Bad Memories - Tombi!
Prendete i fazzoletti! Il treno della nostalgia sta arrivando, con fermata Playstation...
Quand’è che un titolo diventa retrogame?
Gran parte dei giocatori traccia la linea di demarcazione più o meno verso la fine della quarta generazione videoludica. Gli ultimi giochi veramente retrò apparterrebbero quindi all’era Snes/Mega Drive.
Questa scuola di pensiero spesso si rivela piuttosto limitante.
I confini tra videogiochi antichi e titoli moderni sono più sfumati di quello che sembrano, e spesso fortemente condizionati dall’età del player.
Con l’ottava generazione alle porte, ci sembra giusto iniziare a includere Playstation tra le console retrodatate.
La prima macchina Sony vanta un parco titoli di tutto rispetto. L’amatore del vintage che desideri approcciarsi a tale strumento finirà con il trovarsi tra le mani una lista di classici davvero sconfinata, che spazia per tutti i generi dello scibile videoludico.
In questa rubrica ci limiteremo quindi a evidenziare le perle più rare e sconosciute. Quei giochi che, benché famosi in alcuni circoli ristretti, non sono riusciti a imprimersi nella memoria collettiva a causa di scarse vendite e marketing carente. Videogame che, rigiocati adesso, emanano quel senso di freschezza e quella voglia di sperimentazione tipici dei primi titoli Playstation.
In soldoni, Tombi!
Conosciuto come “Tomba!” nel resto del mondo (il nome è stato modificato in Italia per evidenti assonanze scaramantiche), il gioco, sviluppato dalla sconosciuta Whopee Camp Co, si presenta come un sidescroller orizzontale dal gameplay misto, contenente elementi platform e rpg.
Quando un bel giorno si vede sottratto il prezioso dono dell’antenato da una banda di maiali antropomorfi, decide di dedicare tutto se stesso al suo ritrovamento.
Per riuscire nell’impresa dovrà però sconfiggere i sette maiali malvagi, luogotenenti di un'armata che sta devastando la bella isola in cui vive. Lungo il cammino incontrerà numerosi individui desiderosi di fornire aiuto in cambio di piccoli favori.
Son proprio le quest (qui chiamate eventi) a contraddistinguere il gameplay di “Tombi!”, rendendolo diverso da qualsiasi altro platform sul mercato.
Una necessità di backtracking non molto dissimile da quella di un Metroid, ma molto più focalizzata sull’interazione fisica tra il selvaggio e gli elementi di gioco.
Tombi conosce soltanto un sistema per comunicare con il mondo: le botte. Tutti gli scambi del piccolo cavernicolo avvengono tramite un insieme di prese, morsi e lanci.
Completando le quest e facendo rotolare i maiali il protagonista acquisterà diverse tipologie di punti esperienza, che gli permetteranno di compiere imprese sempre più importanti. Con il tempo riuscirà ad addentare e sollevare nemici e oggetti sempre più grossi, mettendo le mani su armi devastanti in potenza e utilità.
Il comparto grafico del gioco è il piatto forte dell'avventura. Gli sprite dei personaggi sono tra i massimi esponenti della pixel-art.
I fondali 3D non stonano affatto, ma valorizzano le capacità della macchina Sony, dando al giocatore del passato un assaggio delle innovazioni poligonali offerte dalla quinta generazione videoludica.
Anche le cutscene in stile anime e colonna sonora multitraccia servono a tale scopo.
Nello specifico, mostrano le nuove possibilità offerte dalla maggiore capienza dei CD Playstation.
Con Tombi! troviamo di fronte a un vero e proprio manifesto dell'offerta Sony, tra elementi classici e innovazione. Un vero e proprio ponte di collegamento tra due epoche diverse che merita di essere recuperato al più presto.
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