Bad Movie - Predestination, di Peter e Michael Spierig

Il Bad Movie della settimana è Predestination, noir fantascientifico di grande fascino affidato a viaggi nel tempo e al talento di Ethan Hawke e Sarah Snook

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Spoiler Alert

Chi sono questi signori?

Li conosciamo da qualche annetto visto che hanno il prestigioso record di essere usciti nelle nostre sale fin dal loro piccolo film fatto da ragazzini. Conoscete la mitologia del primo film: il ventunenne John Landis visse praticamente un anno vestito da scimmione per dirigere e interpretare Slok (1971); il ventenne Sam Raimi fece un’estenuante colletta presso amici e parenti per finanziare La Casa (1981; ma il film era già finito nel 1979); il ventiseienne Peter Jackson modellò le teste degli alieni di Fuori di Testa (Bad Taste; 1987) utilizzando il forno della mamma; il trentunenne David Lynch aveva vissuto la fine dei suoi vent'anni in un inferno per via della produzione faticosissima di Eraserhead - La Mente che Cancella (1977).

Daybreakers (2009) fu il perfetto viatico per Predestination perché fu meno scemo nelle movenze e più ambizioso intellettualmente di Undead

Per il loro esordio fanta-horror Undead (2002) i fratelli quasi gemelli australiani ventottenni Peter & Michael Spierig ipotecarono l’ipotecabile (come fecero anche i nostri mitici produttori di Dellamorte Dellamore Gianni Romoli e Tilde Corsi), vinto un pregiudizio nazionale (in Australia all'epoca non si producevano horror) e realizzato gli effetti speciali con il computer di casa così come fece il nostro Marco Chiarini per L'Uomo Fiammifero nel 2010 (grazie all'aiuto dell'effettista candidato al David Ermanno Di Nicola). Le premesse erano tragiche per gli Spierig ma il risultato fu prodigioso, come spesso capita a queste magiche "prime volte" quasi predestinate al successo. Undead raccontava un’invasione aliena che trasformava dei villici in zombi con uno humour alla primo Peter Jackson (la Nuova Zelanda non è lontana dall'Australia sia geograficamente che mentalmente) affidando il ruolo dell’eroe a uno scemo del villaggio che sparava facendo acrobazie. Gli alieni, forse amanti di Magritte, si divertivano a sospendere in cielo gli umani citando il celebre dipinto Golconda. Fu cult e fu il film che aprì le porte del mercato Usa ai fratelloni che per il loro secondo film... cambiarono decisamente registro.

Daybreakers (2009) fu il perfetto viatico per Predestination perché fu meno scemo nelle movenze e più ambizioso intellettualmente di Undead. Era un fanta-horror anch'esso (ambientato nel 2019) in cui quasi tutto il mondo era composto da vampiri ed Ethan Hawke era uno scienziato succhiasangue alla ricerca spasmodica di un antidoto per questa epidemia vampiresca. Forse lo trovava ma, come in un dramma contro le case farmaceutiche (immaginate Dallas Buyers Club), i suoi capi vampiri preferivano qualcosa di più redditizio per il mercato rispetto alla sua medicina. Il mondo di Daybreakers era divertente: 1) si dormiva di giorno e lavorava di notte 2) tutti fumavano come turchi tanto non si poteva più morire di cancro 3) l’industria dei pannelli anti-solari era alle stelle (Ethan Hawke avrebbe sfruttato economicamente un altro paradosso fantastorico? Sì... ne La notte del giudizio) 4) i vampiri suicidi per ribellarsi al destino bevevano il proprio sangue diventando peggio dei tossici.

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When Boy Meets Boy

E ora? Il doppio (gli Spierig si somigliano assai), il viaggio nel tempo, il destino, la discriminazione sessuale, il romanzo di formazione e la deformazione logica dovuta agli interventi durante i time travel che cambiano il corso delle cose come in Ritorno al Futuro, la lotta contro un attentatore bombarolo (il Terrorista Dilettante) alla Brazil e una polizia attenta a prevenire il crimine come in Minority Report.

Il film non è tratto da Philip K. Dick bensì da un raccontino di 13 pagine firmato Robert A. Heinlein.
Il film è strano. Quasi bellissimo. Vince quando non è sci-fi e soprattutto non è affetto dalla "nolanite" (virus  che prende il nome da Christopher Nolan). Predestination è eccellente quando è un cinema semplice, pastoso e diretto affidato a due personaggi che chiacchierano in un bar di New York la sera del 6 novembre 1970. When boy meets boy. Un locale particolare (che bella scenografia) il Pop's Place. Un ambiente accogliente in cui potersi scolare una bottiglia di Old Underwear e raccontare le vicissitudini di un'intera vita divisa in due. E' la parte del film più bella grazie a Sarah Snook. E' lei il centro catalizzatore con una prova attoriale che rasenta la perfezione e che cancella la sci-fi. Infatti, se lo guardiamo bene, il film fino al minuto 52 (se escludiamo il prologo d'azione futuristico) è una pellicola in costume che racconta gli anni '40 (la nascita e l'infanzia), '60 (giovinezza) e '70 (disillusione). Negli anni '60 appare la seconda citazione forte da 2001: Odissea nello Spazio (1968) con gli arredamenti da optical art della misteriosa agenzia Space Corp dopo il primo ammiccamento al capolavoro di Kubrick grazie al make up sfoggiato inizialmente da Hawke assai simile al precoce invecchiamento dell'astronauta Bowman nel finale di 2001. Poi, dopo il minuto 52, purtroppo Predestination cambia completamente corpo.

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Gli Spierig hanno realizzato un piccolo gioiello sci-fi destinato a diventare un piccolo cult

Avevamo già sentito questa espressione da sci-fi verso l'inizio del film prima che il racconto di una vita in flashback prendesse il sopravvento. Dopo il minuto 52 Predestination diventa un intricatissimo passaggio da un'epoca all'altra dove i due chiacchieroni della prima parte bellissima si separano (aiaiai: erano una gran coppia) e si mettono a saltare di qua e di là tra paradossi temporali e contraddizioni. Scopriremo che il personaggio di Ethan Hawke è pessimo con una pistola in mano (ma non dovrebbe essere un agente temporale veterano un po' come il suo status hollywoodiano?) visto che non riesce a beccare il Terrorista Dilettante di spalle a dieci metri di distanza (l'ha fatto apposta?) e scopriremo che l'autoreferenzialità può arrivare a livelli tali che potremmo un giorno arrivare a fare l'amore con noi stessi senza limitarci alla masturbazione. E poi arriva la "nolanite". Trattasi di quel particolare morbo cinematografico che può attaccare una pellicola facendola diventare complicata e non complessa, confusa e non intrigante, respingente e non coinvolgente. Purtroppo la seconda parte di Predestination è quasi annientata da questo morbo rappresentato fisicamente del capo della Space Corp Mr. Robinson (Noah Taylor), uomo particolarmente enigmatico e fastidiosamente paternalista. Predestination parla di cambiamenti di identità e parte del suo fascino risiede anche in questo passaggio quasi sessuale (la prima parte è profonda come una donna; la seconda parte è violenta come un uomo) da un sesso cinematografico all'altro. Ma non è un peccato quasi mortale aver disperso l'energia creata dal minuto 0 al minuto 52 per costringere sgraziatamente lo spettatore a capire tutti i multipli colpi di scena, perdendo quella sensualità che ci aveva completamente rapito nella prima parte? De gustibus. Si apra il dibattito. Le opinioni possono essere assai diverse. Forse un punto fermo c'è in tutta questa follia esistenziale: gli Spierig hanno realizzato un piccolo gioiello sci-fi destinato a diventare un piccolo cult, come capitò già ad Undead e Daybreakers.

Infine... è nata una stella. Il suo nome è Sarah Snook.

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