Bad Movie: John Wick, di Chad Stahelski e David Leitch

Il Bad Movie della settimana è John Wick, ritorno all'action movie di Keanu Reeves. Analizziamo i rapporti con il cinefumetto e le notevoli scene d'azione

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Spoiler Alert
Fumetto non tratto dal Fumetto, Russi e Vecchie Star

Interessante questo filone molto stilizzato di vecchie star che massacrano di botte gente più giovane di loro inseriti in dei contesti urbani molto meno realistici rispetto a Il giustiziere della notte con Charles Bronson (una sorta di modello per questo tipo di produzioni; aveva 53 anni all'epoca del primo dei cinque film della serie firmato nel 1974 da Michael Winner). Il successo e la proliferazione di questi action movie dimostra ancora una volta quanto il cinefumetto sia ormai imprescindibile all'interno del mondo del cinema. Se addirittura Clint Eastwood inquadra più volte il simbolo di The Punisher dentro il film di guerra tratto da una biografia militare American Sniper... vuol dire che è fatta. Sappiamo che quel rimando è ispirato alla vera vita del soggetto del film di Eastwood Chris Kyle ma quando il simbolo di The Punisher appare sullo schermo quel tot di volte necessario a fartelo entrare ben bene in testa, è solo l'ennesima prova che dal mondo del fumetto, oggi, l'immaginario cinematografico occidentale non può più scappare. Vedi anche l'imminente riflessione sulla differenza tra superomismo e vita reale Birdman (ne riparleremo). John Wick quindi come Jack Reacher, The Equalizer (con quei due film condivide il forte ritorno del russo come villain principale) e La preda perfetta. Titoli affidati ad action hero come Tom Cruise (52 anni), Denzel Washington (60 appena compiuti), Liam Neeson (63 il prossimo 7 giugno).

puro cinefumetto senza essere tratto da alcuna graphic novel

Keanu Reeves è il nuovo membro del club: ha da poco compiuto 50 anni. Tutte queste pellicole sono molto più sofisticate ed eleganti rispetto alla media del genere action movie all'interno del quale hanno piena cittadinanza. Ci raccontano di uomini mansueti ma dalla forza e intelligenza sovrannaturale che vivono in disparte, hanno un passato molto violento e agiscono in città realistiche solo per il fatto che potrebbero effettivamente far parte della cartina geografica degli Stati uniti d'America. Ma a parte ciò... è puro cinefumetto senza essere tratto da alcuna graphic novel (Jack Reacher e La preda perfetta vengono dalla letteratura mentre The Equalizer da una serie tv) proprio come l'umile ma dannatamente fiero nuovo tentativo di franchise John Wick. Tanto per non farci mancare niente, il bravo sceneggiatore del film con Reeves Derek Kolstad inserisce un gioco con la figura del Boogeyman che per i russi è Baba Yaga (di solito... una donna e non un uomo!). John Wick verrà chiamato così per tutto il corso del film dal capo dei gangster Viggo. Un po' per esorcizzare e prendere in giro la sua nomea di killer indistruttibile ed inesorabile e un po' per giocare con il fatto che il bambino che si comporta male (il figlio di Viggo, colpevole di aver fatto arrabbiare John) deve poi essere punito come nelle fiabe.

L'assassinio come una delle belle arti

john wickPrendiamo a prestito il titolo di un saggio di Thomas De Quincey così caro a Dario Argento (sia per la qualità estetica degli omicidi nei suoi film, sia perché De Quincey è la fonte principale per la sua trilogia stregonesca Suspiria-Inferno-La terza madre) per commentare la superiore qualità coreografica delle scene d'azione in cui John Wick film e John Wick personaggio danno il meglio di entrambi. È come se i registi Stahelski e Leitch, provenienti dal mondo delle controfigure e seconde unità, avessero sentito in tutti questi anni una grande frustrazione nel vedere tutta la loro precisione e attenzione dinamica disperse, a volte, da una regia disattenta e da un montaggio dozzinale. Sette volte su dieci accadrà che: se un attore decide di diventare regista vedrete un'intensità attoriale inusuale in alcune sezione specifiche di una pellicola (il tempo e l'importanza che Russell Crowe regala a Ylmaz Erdogan nel suo debutto dietro la macchina da presa The Water Diviner); se uno sceneggiatore diventa regista, ascolterete dei dialoghi pregnanti e seguirete una trama più densa e articolata; se un direttore della fotografia decide di chiamare l'azione... i giochi di luce si sprecheranno. Qui abbiamo la controfigura di Reeves nella trilogia Matrix Stahelsky e la controfigura di Brad Pitt in Troy Leitch darci veramente dentro nelle scene d'azione in cui John Wick scatena la sua furia vendicatrice contro i gangster russi. Leitch è stato anche la controfigura di Jean-Claude Van Damme (questo dovrebbe darvi l'idea...di quanto deve essere bravo). L'ossessione nei confronti del caricamento della pistola (Reeves ce ne ha parlato specificamente nell'intervista) fa parte di questa attenzione al dettaglio marziale presente in tutto John Wick. Non siamo abituati a vedere action movie dove il regista inquadra con tale costanza e chiarezza l'atto del caricamento della pistola dopo che sono finite le munizioni. E non siamo abituati a vedere sparatorie e corpi a corpo così veloci ma allo stesso tempo facilmente leggibili. Ecco perché John Wick è un film sopra la media all'interno dell'action movie. John quando uccide è molto attento al risultato finale e non alla modalità. Diciamo che si adattaad ogni circostanza come ogni buon assassino dovrebbe saper fare. Può spezzare il collo di un nemico sfruttando i pieni e i vuoti di un tavolo da lavoro in cucina, può martellare un coltello con la mano per infilzare un avversario a terra (la nostra morte preferita, ambientata a casa sua) e può controllare gli ultimi battiti di vita di un uomo per assicurarsi che il suo nemico sia morto mentre non perde di vista la situazione che lo circonda.

John & Jimmy: a love story

È veramente divertente il breve incontro tra l'ex killer professionista John Wick e l'agente di polizia Jimmy, chiamato a controllare cosa sta succedendo a casa di Wick dopo aver ricevuto proteste per schiamazzi e rumori (da chi? La casa di Wick sembra persa nel Nulla).  Il poliziotto Jimmy capisce subito che John sta compiendo una carneficina ma:

  1. John dal suo punto di vista è probabilmente vittima di un'invasione della sua proprietà privata e quindi ha tutto il diritto di difendersi;

  2. Jimmy si toglie il cappello quando vede il cadavere di un russo perché sa che John, a quel punto, è tornato in azione;

  3. Jimmy fa finta di niente perché Wick è un membro amato della comunità e probabilmente ha denunciato l'aggressione subita quando gli hanno fregato la macchina

John ha lasciato un buon ricordo in tutti i non cattivi dentro il film. Ha ragione Reeves a dire che è un bravo ragazzo. Una volta cambiata vita, John ha dato il massimo per diventare un borghese rispettoso ed educato. Il poliziotto Jimmy lo sa. E per tutti questi motivi... lascia andare dopo aver chiesto, con la voce leggermente tremolante, se John... sia tornato a fare il lavoro di prima.

john wick scheda

Nyqvist

Molto più bravo qui che in Mission: Impossibile - Protocollo fantasma (2011) nei panni del villain. Viggo Tarasov è intelligente, calcolatore, persino spiritoso in alcune sue reazioni (guardate quanto è buffo quando rifiuta il drink salutistico a base di carote offertogli da Willem Dafoe). Ha anche una sottile storia comica con il suo assistente circa il fatto che spesso parla in russo (con bei sottotitoli stilizzati che ci ricordano il lavoro grafico fatto ai tempi de I guardiani della notte di Timur Bekmambetov) provocando nel suo impiegato delle leggere reazioni stizzite perché non capisce quella lingua. Ma con Viggo puoi permetterti anche la frustrazione perché non è un gangster qualsiasi. Lui è veramente incavolato con il figlio per quello che ha fatto a John Wick. Sa perfettamente che l'impero che ha creato può crollare da un momento all'altro e tutto sommato è riconoscente nei confronti di John per gli "affari"che hanno svolto insieme nel passato. Ma il sangue chiama e, seppur riluttante, lo vedremo dover difendere il figlio irresponsabile di un perfetto Alfie Allen contro la controllata furia vendicatrice di Wick. Ecco perché è facile affezionarsi al personaggio di Viggo. È un uomo d'onore (liberò Wick dal vincolo di lavoro dopo avergli affidato una missione impossibile portata però a segno dal suo killer di fiducia) e un padre affettuoso nonostante sappia bene che il figlio è un cretino. Nyqvist ha capito queste sottigliezze del personaggio e naviga al suo interno con il vento sempre in poppa inserendo in ogni scena qualcosa di interessante. Da come si gratta la barba alla delusione mostrata in volto quando il figlio, dopo aver ricevuto un cazzotto, gli vomita sul bel parquet dell'ufficio.

Un nuovo continente dentro il Continental

Reddick è uno di quei meravigliosi interpreti che può far risparmiare a un regista un'intera pagina di battute

Tolkien e l'Isis sarebbero d'accordo: se vuoi creare un nuovo mondo hai bisogno di una nuova moneta. Ecco perché è giusto e logico osservare John recuperare le vecchie monete che conserva a casa per tornare a essere un membro operante di questo strano albergo varco infernale verso una società alternativa fortemente ispirato al Flatiron di Manhattan ("È la Svizzera degli assassini professionisti" dichiara con grande acume il coregista Leitch) con degli interni molto eleganti ispirati agli anni '20 del '900. Queste strane monete d'oro che John deve recuperare per tornare in azione servono anche per pagare Charlie (un uomo che "pulisce" gli ambienti dopo le mattanze interpretato dal mitico David Patrick Kelly ovvero Luther de I guardiani della notte di Walter Hill) e per dormire al Continental dove il portiere d'albergo è il meravigliosamente allusivo Lance Reddick. Reddick è uno di quei meravigliosi interpreti che può far risparmiare a un regista un'intera pagina di battute grazie al fatto che può far sviluppare nella mente dello spettatore mille sensuali strade narrative con una sola occhiata allusiva e suggeritrice di qualcos'altro anche rispetto alla più semplice battuta che può recitare. Reddick e Ian McShane (proprietario del Continental) sono delle scelte di casting perfette. Dentro il Continental c'è un club dove Reeves incontra Winston (McShane), il quale lo saluta chiamandolo contento: "Jonathan!". Anche lui, con una semplice battuta, ci fa capire di avere una storia del tutto personale con Wick. E anche lui, con quel sincero sorriso, ci fa capire quanto John fosse rispettato e amato in quel mondo di killer spietati ma dannatamente eleganti e signorili.

I giovani non hanno rispetto

Guardate come Adrienne Palicki è entrata dentro il Continental: indossando le cuffie del suo ipod. Cioè: a lei non piace la musica che Winston ha scelto per caratterizzare la lobby dell'albergo. Quelle cuffie bianche (ottima scelta nel reparto costumi) si stagliano perfettamente rispetto all'insieme cromatico molto dark degli interni del Continental e dei vestiti dei killer. Lo spettatore non può non notarle e quindi farsi un'idea in relazione alla loro presenza visiva all'interno dell'inquadratura. Guardate come entra in scena il personaggio di Alfie Allen: indossando il cappuccio della sua felpa come fosse un membro di una setta più estrema e alternativa rispetto al mondo di gangster russi più integrati nella società americana come vuole suo padre Viggo. Questi due giovani non rispettano le regole. Ms. Perkins (Adrienne Palicki) non vuole rispettare la prima legge del Continental (nessuno ammazza nessuno DENTRO il Continental) e Iosef Tarasov (Alfie Allen) non vuole rispettare le regole di comportamento sobrio all'interno della società americana imposte da suo padre Viggo. Entrambi dovranno affrontare le conseguenze di questo tipo di atteggiamento... irrispettoso.

Keanu is back in action

Reeves è perfetto per il ruolo di John Wick. Riluttante, apparentemente addormentato... è in realtà una bestia pronta ad azzannare nuovamente se costretto dagli eventi. E il carisma è tale che non ci mettiamo molto a credere al fatto che il suo John sia amato e rispettato dal poliziotto Jimmy, dal proprietario, portiere e barista del Continental... e persino da Viggo. Reeves cinquantenne è un uomo perbene che vuole starsene per i fatti suoi. Il film arriva in un momento perfetto della sua carriera. E noi non vedevamo l'ora di rivederlo in azione. Con classe e quel pizzico di struggente tenerezza che Reeves sa mettere in tutto ciò che fa. Anche quando uccide.

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