Bad Movie - Mad Max: Fury Road, di George Miller

Il Bad Movie della settimana è Mad Max: Fury Road, quarto capitolo della saga di George Miller dove una super Charlize Theron domina il Mad Max di Tom Hardy

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Spoiler Alert

Ammirala!

È il primo film della saga a vedere Max Rockatansky in una posizione di narratore (sempre di poche parole comunque) senza occupare però mai il centro del racconto. "Il mio nome è Max. Ero un poliziotto." dirà subito a uno spettatore con cui condivide incubi flash di bambini che gli chiedono nei ricordi: "Perché ci hai lasciati morire?" (sono i giovani ragazzi perduti di Mad Max - Oltre la Sfera del Tuono che vedevamo volare via con Jedediah al termine del terzo capitolo dopo che Max si era autoespulso dal velivolo per permettere loro di spiccare il volo?). Nel primo Interceptor (1979) osservavamo Max poliziotto in un mondo già isterico e con il motore su di giri (sia tra eccentrici tutori dell'ordine in pantaloni di pelle nera attillati che tra gang di criminali alla Arancia Meccanica) vendicarsi della banda "mansoniana" che gli aveva ucciso moglie sassofonista e figlio paffuto. In Interceptor - Il Guerriero della Strada (1981) lo recuperavamo più vecchio e con una frezza più chiara sulle tempie nelle memorie di un bambino selvaggio poi alfabetizzatosi al punto da narrare (come Dustin Hoffman in Piccolo Grande Uomo) le gesta di quel misterioso Road Warrior claudicante (Bubba Zanetti gli aveva sparato sul ginocchio destro alla fine di Interceptor) che aveva partecipato alla lotta tra due comunità in guerra per il controllo della benzina. Nel terzo Mad Max Oltre la Sfera del Tuono (1985) sarebbe stata la Savannah Nix di Helen Buday a raccontare nella sua nuova comunità tra le macerie di Sidney di quel capellone riluttante all'eroismo e alla condivisione (caratteristica principale di Max Rockatansky dopo la morte dei suoi cari) che comunque avrebbe aiutato lei e gli altri ragazzi selvaggi a trovare una nuova casa dopo l'incidente aereo che li aveva visti perdere tutte le figure genitoriali. In questo magnifico, incalzante e cromaticamente saturo Max Max: Fury Road ritroviamo Rockatanski ex poliziotto perbene poi diventato ramingo nichilista in un futuro postatomico che più barbaro non si può.

Quello che colpisce del quarto capitolo di George Miller è la subordinazione nel racconto che regna tra il personaggio di Max e la Furiosa di Charlize Theron

Ascoltiamo dunque pochissime parole da Max in voce narrante per poi vederlo, come mai nei tre capitoli precedenti, in una posizione passiva, inadeguata, quasi comica (guardate come Tom Hardy pronuncia in modo buffo quella che dovrebbe essere una battuta da avventuriero: "Quella... è una trappola"). Hardy interpreta un Max stonato, giuggiolone, veloce a scappare dopo aver ingoiato una lucertola ma subito prigioniero (come Bruce Campbell ne L'armata delle tenebre) nonostante inseguimenti quasi slapstick (Miller accelera il fotogramma in chiave comica diversamente da come aveva manipolato la velocità dei fotogrammi nei precedenti film).

Mad Max: Fury Road - Foto Ufficiali - © Jasin BolandDopo essere corso e rincorso di qua e di là Max viene usato come "sacca di sangue" (che bella idea visiva la flebo rossa intrecciata agli anelli della catena grigia da schiavo) e come rostro di un bolide del deserto da un Figlio della Guerra malato di tumore in quel di Gas Town, comunità di straccioni comandata da tale Immortan Joe (ebbene sì: lo interpreta l'intenso Hugh Keays-Byrne già Tagliadita in Interceptor), vecchio incartapecorito dai capelli biondi bruciati dall'effetto serra, maschera per respirare alla Darth Vader e un passato da militare (come forse anche quello del Lord Humungus di Interceptor - Il Guerriero della Strada).

Quello che colpisce del quarto capitolo di George Miller è la subordinazione nel racconto che regna tra il personaggio di Max e la Furiosa di Charlize Theron. Lei rispetto a lui ha il sacro fuoco perché è in missione (deve deviare il convoglio che guida con il suo imponente War Rig per portare le mogli di Immortan Joe lontano da lui), ha una speranza (tornare nell'agognato Luogo Verde della sua infanzia), una spiccata intelligenza e una maggiore perizia balistica (Max le presterà la spalla su cui poggiare il fucile perché lei spara meglio di lui). Il Max di Hardy, diciamoci la verità, sembra reduce da 30 anni di bisboccia o insolazione (tanto tempo è passato tra Mad Max Oltre la Sfera del Tuono e questo Mad Max: Fury Road) e quindi ci metterà quasi le due ore del film per riacquistare un certo dinamismo da action hero. Molto interessante come scelta. L'atto più violento e marzialmente preciso che compie... Miller addirittura non ce lo fa vedere nascondendo Max in una nuvola di polvere (quando va a dare il colpo di grazia a Bullet Farmer). Furiosa è come se desse una scossa a Max. Senza la "sveglia" che Furiosa provoca in lui, probabilmente Max avrebbe continuato ad andare in giro a mangiare lucertole e farsi catturare da questo o da quello.

Vendetta, benzina, metano... acqua!

Mad Max: Fury Road - Foto Ufficiali - © Jasin BolandTutte le fonti energetiche della motivazione drammaturgica dei Mad Max? 1) Gli ammazzano la famiglia nel primo 2) Girovaga per il mondo in cerca di benzina nel secondo (altrimenti come cammina la sua V8 Interceptor, cilindri a quattro teste e turbo a nitrogeno?) 3) Finisce ad aiutare nel terzo il nano The Master (interpretato dall'Angelo Rossitto del mitico Freaks di Tod Browning) maestro nel trasformare la merda di maiale in gas metano. E in questo quarto? Acqua. E' il bene primario gestito da Immortan Joe aprendo e chiudendo letteralmente i rubinetti di Gas Town per donare quella che lui chiama Acqua-Cola a un popolo che corre con le ciotole a raccoglierla come faceva Max con la benzina nel grande inizio di Interceptor - Il Guerriero della Strada dopo che il biker apache Wez gli giurasse eterno odio per essersi preso un dardo nel braccio destro per colpa sua. George Miller continua a usare le risorse energetiche come cartina da tornasole delle sue metafore da futuro postatomico. Ora il regista australiano sa che l'acqua, introdotta nel penultimo Mad Max Oltre la Sfera del Tuono ma non in un ruolo principe, sarà la risorsa più ambita del futuro. Ed ecco quindi perché in questo film punta molto su quel fluido di cui è composto il 71% del Pianeta Terra.

Io Vivo, Io Muoio, Io Vivo Ancora

I Figli della Guerra sono tra i personaggi più interessanti del film. Aspirano alla "bella morte" per poter finire in un Valhalla popolato da guerrieri valorosi. Imbracciare un volante è per loro la possibilità di esprimere il proprio onore. Amano ingoiare e spruzzare la benzina dentro le turbine di un veicolo. E' l'esercito esaltato di Immortan Joe, il quale ha inventato la sua mitologia rifacendosi ai norreni (Valhalla) per poter controllare questi kamikaze a torso nudo affetti da tumori e cancri della pelle. Sono dei ragazzini destinati a morire e quindi vivere in modo MEDIOCRE (l'insulto peggiore che Immortan Joe possa dedicare loro) è inconcepibile. Stupendo sarà l'arco narrativo del Figlio della Guerra Nux (un irriconoscibile Nicholas Hoult), sicuramente il personaggio più carismatico di tutto il film. Mad Max è sempre stata una geniale saga di riciclo di resti del passato reintegrati nel futuro postatomico sia da un punto di vista oggettistico (il leader della comunità dei buoni Papppagallo si preparava alla battaglia in Interceptor - Il Guerriero della Strada indossando un casco da football americano) che culturale (l'utilizzo della mitologia norrena con il Valallah, l'arena thunderdome per dirimere una controversia, la maschera che nasconde il viso come emblema del potere sciamanico di tanti leader, il fanatismo ideologico). Letteralmente l'ideona di Mad Max Fury Road è utilizzare una vernice grigio metallizzata che i Figli della Guerra si spruzzano in bocca (quella stessa bocca spesso martoriata da vari cancri) poco prima della "bella morte" in guerra dove il massimo è volare in cielo come un Viandante Cromato. L'effetto visivo di questa trovata è annichilente per fascino cinematografico. E' una delle cose più belle del film.

Il futuro postapocalittico è donna

Donna è il personaggio che mette in ombra Mad Max per gran parte del film (la Furiosa di Charlize Theron). Donne sono le mogli di Immortan Joe che dovrebbero regalare al dittatore dei figli finalmente sani (quanto è macabro e inusuale per un film del 2015 l'Angus Sampson del franchise Insidious qui mad doctor che gioca con il cordone ombelicale del neonato morto sano di Immortan Joe?), donna è la bambina che tormenta Max nella memoria ("Perché ci hai lasciati morire Max?") e donne sono le vecchiette un tempo membri del clan cui apparteneva Furiosa, le quali hanno memoria del nostro mondo di oggi ("Un tempo ognuno aveva il suo show"; "Allora non c'era bisogno di ammazzare nessuno") e con cui Furiosa e Max tornano verso la cittadella per cambiare l'ordine politico di Gas Town. Anche da questo punto di vista George Miller sviluppa ulteriormente una linea narrativa che aveva aperto, senza svilupparla bene ad essere sinceri, con Mad Max Oltre la Sfera del Tuono ovvero che i leader politici del futuro, gli sciamani delle nostre prossime comunità, saranno delle femmine. E forse Hillary Clinton sarà un primo esempio concreto in tempi nemmeno troppo lunghi.

Mad Max: Fury Road - Foto Ufficiali - © Jasin Boland

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