Bad Movie - It, di Andy Muschietti

Il Bad School della settimana è It di Andy Muschietti, enorme successo e possibile grande opera horror. Per stabilirlo, però, dobbiamo aspettare il capitolo finale

Condividi
IT
Spoiler Alert

New Kids On The Block

Vedete quanto conta il fattore editoriale? Questo film poteva essere tutto un altro tipo di operazione ma dopo l'uscita di scena alla regia di Fukunaga (mantenuto nei credits come sceneggiatore) ci sembra chiaro quale sia stato l'approccio editoriale dei realizzatori Muschietti & Co: fare un film per loro, gli adolescenti protagonisti del film It tratto da Bibbia horror firmata Stephen King nel lontano 1986. Non sono i quarantenni cresciuti col libro i destinatari del prodotto e nemmeno i loro figli troppo piccoli. Sono gli adolescenti o al massimo ventenni di oggi. Perché? Guardate lo svolgimento del film per blocchi marmorei di scene horror scollegate una dall'altra (soffri di deficit di attenzione come il 60% di adolescenti Usa? It di Muschietti è il film che fa per te) e guardate gli adulti di Derry come sono raffigurati senza alcun tipo di sottigliezza psicologica (il più simpatico... fa solo abbastanza schifo). Guardate pure il Clown Pennywise (copiato nel look e attitudine da Clown di Jon Watts) quanto è vicino come età alla rappresentazione perfetta del bullismo di quartiere (grosso problema dei “teen” nella cronaca Usa come in quella italiana) tanto che pare quasi indistinguibile nel film dal perfido Henry Bowers, il peggior nemico nella realtà dei sette protagonisti del Club Dei Perdenti. Se il film pare tagliato con l'accetta è perché è tagliato con l'accetta volendo andare incontro a un'età in cui tutto ci pare deformato e horror per colpa dei nostri sconvolgimenti ormonali e prime pulsioni sessuali. Ma attenzione: la scena di sesso presente nel libro (bellissima peraltro perché legata alle istanze politiche della generazione progressista di King e di sua moglie Tabitha: la cosiddetta “puttana” della cittadina fa l'amore con tutti i suoi amici proprio per ribaltare quel preconcetto e rivendicare la sua libertà di farlo quando, quanto e con chi vuole) qui ovviamente mancherà del tutto. Perché? Perché gli adolescenti, ventenni e millennials di oggi non sono più minimamente interessati al sesso fisico. Quindi quella scena era del tutto fuori luogo con questo tipo di proposta audiovisiva perfetta per la gioventù incorporea del 2017.

Slasher

Danno Nightmare 5 - Il Mito (1989) al cinema Capitol di Derry in quella estate del 1989 (effettivamente uscì l'11 agosto in Usa) sintetizzata brutalmente nel film di Muschietti e quindi vai con una scena forte dopo l'altra proprio come in uno slasher degli '80. Chi ha paura di Pennywise e dei suoi trucchetti per spaventare e far sentire in colpa i Non Magnifici Sette del Club dei Perdenti? Bill (il fratellino morto in impermeabile giallo lo perseguita come la figlia annegata in cappottino rosso viene vista ovunque dal Donald Sutherland di A Venezia... Un Dicembre Rosso Shocking), Mike (l'incendio dove sono morti i suoi genitori), Stanley (l'orrore lo raggiunge in sinagoga dove prega attraverso una donna “modiglianesca” che esce dai quadri), Ben (colui che scopre il segreto della maledizione di Pennywise vedrà palloncini rossi in biblioteca), Eddie (un lebbroso estremamente contagioso), Beverly (tanto sangue in bagno legato a un'esasperazione di primo ciclo mestruale) e Richie (clown). Vi dà fastidio che Mike scompaia per metà film? Trovate errori di continuità ovunque al montaggio (aiaiai la chiusa della battaglia di sassi)? I ragazzini sono simpatici ma non emblematici come quelli di Stand By Me? Vi irrita il fatto che sembri un episodio esteso di Stranger Things (c'è anche l'attore in comune Finn Wolfhard)? Se rispondete sì a tutte le domande... probabilmente eravate adolescenti quando leggevate It di Stephen King alla fine degli anni '80.

Conclusioni

Stavolta il sequel è cosa diversa dal solito. Non si può criticare il cinismo e una certa tendenza truffaldina (come nel caso della proposta di feuilleton a tradimento rappresentata out of the blue da Blade Runner 2049) o la sagamania che stiamo vivendo dai tempi dell'alba dell'epoca franchise rappresentata da Il Signore Degli Anelli - La Compagnia Dell'Anello (2001), Harry Potter E La Pietra Filosofale (2001; It di Muschietti ha molto a che fare con Harry Potter) e Spider-Man (2002). La divisione del libro di King in due film ci sta tutta oggi come oggi ed è una scelta molto organica perché i sette protagonisti, dopo la battaglia del 1989 di questo primo film, si ripromettono alla fine di rivedersi 27 anni dopo per terminare la guerra con un nemico sociale e non solo individuale. In questo caso l'operazione commerciale eccellente It del 2017 potrebbe diventare opera realmente memorabile se si cambierà stile e approccio passando dall'essere un film per adolescenti a un'opera sull'invecchiamento e trasformazione (Pennywise non dovrebbe essere più un bulletto giovane androgino, ad esempio) perché i nostri eroi saranno diventati degli adulti. La situazione a quel punto si farebbe realmente affascinante. Solo in quel caso potremo fare tutti i paragoni possibili con la miniserie tv del 1990 diretta da Tommy Lee Wallace.

Quanto dobbiamo aspettare? L'autunno del 2019.

Continua a leggere su BadTaste