Bad Movie - Black Mass, di Scott Cooper

Il Bad Movie della settimana è Black Mass di Scott Cooper, gangster movie ambientato a Boston con Johnny Depp nei panni dello spietato Jimmy "Whitey" Bulger

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Spoiler Alert

Vampiro Bianco

Lo dicemmo subito al regista Scott Cooper durante l'intervista esclusiva fattagli a Venezia 72 in occasione della presentazione Fuori Concorso dell'attesissimo Black Mass. Gli dicemmo: "Hai realizzato un monster movie. Jimmy è un vampiro in questo film". Per Jimmy intendiamo Jimmy "Whitey" Bulger, gangster albino che mette a ferro e fuoco Boston dagli anni '70 agli anni '90 scappando poi dalla East Coast per diventare un latitante (uno dei 10 Most Wanted Men dell'Fbi) poi acciuffato in California nel 2011. Uno dei gangster più letali e spietati della Storia degli Stati Uniti d'America. Uno dei suoi criminali più pericolosi. Cooper, già autore dell'acclamato Crazy Heart (2009) e del deludente-rispetto-alle-aspettative Il Fuoco della Vendetta (2013), fu colpito dalla nostra perentoria affermazione per poi esserne quasi lusingato. Effettivamente la sua rilettura delle gesta di Jimmy Bulger, interpretato da un Johnny Depp stempiato così carico di make up da risultare il fratello albino del suo mitico Hunter S. Thompson per Paura e Delirio a Las Vegas (1998) di Gilliam, vede nel suo protagonista il fascino e il profondo limite dell'intera operazione. Jimmy appartiene al genere horror. Tutti gli altri personaggi del film... no.

C'era una volta Jimmy... fuori campo

C'è stata un'infanzia a South Boston nei '50 per tanti maschi del film di Cooper semplicemente indimenticabile. E sapete perché? Perché c'era Jimmy (nato nel 1929) e lui era il loro pifferaio magico. Affascinante e irresistibile quel Jimmy "Whitey" Bulger sia per le guardie che per i ladri che per i fratelli più piccoli che poi sarebbero entrati in politica (William M. Bulger, nato nel 1934, interpretato da un dimesso Benedict Cumberbatch). Avevamo già visto all'inizio di Mystic River (2003) di Clint Eastwood quanto a Boston i ragazzini nel 1975 potessero essere protagonisti di eventi di capitale importanza per il futuro delle loro vite. E prima di Clint Eastwood, e del romanzo di Dennis Lehane che lo ispirò, avevamo già visto l'educazione al crimine da bimbi sia in C'era Una Volta in America (1984) di Sergio Leone che in Romanzo Criminale (2005) di Michele Placido. "Voi non sapete cosa ha fatto per me Jimmy da piccolo" sentiremo ripetere dall'agente dell'Fbi John Connolly, interpretato da Joel Edgerton. John è totalmente soggiogato, conquistato, sedotto e innamorato di Jimmy (in base a questo oscuro passato fuori campo quasi omoerotico) da stringere con lui un patto da vero fesso: Jimmy darà informazioni sugli altri criminali di Boston, specialmente italiani, e l'Fbi lo lascerà libero di spacciare e ammazzare. L'errore di Cooper è stato quello di non farcelo vedere mai quel passato di grande carisma di Jimmy lasciandoci invece in compagnia di un presente affidato a un ometto antipatico che non arringa, non fa battute, non espone piani criminali geniali ma è sempre circondato da gente che sbava per lui. Lo spettatore può rischiare di subire troppo questa presa di posizione programmatica degli autori di un film mai sostenuta concretamente sullo schermo. Noi non abbiamo mai il piacere proibito di incontrare durante il film il carisma diabolico di Jimmy. Mai. Vediamo solo la sua misoginia (non è interessato al genere femminile compresa una compagna il cui unico scopo è quello di accudire suo figlio), il culto della mamma (tipico dei gangster) e una sempre meno latente psicopatologia da esibire ogni tanto con sgraziato autocompiacimento. Insomma: questo Jimmy sembra più il fratello meno divertente dello Joe Pesci di Quei Bravi Ragazzi (1990) che non quel Kayser Soze de I Soliti Sospetti (1995) cui invece i realizzatori avrebbero dovuto cercare di rifarsi.

Vampiro Scialbo

E quindi il Jimmy Bulger di Johnny Depp è rigido, inespressivo, con occhi vitrei come il mostro (appunto) protagonista de Lo Squalo (1975) di Steven Spielberg. Depp sembra quasi attento a non far cadere, o rovinare per la troppa vivacità, il delicato make up che doveva aiutare l'attore ad essere nominato ai prossimi Oscar (cosa che, scommettiamo, non accadrà). In una struttura drammaturgica che vede alcuni suoi sgherri essere interrogati dall'Fbi in primissimo piano a proposito di Jimmy in un tempo diverso rispetto alle malefatte della sua gang che vediamo linearmente dal 1975 in poi (escamotage narrativo ispirato alla prima stagione di True Detective?), il Jimmy in campo ci sembra sempre il fratello più scialbo rispetto allo Jimmy fuori campo tanto evocato da tutti e adorato soprattutto dal John Connolly di un Joel Edgerton veramente troppo macchiettistico e iperbolico nella sua idiozia e dipendenza da Jimmy da non risultare a lungo andare totalmente insopportabile. Ci voleva un Depp meno truccato e più scritto per portarci davanti agli occhi un gangster vampiro plausibilmente in grado di sedurre e ingannare una moltitudine di maschietti.

Freaks

Ed è un vero peccato perché se questa linea di horror sotterraneo al gangster movie, a questo punto pensiamo più casuale che realmente pensata da Cooper & Co., fosse stata sviluppata meglio e con più lucidità in sceneggiatura (leggi: Jimmy doveva essere più FICO)... tutto avrebbe trovato più senso. Gli sgherri freak di Jimmy, ad esempio, sembrano veramente tutti dei piccoli Renfield pronti a mangiare le mosche per il loro padrone. Sia Jesse Plemons (qui pieno di bozzi in faccia e con una mento alla Sin City a colori; irriconoscibile rispetto al Floyd Landis di The Program di Frears) che Rory Cochrane sembrano essere in costante stato di ipnosi. Cochrane soprattutto, potente nella sua passività in una scena in cui Depp gli uccide Juno Temple sotto gli occhi (Cooper, comunque, sa girare), appare fin dal principio rassegnato a seguire Jimmy in tutto e per tutto con una mimica facciale da sonnambulo controvoglia peggio del Conrad Veidt de Il Gabinetto del Dottor Caligari (1920). Ripetiamo: poteva essere tutto molto interessante e di classe. Ma se non vediamo mai il motivo di questa vera e propria passione omoerotica tra Jimmy e i mille maschietti sbavanti del film, a lungo andare ci incavoliamo. E così purtroppo è andata a finire con un gangster movie pieno di ammazzamenti meccanici, doppi giochi ridicoli di Jimmy che anche un bambino di 6 anni avrebbe capito e una coralità di personaggi non protagonisti parecchio interessanti offuscati dal carisma che non c'è di Jimmy "Whitey" Bulger.

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