Bad Memories - The Legend of Zelda: The Minish Cap

Bad Memories: alla scoperta di The Legend of Zelda: The Minish Cap, uno degli episodi più deliziosi della serie

Condividi

La collaborazione tra Nintendo e Capcom non produsse all’epoca soltanto i famosi Capcom-5: grazie a questa partnership negli anni infatti hanno visto la luce alcuni tra i più originali episodi della serie The Legend of Zelda mai realizzati. Come non citare gli interessantissimi Oracle of Seasons ed Oracle of Ages? Due splendide avventure cucite appositamente attorno a Game Boy Color, che all’epoca fecero letteralmente andare in visibilio i fan di tutto il mondo. La collaborazione continuò negli anni fino ad arrivare, nel 2004, a partorire quella che è probabilmente una tra le migliori esclusive per Game Boy Advance mai realizzate: si tratta di The Legend of Zelda: The Minish Cap, titolo estremamente originale, che basa il suo intero gameplay sulla possibilità di diventare piccoli come un insetto.

[caption id="attachment_140422" align="aligncenter" width="600"]The Legend of Zelda: The Minish Cap screenshot The Legend of Zelda: The Minish Cap - screenshot[/caption]

La trama, come tutti o quasi gli episodi della serie Zelda, pone l’accento non tanto sull’offrire un’esperienza spettacolare e dall’intreccio complesso quanto piuttosto sul creare una deliziosa ed immersiva atmosfera fiabesca, che accompagna il giocatore lungo tutta la sua avventura. Il protagonista, come da tradizione, è il nostro piccolo grande eroe Link, che dovrà salvare la bella principessa Zelda ed il regno di Hyrule dalle malvagie grinfie del cattivo di turno, Vaati, il quale ha distrutto una spada sacra, liberando così le entità oscure che essa teneva sigillate. Per riportare l’arma alla sua originale forma Link dovrà recuperare i quattro elementi, Fiamma, Zolla, Goccia e Soffio, avvalendosi dell’aiuto dei Minish, piccoli nani dai poteri magici sparsi in varie zone del regno. Un canovaccio che non aveva nulla di innovativo ed inedito neppure all’epoca in cui venne pubblicato il gioco, la vera magia sta nel modo in cui esso viene proposto all’utente, un modo che cerca per l’appunto di trasportare su schermo tutte le emozioni delle più classiche fiabe.

Se narrativamente parlando The Minish Cap è un gioco tutto sommato ordinario lo stesso non si può dire del suo gameplay. La struttura a mondo aperto e dungeon tipica degli episodi 2D è rimasta pressoché intatta, mentre quello che invece è cambiato è il modo con cui il giocatore si interfaccia con il tutto: la possibilità di diventare piccoli come degli insetti, da modo di creare situazioni di gioco molto originali ed intriganti, portando una ventata d’aria fresca alla struttura classica della serie. Il level design è tutt’altro che scontato e banale e riesce a sfruttare le differenti dimensioni del protagonista a suo vantaggio, dando vita a puzzle ingegnosi e mai frustranti. Anche dal punto di vista degli strumenti utilizzabili Capcom e Nintendo si sono davvero sbizzarrite, alcuni di essi risultano essere estremamente originali e singolari rispetto agli standard della serie. Molto intrigante il sistema delle fusioni, che permette di unire pezzi di medaglioni detti Gioie con vari personaggi non giocanti sparsi per il mondo. Ciò darà modo di sbloccare passaggi segreti, oggetti e mostri speciali da sconfiggere aggiungendo così non poca longevità al tutto. Ultimo ma non meno importante è infine il fattore portabilità: la struttura di gioco tiene infatti conto anche di questo fondamentale elemento, tanto che il titolo riesce ad essere perfettamente fruibile on-the-go nonostante la complessità di alcuni dei dungeon più avanzati.

[caption id="attachment_140423" align="aligncenter" width="600"]The Legend of Zelda: The Minish Cap screenshot The Legend of Zelda: The Minish Cap - screenshot[/caption]

Minish Cap è insomma uno Zelda a tutti gli effetti, che riesce nel difficile compito di coniugare tradizione ed innovazione generando un mix assolutamente vincente. Nonostante gli oltre dieci anni sul groppone è infatti ancora oggi un prodotto molto attuale e piacevole da giocare grazie non solo all’ottimo gameplay ma anche ad un comparto grafico curato e ricco di dettagli. Un vero e proprio capolavoro in miniatura, che non può assolutamente mancare nella collezione di ogni fan della famosa serie action adventure Nintendo.

Come è stato (ri)giocato: il titolo è stato originariamente pubblicato per Game Boy Advance e ad oggi potete recuperare una cartuccia europea senza confezione per circa una quindicina di euro. Se invece non volete far troppa fatica potete sempre ricorrere alla Virtual Console di Wii U, nella quale The Legend of Zelda: The Minish Cap è disponibile al prezzo di 9.99 €.

Continua a leggere su BadTaste