Bad Memories - Syphon Filter

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Le vecchie glorie PlayStation resistono al passare degli anni? Testiamo un capolavoro della nostra gioventù

La menzione di Syphon Filter elicita fortissime risposte di gioia, simili a riflessi condizionati, in tutti quei giocatori che si sono approcciati al media videoludico durante la gloriosa era PSX.
 

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Il titolo fa da perfetto alfiere alla sterminata offerta PlayStation, e ben esemplifica le numerose attrattive Sony del periodo. 
Il gioco non ha un sistema di controllo rivoluzionario, non introduce nuovi elementi di gameplay e sul piano grafico non sovrasta i titoli contemporanei.
Eppure, come spesso accadeva in casa PSX, l'esperienza generale si rivela superiore alla mera somma delle singole parti, e lo sparatutto stealth Eidetic finisce con il risultare un gradevolissimo pastiche dalla fortissima identità personale.

Chi non ha mai provato questo titolo si figuri una commistione tra il gameplay di Metal Gear Solid e il sistema di controllo di Tomb Raider. L'agente speciale Gabriel Logan che comanderemo durante le varie missioni deambulerà in modo poco dissimile da Lara Croft, con i tipici scatti laterali dell'archeologa (molto utili per  effettuare azioni nascoste) alternati a una fluida modalità di movimento in corsa e accovacciato.
Per non attirare l'attenzione, il protagonista dovrà sapientemente dosare i due tipi di azione.
 

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A differenza delle missioni di Solid Snake, gli obiettivi di Gabe appaiono più "terra terra" e realistici. La trama che si dipana attraverso una ventina di missioni racconta degli scontri tra un'agenzia segreta e un gruppo di terroristi tesi a tenere il mondo in scacco per mezzo di una potentissima arma batteriologica (il Syphon Filter, appunto). L'accento non è posto su personaggi coloriti e su risvolti al limite della fantascienza, quanto piuttosto sui rapporti umani e sul tradimento (aspettatevi diversi colpi di scena in questo ambito)

Per risolvere le semplici consegne (recupera l'ostaggio, elimina l'obiettivo) che ci permetteranno di avanzare di missione in missione, il nostro agente speciale avrà un vero e proprio arsenale a disposizione (la famigerata pistola silenziata, l' M16, l' AK-47, il leggendario M-79, per citarne alcuni) e ben tre sistemi di fuoco.
Con una meccanica a dir poco realistica per l'epoca, Logan potrà scegliere di sparare ai nemici in modo impreciso premendo semplicemente il tasto fuoco, in modo ponderato entrando in modalità mira e in modo dinamico con il Target Lock, una funzione che blocca il mirino sull'obiettivo (feature introdotta anch'essa pochi anni prima con Ocarina of Time),
 

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Il comparto grafico e audio risulta gradevole, ma come già detto non si registrano nuovi importanti traguardi. I punti più bassi sono rappresentati da alcune texture troppo sgranate e dall'impassibilità dei volti squadrati dei protagonisti, che spesso durante i dialoghi non muoveranno neanche la bocca.
Gli highlights invece sono gli FMV e le musiche dei boss, davvero azzeccati e drammatici.

Che dire, in conclusione? Se il classico "fiut!" di una pistola con silenziatore non rievoca in voi frenetiche sparatorie dentro catacombe piene di terroristi, dovete recuperare un bel pezzo di storia videoludica!

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