Bad Memories - Planescape: Torment
Bad Memories: uno dei migliori giochi di ruolo di sempre, Planescape: Torment
Nel titolo di Black Isle Studios (storica divisione di Interplay Entertainment) non ci sono elfi, nani, o vallate incantate, tutto è cupo e triste, un lungo viaggio interiore che percorre senza pretenziosità e in modo mirabile il senso della vita, della morte e di come siano influenzate dal rimorso e dai rimpianti. Come suggerisce il titolo, il setting del gioco è il Planescape, ossia il Multiverso, ambientazione del celeberrimo Advanced Dungeons and Dragons, in cui tutti i luoghi materiali e non di D&D confluiscono in un unico, coerente universo di gioco, e proprio nel cuore del Multiverso prende inizio questa leggendaria avventura, a Sigil, la città delle porte da cui è possibile accedere ai vari piani.
Il gioco inizia in un mortuario, e sin da subito prende le distanze dalle classiche ambientazioni fantasy stile D&D; interpretiamo un personaggio predefinito, rispetto al quale possiamo intervenire solo sulle caratteristiche di gioco, senza nome e memoria, un antieroe macilento e quasi putrescente, eppure vivo. Appena svegli si comprende che si è come resuscitati e veniamo subito approcciati da un teschio fluttuante di nome Morte, creatura misteriosa e singolare, con una gran parlantina e cinica ironia, che ci ragguaglia sull’unica pista che abbiamo da seguire; un tatuaggio sulla schiena, che fa riferimento a un individuo di nome Pharod, da raggiungere dopo essere fuggiti dal mortuario, presidiato da zombie e altre amene creature. Abbandonarci a spoiler da qui in avanti sarebbe criminoso, perché quella di Planescape: Torment è con ogni probabilità la migliore storia mai scritta per un videogioco, una vicenda complessa e profonda, che riesce a sondare come poche altre l’animo umano. Il numero delle linee di dialogo è ancora oggi tra i più alti della storia dell’industria e nel 1999 costituiva uno sforzo di sceneggiatura mai neanche lontanamente tentato.
[caption id="attachment_145317" align="aligncenter" width="600"] Planescape: Torment - screenshot[/caption]
Di fronte a una narrazione cosi potente il combat system, basato sulle regole di AD&D e semplice e funzionale, passa quasi in secondo piano, ma non per questo è meno riuscito, come memorabile e ancora oggi gradevole (a patto di installare un mod che consente di visualizzare il gioco in alta definizione) è la grafica fatta di fondali disegnati a mano, che rappresentato un mondo cupo, drammatico e apparentemente senza speranza ne luce.
Planescape: Torment, in conclusione, sta alla storia dei videogiochi così come la Divina Commedia sta a quella della letteratura mondiale; è un’opera fondamentale, consigliatissima ancora oggi. Giocandola non solo vivrete una storia senza eguali, ma vi ritroverete a giocare Mass Effect, The Witcher e tutti quegli RPG di nuova generazione che tanto premono sulla narrativa e sulle scelte morali con un altro occhio. Farselo sfuggire sarebbe un crimine.
Come è stato (ri)giocato: Planescape: Torment è disponibile su varie piattaforme di digital download, e provvisto di vari e interessanti mod (su tutti quello per giocarlo in alta definizione) che rendono ancora oggi accessibile un gioco comunque sempre attuale e invecchiato benissimo.