di un'ultima grande magia Jedi prima di scomparire serenamente guardando l'orizzonte come faceva da giovane.

Conclusioni

È lo Star Wars in cui c'è sesso acrobatico fuoricampo (cosa mai avrà combinato il Maestro Apri Codice di un fuggevole Justin Theroux a Maz Kanata?), animalismo come mai (pure Chewbecca si sente in colpa e non riesce a mangiare il "porgetto arrosto"), women power alle stelle (donne in posizioni gerarchiche superiori ai maschi nel film: Leia, Rose Tico, Vice-Ammiraglio Holdo, Rey, Captain Phasma) e messaggi subliminali di fratellanza mondiale (due sorelle orientali perbene legate dentro il racconto da un simbolo di mezzaluna che per noi vuol dire Islam da secoli e secoli).
Mai come dopo la visione di questo film siamo convinti che tutto questo non si fermerà a dicembre 2019 con la chiusura della terza trilogia in 40 anni quando arriverà in sala Episodio IX.
Tanto tempo fa in una galassia lontana lontana si continuerà a raccontare il nostro futuro.

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