Bad Movie - Animali Fantastici E Dove Trovarli, di David Yates

Il Bad Movie della settimana è Animali Fantastici E Dove Trovarli, nuovo inizio di una nuova saga firmata J.K. Rowling e David Yates

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Spoiler Alert
Repressioni

Le vediamo di due tipi nel film. Una animale e una umana. Ma i mondi quasi si confondono. Quella animale vede Snaso, Asticello (di nome Pickett), Erumpent, Tuono Alato (di nome Frank), Velenottero, Occamy, Murtlap, Billywig e Demiguise cercare di rompere la barriera che Newt Scamander ha messo tra il loro e il nostro mondo per venire da noi a fare un po' di casino. Alcuni di loro ci riescono, altri vorrebbero solamente. Non sono cattivi e non hanno assolutamente intenzioni malevole. Ma sono delle bestie scatenate e per di più fantastiche, quindi lontanissime dalle regole di vita di noi babbani o no-mag. Sono inclini, come tutti gli animali, a seguire il loro istinto e per quanto riguarda lo Snaso la cosa potrebbe essere economicamente devastante a livello nazionale più che cittadino. Newt, essendo un giovane ma già appassionato ed esperto magizoologo, sa molto bene che i suoi "figliocci" non sono cattivi per cui non li condanna e non li giudica. Peraltro lui addirittura preferisce questi animali fantastici e la loro compagnia a quella degli esseri umani normali (il finale dovrebbe vedere lo scatto filantropico contro la misantropia iniziale).
Newt è quasi più uno di loro che non uno di noi. Deve riacciuffarli per le strade della Grande Mela prima che si scateni l'apocalisse. Era arrivato nella New York del 1926 per incontrare qualcuno e poi liberare il Tuono Alato Frank in Arizona. Dovrà invece passare delle giornate assai complicate per imprigionare nuovamente questi ragazzacci scatenati in una New York già patria cinematografica di una mastodontica fuga ferina grazie a King Kong (il film ha quel sapore lì insieme a Men In Black). L'altra repressione forte del film è umana. Ci sono comizi proibizionisti sul fronte politico (il senatore Henry Shaw Junior è super bacchettone da questo punto di vista) e famiglie dove è necessario vietare e vietarsi qualsiasi forma di potere magico come esige Mary Lou Barebone leader de I Secondi Salemiani e madre assai simile alla Margareth White di Carrie - Lo Sguardo Di Satana (1976) di Brian De Palma (altro punto di riferimento del film).
Ma si può controllare, sedare, imbavagliare e vietare la nostra e loro natura? Il film pone questo tema al centro di un mondo che più grigio non si può dove tutti sono preoccupati, tesi e certi di un'imminente Apocalisse.

Espressioni

Non tutte sono convincenti. Gli animali fantastici... sono fantastici. Dobbiamo ammetterlo. Per quanto riguarda il cast umano c'è un certo scompenso. Perfetto il no-mag pasticciere Kowalski di Dan Fogler. Il baffo, il vestito, la taglia forte e il passaggio dal sospetto all'euforia. Si cercava quel caratterista da comica muta di Chaplin? Lo si è ottenuto perfettamente. Kowalski è animali-fantastici-e-dove-trovarli-poster-imaxconcreto (stenti economici, sogno imprenditoriale, attrazione palpabile per la legilimens Queenie di Alison Sudol), umano e ricco di risorse per lo spettatore. Azzardiamo? La chiusa è così bella e romantica da averci ricordato addirittura l'epilogo di Luci Della Città (1931), pensiamo citato espressamente. A quel punto il nostro pasticciere immemore dell'avventura vissuta perché obliviato vede Queenie per la prima volta nel suo negozio di dolci a forma di animali fantastici e si apre in un sorriso che sa del ricordo di un grande amore all'interno di una vorticosa avventura. Oppure potrebbe essere invece il colpo di fulmine di una nuova coppia già scritta nel destino. In quel momento Kowalski non è più il caratterista di fianco a Chaplin in una sua comica... ma sembra Chaplin stesso in quel finale di Luci Della Città in cui la fioraia cieca vede per la prima volta il barbone e lui è felice, terrorizzato e imbarazzato nello stesso tempo. Quella di Chaplin è una delle chiuse più belle della Storia Del Cinema. Questo è uno dei finali più belli, per ritmica al montaggio e grazia recitativa di Dan Fogler e Alison Sudol, di tutto questo 2016. Queenie? Senza remore, senza paura, senza alcun tipo, appunto, di repressione. La Sudol è magnifica e con Fogler crea una delle coppie più belle e vere della stagione. Lo stesso non possiamo purtroppo dire del Newt Scamander di Eddie Redmayne (così distaccata la sua espressione anaffettiva da risultare terribilmente presuntuosa, fuori luogo e irritante lungo tutto il corso dell'avventura) e della Porpentina "Tina" Goldstein di Katherine Waterstone, troppo petulante, tremebonda e piagnona per tutta la pellicola. È bizzarro che David Yates & Co abbiano azzeccato tutto-ma-proprio-tutto sul fronte Kowalski-Queenie (il cuore del film, vedi anche chiusa) e quasi niente-ma-proprio-niente su quello Newt-Tina. Ma è andata proprio così.
Lo scompenso recitativo si ravvisa anche tra i non protagonisti: troppo retorico Colin Farrell (Graves), fiammeggiante come sempre Ezra Miller (Credence Barebone), supersexy nella sua sottrazione Carmen Ejogo (Seraphina Picquery), legnosissimi sia Samantha Morton (Mary Lou Barebone) che Jon Voight e Josh Cowdery (Shaw padre e figlio) mentre ci ha lasciato un piacevole, anche se fuggevole, ricordo il vibrante Ronan Raftery (lo Shaw sfigato).
Per quanto riguarda Johnny Depp... troppo poco per un giudizio se non... il look è quello giusto. Come James 'Whitey' Bulger era troppo carico e truccato rispetto a tutto ciò che lo circondava in Black Mass - L'Ultimo Gangster (2015). Qui il trucco è pesante ma ci sta benissimo con la palette cromatica scelta dal d.o.p. Philippe Rousselot. Se lo vedi ti viene subito da pensare a un nazista depravato che avresti potuto trovare ne Il Portiere Di Notte (1974) di Liliana Cavani. E la cosa funziona perché disturba non poco.

Conclusioni

Come inizio di nuova saga non c'è niente male. Certo... speriamo che Newt in futuro risulti un po' meno imperturbabile rispetto al flusso emotivo di ciò che lo circonda. Dobbiamo recuperarlo.
Qui è stato salvato da Kowalski, Queenie e tanti animali assolutamente fantastici.
Ma domani?

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