Bad Movie - Il Cliente, di Asgar Farhadi

Il Bad Movie della settimana è Il Cliente di Asgar Farhadi, eccezionale film d'autore che funziona come il più impeccabile dei thriller

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Spoiler Alert
Willy e Linda

Willy Loman è un commesso viaggiatore oltre la sessantina ossessionato da un senso di colpa legato a una serie di sue azioni compiute in vita secondo lui fortemente condizionanti il destino sfortunato della sua famiglia composta dalla moglie Linda e dai figli Biff e Happy.
Linda è la moglie di Willy Loman. Cerca fino all'ultimo di contribuire alla serenità della famiglia. Ma quando lui deciderà di suicidarsi... a lei non rimarrà altro che chiedersi quale senso ci fosse dietro l'azione del marito. Willy e Linda sono tra i protagonisti della pièce teatrale Morte Di Un Commesso Viaggiatore di Arthur Miller.

Emad e Rana

Emad Etesami è un insegnante di Teheran. Nel tempo libero recita la parte di Willy Loman in un adattamento teatrale di Morte Di Un Commesso Viaggiatore di Arthur Miller.
Rana è la moglie di Emad Etesami. Anche lei recita nello spettacolo tratto da Miller. Il suo ruolo è quello di Linda Loman, la moglie di Willy. Emad e Rana si sono appena trasferiti in una nuova casa dopo che un terremoto ha reso pericolante la loro. Una volta arrivati nella momentanea abitazione sostitutiva, Rana viene misteriosamente aggredita mentre sta facendo la doccia aspettando che il marito rientri a casa. Emad vuole trovare il colpevole. Altrimenti impazzisce. O è impazzito già?

Un borghese piccolo piccolo aTeheran

Il nuovo, ultimo, bellissimo film di Asgar Farhadi (vincitore di Miglior Attore e Sceneggiatura a Cannes 2016 nonché entrato nei nove di Miglior Film Straniero agli Oscar 2017) è un micidiale thriller travestito da dramma borghese. Inizialmente vediamo un gruppo di iraniani affiatati, colti, progressisti, sereni, filoamericani (stanno mettendo in scena un classico del teatro Usa: Morte Di Un Commesso Viaggiatore). Poi, minuto dopo minuto, Farhadi comincia a concentrarsi sulla sua società e sul suo protagonista: Emad. Sua moglie è stata aggredita mentre faceva la doccia. Niente di particolarmente grave dal punto di vista medico ma qualcuno le ha dato una botta in testa dopo essere entrato dentro casa. Subito lei dice ad Emad la frase che poi scopriremo non avrebbe dovuto dire a un tipo come lui: "Mi ha accarezzato i capelli e pensavo che fossi tu". Aiaiaiai. Emad si mette sulle tracce del fantomatico aggressore (Farhadi non ha girato volutamente quella scena chiave facendola arrivare al montaggio così, all'improvviso, come se in un certo senso non fosse poi così sicuro che sia accaduta; scelta geniale) e nel frattempo comincia a perdere la pazienza. A volte succede qualcosa che ci porta a minare il senso che abbiamo dato alla nostra esistenza. È un suicidio come quello compiuto da Willy Loman? Può essere. È un altro terremoto come quello all'inizio del film? Certamente. Più nascosto, più privato, più devastante. Come Willy Loman anche Emad Etesami comincia a vagare dentro e fuori sé stesso. Perché l'amico che ha rimediato a lui e Rana la nuova casa non li ha avvertiti che l'inquilina era una prostituta? L'aggressore cercava quella donna e, soprattutto, pensava che fosse lei quella sotto la doccia come Rana ha pensato che l'aggressore potesse essere Emad? Perché quella signora in taxi accusa Emad all'inizio del film di approfittare della confusione (in Iran i taxi si prendono anche collettivamente) per toccarla in modo osceno sul retro della macchina? Perché all'improvviso ad Emad sembra che tutta la gente che lo circonda sia oscena, volgare, stupida, corrotta? Rana prova a dimenticare il fatto e andare avanti. Emad, invece, vuole vendetta. Contro l'amico teatrante promiscuo (era anche lui un cliente della prostituta!), contro i suoi studenti indisciplinati, contro una moglie troppo misteriosa ai suoi occhi nella reazione a quanto è successo, contro tutti quelli che sembrano vivere in balia del caso quando lui, invece, ha sempre voluto e DOVUTO sapere quale dovesse essere il suo dovere dentro la comunità (è infatti un educatore).
Emad si sta innervosendo sempre di più.
E se dovesse trovare l'aggressore? Cosa potrebbe fargli?

Conclusioni

È come se Farhadi avesse voluto fare una versione meno urlata di Un Borghese Piccolo Piccolo di Mario Monicelli, pellicola di spietata e pessimista violenza circa il concetto di giustizia privata, figlia degli anni di micidiale tensione sociale che viveva il nostro paese nel 1977 e dintorni. Farhadi semina dubbi, espande la frustrazione, gioca come il gatto con il topo. Usa tutti i meccanismi più raffinati del racconto thriller (compreso un utilizzo della suspense negli ultimi minuti che avrebbe esaltato il papà della stessa Sir Alfred Hitchcock) senza dimenticare che nella sua società si può morire di crepacuore, o ci si può suicidare, anche e solo se le nostre pulsioni sessuali dovessero prendere il sopravvento ed essere rivelate ai nostri cari anche al riparo da Youtube o altre diffusioni.
Desiderare, godere o rivelare le urgenze della propria sessualità in Iran... non è una passeggiata.
Farhadi quindi usa ingredienti locali (sesso & Iran) + spezie straniere (Hitchcock & suspense).
In questo modo... Il Cliente ha sempre ragione.
E soprattutto... è un grandissimo film.

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