Bad Movie - Il Filo Nascosto, di Paul Thomas Anderson

Il Bad Movie della settimana è Il Filo Nascosto di Paul Thomas Anderson, ottava regia del regista di Boogie Nights e Magnolia candidata a 6 premi Oscar

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Spoiler Alert

Complessi

Edipo, complèsso di. Nella teoria psicoanalitica di S. Freud, la situazione psicologica centrale del bambino, che sino a una certa età nutre sentimenti di amore per il genitore del sesso opposto e sentimenti di rivalità per quello del suo stesso sesso. Il non avvenuto superamento del complesso di E. favorirebbe l'insorgere di situazioni nevrotiche nell'età adulta. Il complesso di E. è diverso nel maschio e nella femmina (per la quale da alcuni psicoanalisti è stata adoperata l'espressione complesso di Elettra). (Treccani.it)

Complessati

Sempre, o forse è meglio digitare soprattutto, storie di maschi tra maschi nel cinema di Paul Thomas Anderson. Prima il rapporto tra mentore e discepolo in Sidney (ambiente del gioco d'azzardo con vecchio insegnante Philip Baker Hall e giovane discepolo John C. Reilly; cosa rompe l'idillio tra maschi? la donna), poi in Boogie Nights (ambiente del cinema porno con maestro Burt Reynolds e alunno Mark Wahlberg; cosa rompe l'idillio? L'individualismo degli anni '80), niente di tutto ciò in Magnolia (il suo omaggio alla coralità del maestro Robert Altman; bello il ricongiungimento finale figlio-rancoroso Tom Cruise vs. padre-morente Jason Robards), zero anche in Ubriaco D'Amore (la sua prima, faticosissima, storia d'amore uomo-donna bipolare con happy end fasullissimo), di nuovo parecchio ne Il Petroliere (intensa sintonia tra il cercatore di oro nero Daniel Day-Lewis e il piccolo aiutante HW interpretato da due attori durante la crescita; cosa rompe l'idillio? la rapacità del "padre"), tema centrale in The Master (nascita di una religione con guru Philip Seymour Hoffman e adepto Joaquin Phoenix; la rottura? L'indipendenza dell'adepto "figlio"), qualcosina in Vizio Di Forma (sublime odi et amo catulliano tra il poliziotto fascista Josh Brolin e l'investigatore hippie Joaquin Phoenix; cosa divide questi due campioni della moralità in una città immorale? Le reciproche divise sociali, altrimenti forse farebbero anche l'amore).
Anderson è sempre stato più bravo a raccontare l'amore tra gente dello stesso sesso che non tra uomo & donna.
Fino ad oggi.

La minaccia fantasma

Nell'Inghilterra dei '50 vive uno stilista eterosessuale scapolo, segaligno, che ultimamente pensa molto alla madre morta e ogni tanto la vede pure (la fugace apparizione è un bellissimo omaggio ai fantasmi ipertruccati e sessualmente ambigui di James Wan). Costui ama correre con le macchine, lavorare da anni con la sorella Cyril, qualche volta mangiare fino a scoppiare, fare colazione in religioso silenzio mentre legge il giornale (se qualcosa va storto durante questo pasto... è la fine) e ogni tanto assaporare il piacere del sesso femminile... diciamo con estrema sporadicità. Oggi si direbbe che soffre platealmente di un disturbo ossessivo compulsivo con tendenze paranoiche e pulsioni suicide (se qualcuno prova a polemizzare, lui teatralmente gli/le urla in faccia: "Hai una pistola? Vuoi uccidermi?"). All'epoca queste strane creature venivano definite semplicemente... eccentriche. È abbastanza in grado il nostro Reynolds Woodcock di disegnare abiti per l'aristocrazia londinese e questa sua produttività in una società dove il maschio domina fa sì, ovviamente, che il suo carattere per così dire bizzarro venga accettato di buon grado. Siamo in un'Inghilterra del dopoguerra contegnosa e razionale dove Mr. Woodcock (Daniel Day-Lewis) scarta le fidanzate (più giovani, ça va sans dire) con precisione e vigliaccheria (ci pensa la fidata sorella a mostrare alle fanciulle l'uscita dalla casa di moda e abitazione in cui i fratelli hanno creato il loro perfetto universo). Tutto fila liscio per lui.
Fino a che non incontra Alma.

Alfred Hitchcock & Alma Reville

Woodcock, che si chiama di cognome quasi come Alfred Hitchcock, incontra Alma, che si chiama esattamente come la moglie inseparabile del buon Alfred. I due si conoscono a un ristorante dove lui, servito da lei, ha improvvisamente un appetito mostruoso. Riuscirà questa spilungona spiritosa senza seno ("Il mio lavoro è di dartene un po'" le dirà lui in modo inquietante) a non annoiarlo troppo presto come modella e fidanzata?
C'è molto dello splendido rapporto morboso tra Alfred Hitchcock e Alma Reville in questo bel film vecchio stile di Paul Thomas Andrson. La Reville sapeva bene che Hitchcock si eccitava fantasticando circa le sue imprendibili bionde protagoniste di gialli e thriller (cosa ben sviluppata in Hitchcock di Sacha Gervasi dove Alma è una come sempre indistruttibile Helen Mirren serena dominatrix delle pulsioni adultere del consorte). Hitchcock le sue bionde le amava, desiderava, non possedeva carnalmente per poi quindi volerle uccidere o mettere in difficoltà sul grande schermo immaginando il loro look meticolosamente proprio come fa in questo film Woodcock con le clienti londinesi altolocate della sua ambita casa di moda. Era un artista che pensava professionalmente ad altre donne (proprio come Woodcock) ma che trascorse tutta la vita accanto alla compagna di sempre facendola entrare in tutte le sue ossessioni e perversioni (che belle le coppie di cineasti tycoon: Christopher Nolan + Emma Thomas; Peter Jackson + Fran Walsh; Zack Snyder + Deborah Snyder; Robert Downey Jr. + Susan Downey). Il regista e sceneggiatore Paul Thomas Anderson è come se ne Il Filo Proibito sdoppiasse la mitica Alma Reville di Hitchcock in due: da una parte è l'onnipresente sorella di Woodcock di nome Cyril (Leslie Manville è truccata e vestita praticamente come la sosia della vera Reville), dall'altra è appunto la stessa modella-fidanzata Alma, come se scindesse nel suo omaggio hitchcockiano la donna reale dell'infinita collaborazione artistico-tecnica, così vicina da trasformarsi in sorella, dalla pin-up della fantasia sessuale.
Ma tornando a quella spilungona di Alma... come andrà tra lei e il legnoso Woodcock?

Anomalia

A differenza del finale, piuttosto orribile, di Anomalisa di Charlie Kaufman in cui il solito maschietto infantile fin troppo tutelato e compreso dal regista si deprime tanto al rumore della forchetta tra i denti di lei al mattino optando per un'immediata fuga dalla relazione, per così dire, stabile... Il Filo Nascosto di Paul Thomas Anderson compie una bella deviazione (in tutti i sensi) dopo aver imboccato, apparentemente, quella direzione trita e ritrita. Quando sembra che lo stilista mattoide rimanga terribilmente infastidito dal rumore della forchetta tra i denti di lei (c'è proprio un momento identico a quello tristissimo di Anomalisa) e abbia il terrore di passare una vita in mezzo a quella monotona cacofonia... Anderson fa qualcosa di realmente sorprendente. Ecco che Alma diventa improvvisamente più matta, attivamente spaventosa e horror non solo di Woodcock ma anche del fantasma della mamma di lui. Lui la comincia a guardare con terrore. Ecco, forse, la salvezza della coppia. Altri divertenti giochi da Hitchcock in questo bel film: quella che sembrava la Joan Fontaine di Rebecca - La Prima Moglie (1940), ovvero la nuova sposina in un ambiente a lei ostile, rischia di diventare il Cary Grant de Il Sospetto (1941), ovvero quello che ti accudisce dandoti da bere, o mangiare, qualcosa di forse non particolarmente sano. Stavolta il rapporto uomo-donna non è più per Anderson un noir frustrante (Vizio Di Forma) o una love story con happy end fasullissimo (Ubriaco D'Amore). Tutto si è fatto più simpaticamente sadomaso come se il regista riuscisse finalmente a vedere con serenità e parecchio senso dell'umorismo quella cosa che un tempo non voleva e riusciva a raccontare con naturalezza. Che ci abbia voluto dire qualcosa della sua lunga e stabile relazione con Maya Rudolph?

Conclusioni

Del film si è parlato soprattutto in relazione alla supposta ultima interpretazione cinematografica di Daniel Day-Lewis (ci credete? Noi no). Ha ottenuto 6 candidature all'Oscar ma non pare favorito in nessuna delle categorie di maggior peso (Miglior Film, Regia, Attore Protagonista per Day-Lewis, Attrice Non Protagonista per Manville). A noi sembra che il petroliere abbia finalmente trovato l'oro nero uscendo dal canonico bromance machista infantile per approdare alla follia macabra della coppia eterosessuale. E infine: facciamo fatica a ricordare un altro film in cui il complesso di Edipo sia stato trattato con tutta questa ironica rilassatezza.
In fondo il Woodcock ossessionato da colei che gli diede la vita... ritroverà sua mamma in Alma.
E stavolta l'happy end non è fasullo affatto.

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