Bad Memories - Pokémon Rosso e Blu
Bad Memories: perché Pokémon Rosso e Blu sono ancora perfetti, a vent'anni dalla loro uscita e nonostante i loro vari seguiti
Eppure in Pokémon Rosso e Blu, perché è di loro che stiamo parlando, si rintracciano una genuinità ed un fascino che la serie sembra aver perso ultimamente, troppo impegnata a rincorrere elementi che ne aumentino l'appeal, che le diano una certa modernità. A distanza di quasi vent'anni, perché l'uscita giapponese avvenne il 27 febbraio del 1996 (noi europei dovemmo aspettare più di tre anni, il 5 ottobre del 1999), è ancora facile individuare quali siano stati gli elementi che al tempo, ma ancora oggi, decretarono il successo dei due giochi, e non stiamo solo parlando dell'idea della doppia versione, ancora oggi perseguita, che aveva senso allora e che forse oggi senso non ne ha più.
I due titoli viaggiano sulle ali di una spensieratezza ingenua, dovuta ai loro toni leggeri, ma fanno però sempre attenzione a lasciare, qui e là, quei piccoli messaggi positivi che sembrano essere messi lì per accompagnare la maturazione del personaggio che, una volta scelto il primo Pokémon, va a conoscere il mondo. C'è poi una vera sensazione di avventura, quella derivata dal gioco di ruolo giapponese, genere al quale tutti i titoli della serie appartengono, ma che sembra essersi progressivamente perduta nella storia della serie, che ha preferito affollare il mondo di gioco di situazioni; Pokémon Rosso e Blu hanno lo stesso sapere di una passeggiata tra i boschi, sublimano la sensazione di esplorazione e scoperta in maniera semplice, senza particolari orpelli, e solo in quel modo si riesce poi a rendere significativo ogni personaggio, evento, luogo.
[caption id="attachment_139111" align="aligncenter" width="350"] Pokémon Rosso e Blu - screenshot[/caption]
La mania di catturarli tutti era la base, ma non il solo motore del gioco. Il sistema di combattimento era semplicissimo, essenziale ma perfettamente integrato con il processo di crescita del proprio Pokémon , che passava attraverso l'apprendimento di nuove mosse e l'abbandono di vecchie: scelte da ponderare bene, che dotavano di profondità il semplice passaggio di livello. A pensarci oggi, pare un elemento di game design trascurabile, ma fu in realtà coraggiosa, venendo dall'epoca d'oro dei giochi di ruolo giapponesi, che permettevano repertori di abilità vastissimi. Anche qui, quindi, la propensione verso la semplicità, che allo stesso tempo dotava di senso ludico le scelte operate.
Non è la sola nostalgia a parlare a favore di Pokémon Rosso e Blu, ma sono le sensazioni provate, la perfetta armonia di ogni elemento del gameplay, l'unicità di due produzioni davvero seminali, in molti aspetti. Ancora oggi, anche considerando tutte le innovazioni apportate con gli anni alla serie, sono delle opere videoludiche compiutissime, e questo basta a far rendere conto della loro intrinseca qualità.