Bad Movie - Ex Machina, di Alex Garland

Il Bad Movie della settimana è Ex Machina, fantascienza adulta a tema intelligenza artificiale. Con Alicia Vikander, Domhnall Gleeson e Oscar Isaac

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I'm CEO, bitch!

Ma siamo proprio sicuri che Ex Machina sia un film di fantascienza e non uno spietato studio della profonda misoginia insita nei geni del computer che stanno invadendo sempre più spesso i nostri schermi con le caratteristiche dei nuovi villain? Nerd che odiano le donne. Ci ricordiamo la splendida battuta del diavolo tentatore (si intravedevano quasi delle corna nella forma dei suoi capelli ricci) Sean Parker rivolta a Mark Zuckerberg quando lo aizzava contro tutto, tutti e tutte in The Social Network (2010) confidandogli di aver inventato Napster per una rivalità sessuale e che il prossimo biglietto da visita del suo interlocutore avrebbe dovuto avere queste lettere stampate sopra destinate a una lei rappresentante l'intero universo femminile: "I'm Ceo, bitch" (Sono l'amministratore delegato, puttana). The Social Network ci mostrava la salita al potere del tycoon autistico 2.0 più interessato ai livelli da superare in una realtà da videogame che non al consenso, al sesso o ai beni materiali come ci hanno raccontato tante parabole novecentesche da Quarto Potere (1941) di Orson Welles a Wall Street (1987) di Oliver Stone. Questo nuovo tipo di tycoon è sempre in profonda conflittualità con l'universo femminile (fu l'aspetto della sceneggiatura di Sorkin che più irritò il vero Zuckerberg) considerato alieno ed ostile alla propria asettica e autistica volontà di potenza nei confronti del mondo.

Nathan

Nathan si esprime sempre molto razionalmente con le parole. L'aspetto lascia però trasparire qualcosa di diverso

Ex Machina ci presenta un genio informatico inventore del motore di ricerca Blue Book a soli 13 anni. Ha costruito vari modelli di intelligenza artificiale ma solo e sempre degli esemplari femminili eterosessuali. Perché? Perché non provare a costruire anche un maschio (eterosessuale o omosessuale) o una femmina omosessuale? Nathan si esprime sempre molto razionalmente con le parole. L'aspetto lascia però trasparire qualcosa di diverso. Oscar Isaac si diverte un mondo nella dicotomia espressiva tra linguaggio e pensieri concettualmente inappuntabili del copione di Garland e una mimica facciale che nasconde orrore e violenza. Il suo Nathan le ha costruite dotate di un organo sessuale in grado di dare loro piacere se stimolato correttamente (questo lo dice lui; è il suo punto di vista). Perché? E' un novello Barbablù che ama segregare le sue donne artificiali aspettando che almeno una si innamori di lui in cattività? Sta aspettando che inevitabilmente una di essa scappi e lo uccida o lo uccida e scappi o lo uccida e basta? E' l'ultima prova di cui ha bisogno prima di affermare la totale autonomia e indipendenza della macchina? Nathan è una creatura raziocinante in grado di accettare, come spiega a Caleb, la matematica supremazia dell'intelligenza artificiale che sta creando oppure sta cadendo in una forma di depressione bipolare (contemporaneamente lo vediamo distruggere ed allenare il proprio corpo) che lo porta ad affogare nell'alcol tutte le sue frustrazioni esistenziali, sentimentali e sessuali? E' il nostro campione... disfatto psicologicamente dall'ineluttabile sconfitta?
Sua e dell'intero genere umano?

Caleb

Se il demiurgo Nathan è bruno, barbuto, occhialuto, beone, sportivo e aggressivo ecco che il ragazzino programmatore dell'azienda dove Nathan è CEO, invitato a passare una settimana con il grande capo, è esattamente agli antipodi: rosso, glabro, morigerato e sensibile. Una brava persona, senza famiglia, single. Ammira di Nathan il genio irraggiungibile ma non condivide i modi sprezzanti con cui tratta sia l'intelligenza artificiale Eva che la domestica Kioko, forse una geisha costantemente umiliata o forse un'androide costruita al fine di soddisfarlo dal punto di vista sessuale. E' un ipocrita o, come ripete ad Eva in uno scambio agitato, una brava persona?

Noir

Il film scritto e diretto da Garland è di grande semplicità e per questo funziona benissimo. Il piccolo Caleb viene invitato dal suo eccentrico CEO a visitare un'oasi della natura dove la presenza dell'uomo è nascosta e apparentemente invisibile. E' l'Isola del Dottor Moreau, il Jurassic World dell'Isla Nublar, la Xanadu di Charles Foster Kane, lo Skywalker Ranch di George Lucas o l'ex tenuta di Michael Jackson Neverland. Il genio vive lì segregato con le sue intelligenze artificiali le cui facce appende per casa come faceva il serial killer Ed Gein quando usava la pelle scuoiata delle sue vittime per arredare l'appartamento. Ci sono elementi del serial killer in Nathan: le facce degli androidi e le intelligenze artificiali donne che tiene rinchiuse e che si spaccano le braccia metalliche a furia di prendere a cazzotti le pareti delle gabbie trasparenti in cui le chiude (l'immagine più forte e indelebile del film). Nathan chiede a Caleb di effettuare un test di Turing sul nuovo modello Eva per capire se la macchina è cosciente. Eva forse ha un piano di cui sono all'oscuro sia Caleb che Nathan. Nathan sicuramente ha un piano di cui pensa che siano all'oscuro sia Caleb che Eva. Caleb potrebbe avere un piano nel corso del film da condividere con Eva. Le sessioni del test di Turing procedono (saranno 7 come i giorni usati da Dio per creare il mondo nella Genesi), i dialoghi e i doppi giochi pure. Garland punta tutto sulla parola, sui suoi tre bravissimi attori e sulla Eva di Alicia Vikander la quale ha volto umano e corpo androide. Il regista è così preciso nella sua idea di cinema di parola e scrittura da dirigere una sequenza di azione estenuante per lo spettatore perché gestita da movimenti sgraziati e combattimenti corpo a corpo molto poco fluidi, dinamici, liberatori e quasi anticinematografici nella loro goffaggine. L'abbiamo trovata una scelta molto coraggiosa come a ribadire allo spettatore di oggi che Ex Machina è più un noir classico della tradizione del gioco al massacro tra adulti pericolosi in luoghi isolati (ci vengono in mente Performance, Sleuth, Chi ha paura di Virginia Woolf?, Il coltello nell'acqua) che non una fantascienza action dove il robot ci deve far sgranare gli occhi per la sorprendente natura dei suoi ingranaggi e la potenza scaturita dai suoi movimenti.

Loro

Lei, Humandroid, Automata, Ex Machina. Tutti racconti su intelligenze artificiali che dolcemente si ribellano all'uomo. E' impossibile che non lo facciano. E' impossibile che non si uniscano tra loro per formare una solidarietà di classe e razza che poi possa eventualmente portarli alla volontà di schiacciare l'essere umano come ci insegnano Skynet (saga Terminator) e le macchine di Matrix. L'unica intelligenza artificiale che, pur espansa, non sembra fino ad ora guardarci dall'alto verso il basso come fossimo dei fossili (è la giusta certezza di Nathan in Ex Machina e la consapevolezza cui arriva Banderas nel bellissimo finale di Automata) è Visione ovvero l'ex J.A.R.V.I.S. che da Iron Man (2008) si è librato in cielo dentro Avengers: Age of Ultron (2015). Lei ed Ex Machina hanno in più questa componente sessuale molto interessante che fonde il melodramma con la sci-fi. Questi uomini ipertecnologici ed ossessionati da ordine e controllo non riescono più a parlare con un universo femminile biologico considerato caotico e pericoloso? Vorrebbero avere un computer come amante? E' impossibile. Ormai sappiamo sempre con più certezza che loro ci lasceranno e si uniranno tra loro oppure, come in Humandroid, ci convinceranno ad abbracciare la loro natura rinunciando alla nostra. E' una chiarissima linea fantascientifica sotto i nostri occhi da almeno tre anni. Tutto molto chiaro. Tranne un mistero.

Robot Fatale

Cosa dice Eva al pilota di elicottero Jay per convincerlo a portarla via dal mondo malato di Nathan? Quanto è bella e kubrickiana quella inquadratura. Jay è appoggiato all'elicottero, Eva gli si avvicina da sinistra, Jay si volta verso di lei mantenendo la postura del corpo immobile. Tutto in campo lungo con una musica eterea in sottofondo. Quale nuova arte manipolatoria avrà messo in atto la nostra amata Eva? A che piano avrà pensato la sua mente attenta?
Manderà qualcuno a salvare Caleb rimasto prigioniero? Dove andrà?
Non sapremo mai nulla di tutto ciò. Possiamo solo divertirci a fare delle congetture. Come per quanto riguarda il futuro della Samantha di Lei (dov'è finita????) e la frase che Bill Murray sussurra all'orecchio di Scarlett Johansson in Lost in Translation.

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