Bad Movie: Come ammazzare il capo 2 di Sean Anders

Il Bad Movie della settimana è Come uccidere il capo 2 di Sean Anders: cinque motivi per cui è il film da non perdere al cinema

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Spoiler Alert

Attenzione: lo speciale contiene spoiler sul film

Sequel meglio dell'originale

Quante volte ci è capitato di vedere un sequel migliore rispetto all'originale? Forse con Batman - Il ritorno (1992) rispetto a Batman (1989) e forse con Il cavaliere oscuro (2008) rispetto a Batman Begins (2005). Oppure con Ghost Rider - Spirito di vendetta (2011) rispetto a Ghost Rider (2007).

Perché Come ammazzare il capo 2 è meglio dell'originale?

Azzardiamo un'ipotesi: perché Sudeikis, Bateman e Day sono più potenti. Nel primo film avevi la sensazione che i realizzatori avessero puntato, non senza acume, decisamente di più sui non protagonisti rispetto ai protagonisti. E infatti è più facile che nella mente dello spettatore dell'originale rimanessero impresse la pelata e la panza di un Colin Farrell o la spietatezza di un Kevin Spacey o la ninfomania di Jennifer Aniston o la strana strategia di contrattazione di Jamie Foxx.

Il superiore carisma cinematografico di Nick, Kurt e Dale aiuta l'idea stessa alla base di Come ammazzare il capo 2

Adesso l'idea di avere dei protagonisti meno star dei non protagonisti rimane sulla carta (Waltz-Foxx-Spacey hanno vinto in tre ben 5 Oscar mentre Sudeikis-Bateman-Dale ZERO) ma meno sullo schermo. Sudeikis-Kurt, Day-Dale e Bateman-Nick parlano di più, osano di più, si muovono di più. Infatti qualche critico Usa ha rimproverato il poco screen time e la poca incisività di Christoph Waltz. Non siamo assolutamente d'accordo e non solo perché siamo ancora traumatizzati dai noiosissimi gigionismi di Waltz in Big Eyes. A questo punto, nel 2014, una maggiore confidenza e sicurezza nei proprio mezzi del trio è ancora più coerente con un progetto di commedia dove il travet fantozziano oppresso vince a sorpresa contro dei soggetti sociale più scaltri, prevaricatori, spietati e intelligenti di lui. Il superiore carisma cinematografico di Nick, Kurt e Dale aiuta l'idea stessa alla base di Come ammazzare il capo 2. Rendendolo un film più efficace e coerente con il suo assunto di base.

Action

Bello l'inseguimento di notte per la città. Bello il piano che scimmiotta Drive (Sudeikis finisce a una partita di hockey su ghiaccio allo Staples Center indossando una maglietta dei Los Angeles Kings e mischiandosi tra la folla), notevole in scenografia ed effetti speciali quel cancello in rete metallica che arriva a coprire sensualmente la macchina di Dean"Motherfucker" Jones dopo che il bolide l'ha divelto sfuggendo ai piedipiatti. Quel cancello in rete metallica è bellissimo (le scintille) ed esilarante (l'impedimento), da vedere come ridicola vestizione e apparente ostacolo per la fuga. Guardate come Anders & Co. sono bravi a sfruttare le caratteristiche di questo oggetto di scena che ha la personalità di un vero e proprio personaggio: il cancello non permetterà alla macchina di cadere giù dal ponte e poi, dulcis in fundo, si sfilerà come un guanto permettendo al bolide di cadere compostamente e ripartire parossisticamente come fosse la magica e indistruttibile (beh... quasi) Bluesmobile di Jake & Elwood nei Blues Brothers. È sempre più chiaro che è anche questo che distanzia, oggi, drammaticamente il cinema italiano dal cinema americano: la cura per il dettaglio e la consapevolezza che una scena action la devi girare bene e con CURA anche se stai realizzando una commedia mainstream. Non c'entrano niente i soldi che loro hanno e noi no. Non credete al solito piagnisteo di produttori e registi italiani. C'entra la passione, la cura e la cultura cinematografica.

L'ex fidanzatina d'America è una porcellona

Già quel genio di Blake Edwards giocò sulla dannazione della purezza quando convinse la moglie Julie Andrews, ovvero Mary Poppins, a mostrare le tette nella satira hollywoodiana S.O.B (1981). In questo sequel Jennifer Aniston è ancora più sboccata e ninfomane rispetto all'originale. È sicuramente uno degli assi nella manica della produzione dopo che questa nuova dimensione più aggressiva della Aniston era stata apprezzata nell'originale Come ammazzare il capo... e vivere felici (2011) dando il via alla prostituta navigata dal cuore d'oro (modello: Jamie Lee Curtis in Una poltrona per due di Landis) dell'ottimo Come ti spaccio la famiglia (2013), non a caso sceneggiato dal regista di Come ammazzare il capo 2 Sean Anders.

Una notte gay per Jason Bateman

Spesso ci si lamenta della mancanza di malizia in tante commedie hollywoodiane di oggi rispetto, ad esempio, agli anni '80 parecchio scollacciati e agli anni '90 perlomeno sboccati. È chiaro però che rispetto al cinema italiano... da quelle parti siamo molto più avanti in termini di provocazione sessuale in una commedia mainstream. Prendete ad esempio la parte brillante del film in cui Jason Bateman fa l'amore con Jennifer Aniston facendosi passare per gay e quindi eccitando a dismisura la predatrice seriale, la quale DEVE portarselo a letto a tutti i costi.

In un montaggio veloce delle riprese delle telecamere a circuito chiuso degli acrobatici amplessi tra la Aniston e Bateman, mentre Kurt (Sudeikis) e Dale (Day) erano nascosti, vediamo la Aniston fare qualcosa di anale al personaggio di Bateman utilizzando probabilmente uno strumento del suo fornito campionario da ninfomane. È un momento veloce ed è montato apposta in una posizione cinematograficamente marginale rispetto alle altre posizioni sessualmente diciamo più eterosessuali e tradizonali. Ma c'è e si vede molto bene. Quando avrete il dvd o blu-ray potrete fare un fermo immagine. Ebbene: lei è dietro di lui. Certo... magari il personaggio della Aniston si aspettava di più da un gay. E infatti eccola commentare perplessa con le corpulente segretarie dello studio dentistico che quel gay è stato: "schizzinoso con il suo ano" (è già fa molto ridere perché capiamo che con quello della Dottoressa Harris... il nostro Nick lo è stato decisamente di meno). Schizzinoso o no... comunque l'ha fatto. E come è stata questa esperienza per il responsabile del trio di irresponsabili Nick? Evidentemente fantastica. Ce lo dirà proprio lui quando lo vedremo commentare con sguardo sognante agli amici quegli amplessi nello studio dentistico con la Harris. Dunque ricapitolando: in una commedia mainstream hollywoodiana un personaggio dichiaratamente eterosessuale sperimenta un rapporto alternativo, per i suoi canoni, in chiave passiva e gli piace un sacco. Ma cos'è? The Rocky Horror Picture Show (1975)? In Italia sarebbe letteralmente impossibile. Ed è per questo che si dovrebbe dare più merito a Francesco Patierno per, almeno da un punto di vista verbale (Sean Anders & Co. invece, ripetiamo, mostrano quella posizione con un'immagine chiarissima), il momento rivoluzionario de La gente che sta bene (2014) in cui Jennipher Rodriguez commenta il fatto di aver messo "un dito nel c**o" a Claudio Bisio durante un amplesso con lui che aveva particolarmente apprezzato quel gesto. Fu uno shock per il cinema italiano. Perché da noi siamo nel medioevo e attori nazionalpopolari come Bisio non si metterebbero mai, letteralmente, nella posizione di un Jason Bateman.

Siamo molto, molto, molto più indietro rispetto a Hollywood. E dire che i puritani... dovrebbero essere loro.


E voi cosa ne pensate? Avete visto il film? Ditecelo nei commenti!

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