Bad Movie - Ghostbusters, di Paul Feig

Il Bad Movie della settimana è il controverso Ghostbusters al femminile firmato Paul Feig. Chi lo odia, chi lo detesta, chi lo tollera a malapena. Ma c'è anche chi lo può amare.

Condividi
Spoiler Alert

Shock fantasmico

Di tutte le polemiche sappiamo. Del trailer più odiato nella Storia Dei Trailer pure. Qui si vorrebbe più che ripercorrere le tappe di una campagna contro il film seguita da BadTaste.it passo per passo dalla famosa ufficializzazione di Paul Feig del nuovo Ghostbusters al femminile datato ottobre 2014 fino ai giorni nostri... cercare di capire perché si sia arrivati a un Ghosbtusters al femminile per poi provare a stabilire se questo Ghostbusters al femminile ci (plurale maiestatis ovvero solo legato a chi scrive) è piaciuto oppure no (spoiler: sì!).
Il primo era più bello? Ma è poi così importante pensare a ieri?

Loro ieri

Le donne. Era presente il gentil sesso vicino ai maschi durante le visioni pop di horror, science fiction, James Bond, spaghetti western, Ispettori Callaghan, mitologici e film di guerra? No. Di solito no.
Lo scrivente è nato nel 1974 e non ricorda delle signorine vogliose di accompagnare lui e i suoi amici al cinema per spararsi Indiana Jones, Goonies, James Bond, Rocky, Rambo, Terminator oppure... Ghostbusters (1984).
Erano delle cellule nascoste? Non potevano riconoscerlo? C'erano, amavano alla follia quei testi audiovisivi ma non potevano dirlo visto che loro erano quelle di Candy Candy, Sixteen Candles - Un Compleanno Da Ricordare, Lady Oscar o Breakfast Club (lì si convergeva tutti con possibilità di condivisione del testo e magari anche qualcos'altro)?
Le signore amavano il cinema fantastico o fantasy? No. I gruppi erano separati e nei confronti della Forza si facevano una risata come Brian De Palma quando vide per la prima volta, e odiò profondamente, Guerre Stellari (1977) di George Lucas. Poi...

Loro oggi

Il romanzo di formazione per giovani donne è oggi un fantasy. Bye bye Jane Austen e Louisa May Alcott e benvenute Stephenie Meyer (Twilight), Suzanne Collins (Hunger Games) e Veronica Roth (Divergent). Saghe che poi diventano kolossal. Amore? Crescendo potresti avere a che fare con due tipi di uomini: l'anemico, corrucciato, distaccato e forse bisessuale (vampiro) o il famelico, caloroso, invadente e manesco (lupo mannaro). È Twilight. Politica? Il tuo corpo verrà costantemente strumentalizzato dagli uomini e purtroppo anche dalle donne. Devi assumere tu il controllo della propaganda relativa alla tua immagine di leader nella società che dominerai. Devi diventare Nuova Madre e Nuova Moglie di un maschio molto più piccolo di te (Peeta). È Hunger Games. Il tema cardine in Divergent è: omologazione. Ti mettono le etichette fin dal liceo pure nel futuro postapocalittico. A 16 anni devi decidere in che fazione sociale militare e se essere abnegante (religiosi autolesionisti), candida (brutalmente sinceri), intrepida (schiavi dell'adrenalina), pacifica (noiosissimo incrocio tra Hobbit e Amish), erudita (cervelloni con tendenze dittatoriali) o esclusa (punk che più zingari fastidiosi non si può).
Vi siete accorti che loro, anche nella retrograda Italia lontana da un mondo anglosassone dove Lei potrebbe guidare a fine dicembre il paese ancora più potente del mondo, sono ormai vicino a noi nella fruizione del testo audiovisivo fantastico o fantasy? Le vedete le cosplayer? Le vedete scatenate al Comic-Con, a Lucca, in sala durante un nuovo James Bond e pronte a voler sapere tutto di Star Wars: Il Risveglio Della Forza (mica scemo infatti J.J. a mettere una donna come nuova protagonista) o Marvel Cinematic Universe?
È cambiato tutto, cari signori. Sono cambiate tutte.
E allora perché, con la donna dentro l'action tra mostri e supereroi come mai rispetto al passato, non vedere una logica figlia della zeitgeist nella scelta di prendere delle ragazzacce al posto di Aykroyd, Murray, Ramis e Hudson per un reboot del nuovo Ghostbusters che volesse e potesse incontrare il pubblico de Le Amiche Della Sposa (169 milioni di dollari solo negli Usa) o Spy (110 milioni dollari nel mercato interno) inserendo delle ottime comedian ormai consolidatesi al box office (in primis Kristen Wiig e Melissa McCarthy) dentro una rutilante effettistica speciale? Poi il film può sempre e comunque farvi schifo. Ma la logica produttiva c'è.
Come non vedere in questo film un implacabile effetto domino consequenziale, anche piuttosto coraggioso e onesto nella sua voglia di portare a finalizzazione massima un processo avviatosi nel nuovo millennio?
Si è voluto giocare pesante prendendo un cult movie transgenerazionale per tingerlo di rosa shocking.
Qualcuno si è incavolato prima del tempo.
Ci deve piacere di più rispetto all'originale di Ivan Reitman? Difficile, forse impossibile.
Ma, di nuovo, è poi così importante?
Il film è comunque una delizia.

ghostbusters banner

Le Amiche della Sposa Cadavere

Ci piacciono tantissime cose nel film di Feig. L'entusiasmo di natura anche estetica per l'incontro con l'ectoplasmico ("Sei bellissima" urla l'Abby di McCarthy quando vede la cattivissima ghost Gertrude Aldridge; sarà anche che ad Abby piacciono le signore? Può essere), la sincera amicizia tra l'entusiasta-del-paranormale-nonostante-tutto Abby e la più fragile e insicura Erin (Wiig), legatissime ai tempi del liceo nella passione per i fantasmi (Abby aiutò Erin a non impazzire) con la seconda però sempre pronta a sgattaiolare verso l'Ordine e la Disciplina (anche dal punto di vista sessuale?) abbandonando l'amica ai suoi studi strambi per una più canonica cattedra alla Columbia University. Erin con i suoi orribili tailleur da maestrina, le scarpe coi tacchi che pestano lo slime, sempre derisa in primis dalle mattacchione probabilmente lesbo oriented che incontra dentro il neo-gruppo di Ghostbusters. Non solo Abby ma soprattutto Jillian Holtzmann (Kate McKinnon), vero e proprio capolavoro creato da Feig & McKinnon in termini non solo comici. Holtzmann è la chiave della svolta di questo Ghostbusters. Vuoi veramente portare le donne nei territori dei maschietti? Allora ecco davanti ai nostri occhi un corrispettivo della crazyness testosteronica un tempo appannaggio di Groucho MarxBelushi (in commedia ora c'è il suo corrispettivo in Rebel Wilson e anche un po' McCarthy), Bobcat Goldthwait (Zed in Scuola Di Polizia) o Eddie Murphy nei Beverly Hills Cop. La McKinnon crea una copia più assurda dell'Egon Spengler di Harold Ramis distinguendosi nel gruppo come quella più matta tra i matti, alpha geek, autrice di congegni assurdi che potrebbero non solo intrappolare i fantasmi ma anche distruggere tutto e tutti (vedi l'arma nucleare sopra la neo-Ecto 1; a lei la distruzione totale eccita assai e questo non è tradizionalmente femminile).
Ha dei capelli dritti forse incollati da una lacca termonucleare di sua invenzione, indossa improbabili calosce da pompiere, porta degli occhialini mezzo John Lennon mezzo protezione da fiamma ossidrica, ha assunto sostanze proibite ("Sono fatta di crack o questo è un buon logo?") e forse ha un passato molto omo con Abby (bellissimo il loro quasi scontro di facce quando Abby esce dal bagno posseduta da Rowan North; in originale non c'è la battuta dell'alito e la cosa è molto più erotica tra McCarthyMcKinnon).
Fan dei Devo (è chiaramente legata a quei mattacchioni postindustriali tanto amati e citati ne La Rivincita Dei Nerds), questa bizzarra creatura dotata di un sex appeal tutto suo è un continuo di smorfie, occhi sgranati, occhiate voluttuose, leccate di bocche da fuoco di fucili protonici, sparatorie in slo-motion e piroette da ragazzinO in crisi iperglicemica.
Sembra la figlia nata da un amplesso a tre tra Scarlett Johansson, Bart Simpson e l'Egon Spengler dei cartoon Ghostbusters (dove era biondo e col codino).
Erin è la responsabile repressa in cerca disperata di scetticismo (suo corrispettivo più sicuro di sé nell'originale: il Venkman di Murray), Abby la matta dolce (Stantz di Aykroyd), Holtzmann la matta al quadrato (Spengler di Ramis) e l'ultima, Patty (Leslie Jones), la prosaica rappresentante del popolo ignorante di fantasmi (Zeddmore di Hudson).
Sì, è vero: la sceneggiatura non ha senso. O meglio... è solo un espediente che più meccanico non si può per raccontare: riavvicinamento Abby-Erin, apparizioni di fantasmi a New York, formazione del gruppo, collaudo di gadget, rapporto idiosincratico con l'ufficio del sindaco (ottima Cecily Strong come frustrante non alleata donna), opposizione al piano del cattivone Rowan North più facile da beccare del John Doe di Seven.
È tutto solo una scusa per vedere quattro grandi comedian alle prese con psicocinetometro ("Non sapevo neanche che lo facesse" esclama Abby quando il marchingeno comincia a girare su se stesso come fosse un frullatore), cariche di ionizzazione, pregiudizi maschili ("Non è un lavoro da femmine catturare fantasmi"), entità semicomposte di classe 4, operatrici della verifica metafisica (Erin vorrebbe che si chiamassero così), tute antisvomitazzamento, fenomeni paranormali di reincarnazione completa, defantasmizzazioni, magneti superconduttori, guanti protonici e maschi repressi cui sparare sui testicoli senza dirsi niente prima. A proposito di loro...

Uomini

Il Sindaco di New York è un alpha man dalla filmografia da alpha man come Andy Garcia. Lui nemmeno si scalda più di tanto quando parla con le neo-Ghostbusters tanto è paternalista (se però lo paragonate al sindaco de Lo Squalo si incavola di brutto). Il segretario Kevin (notevole Chris Hemsworth) è bello come il sole (Erin, eterna rifiutata dal genere maschile e forse con Patty unica etero del gruppo, non vede l'ora di sfruttare la possibilità gerarchica per portarselo a letto; le altre la avvertono che può essere accusata di molestie sessuali) ma scemo come una zucchina. Di più: è spregevole e meschino. Non vuole lavorare (d'altronde ha raggiunto la semifinale in un torneo di nascondino in corso per le strade di New York), abbandona le Ghostbusters nel momento del bisogno (per andare a comprarsi un panino) e vorrebbe diventare un acchiappafantasmi anche lui quando vede che l'attività decolla.
Abby, Holtzmann e Patty sostanzialmente lo tollerano (Kevin ha un debole per la statuaria Patty esplicitato nella scena del ballo?)... mentre Erin è in crisi ormonale ogni volta che lo vede. Questo è uno humour sublime che ribalta il cliché del maschio sbavante per la segretaria bona ma scema alla Marylin Monroe.
Povera Erin. Varrebbe la pena di vedere il sequel solo per scoprire se riesce a "farselo" oppure no.
Il galoppino del ristorante cinese pare godere del fatto di essere sempre in ritardo irritando la cliente Abby, il rettore di un'università sfigatissima le offende ripetutamente e con gusto, il capo della Columbia (Charles Dance in ennesima variante dal suo Tywin Lannister) disprezza Erin mentre Rowan North... è la ciliegina sulla torta.
Quando Abby ed Erin scrivevano il loro libro sui fantasmi, Rowan poteva essere come loro.
Poi, leggendolo, è andato oltre il dolce studio femminile della materia ("Sei bellissima") per cominciare a maturare una volontà di potenza che ha preso il sopravvento sulle pagine di Abby ed Erin letteralmente divorandole e coprendole con i suoi disegni sempre più malati e deliranti dove il piccolo maschio diventa un gigante che incendia l'amore gentile e non conflittuale di due nerd come lui nei confronti degli spiriti ultraterreni.

Conclusioni

Difetti: sceneggiatura non proprio consistente, non esaltante personalità dei fantasmi (volevamo più temperamento tra gli spettri), una certa tendenza di Feig a non creare scene action convincenti nella rappresentazione del caos o del lato horror della faccenda (Reitman veniva dall'aver prodotto Animal House e i primi horror di Cronenberg; conosceva meglio la rappresentazione del catastrofismo comico e del disturbante). Evidentemente il passaggio dalla commedia di situazione de Le Amiche Della Sposa all'action comedy di Spy non ha ancora prodotto un regista completamente a suo agio nelle battute come nelle scene di massa (non sono tutte un po' troppo tranquille le comparse di quel concerto rock?) ma nonostante questo disorientamento di Feig anche nei confronti di un'effettistica più decorativa che perfettamente organica al testo... noi (sempre plurale maiestatis) questo Ghostbusters lo abbiamo apprezzato non poco, convinti che si possa solo migliorare in un genere ancora non pienamente stabilitosi o stabilizzatosi.
Insomma... queste Acchiappafantasmi hanno appena cominciato.
Non sarebbe bello vedere dove possono arrivare?

Continua a leggere su BadTaste