Bad Memories - P.N.03

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Uno dei titoli più particolari arrivati su GameCube, difficile da decifrare ma dall'indubbio carisma

Avete mai sentito parlare dei Capcom Five? No? Bene, ci pensiamo noi a colmare questo vuoto! I Capcom Five erano cinque esclusive rivelate alla fine del 2002 per GameCube da parte di Capcom. Cinque giochi ideati e progettati attorno alla nuova console casalinga Nintendo, che in quel periodo stava muovendo i primi passi all’interno del mercato console internazionale. I cinque titoli erano l’horror Resident Evil 4, l’action 2D Viewtiful Joe, di cui vi abbiamo già parlato in un altro numero di questa stessa rubrica, gli sparatutto su binari Killer 7 e Dead Phoenix (quest’ultimo mai uscito) e lo sparatutto in terza persona P.N.03. Come era logico aspettarsi, viste le scarse vendite del GameCube, l’esclusività assoluta di questi Capcom Five venne ridotta a semplice esclusiva temporanea e di fatto solo P.N.03 non raggiunse la ben più popolare e redditizia PlayStation 2.

Che cos’è però P.N.03? Definirlo uno sparatutto in terza persona è alquanto riduttivo. Per capire bene di cosa si tratta dobbiamo guardare più in là: il gioco di Shinji Mikami nasce infatti dalle ceneri di quello che doveva essere uno dei possibili combat system per la serie Resident Evil, come d’altra parte era già successo anche con Devil May Cry. Una volta scartato non ha però incontrato l’oblìo, ma è diventato un progetto a sé stante, con un’identità forte ed unica. L’identità è quella di uno sparatutto estremamente arcade, basato sul ritmo e sull’abilità del videogiocatore nel manovrare il personaggio a schermo, concettualmente vicina allo shooter a scorrimento orizzontale.

Pad alla mano però cosa offre questo shooter? Una volta premuto il pulsante start ci troveremo nei panni della cacciatrice di taglie Vanezza Z. Schneider, intenta a indagare su un’avaria all’interno di una colonia spaziale, in un remoto pianeta del sistema solare. Arrivata sul luogo, riceve l’ordine di entrare in azione da un misterioso figuro e ben presto si troverà a dover combattere contro il sistema di sicurezza della colonia, che farà di tutto per ucciderla. Per avere la meglio sui nemici Vanessa utilizza come arma la sua stessa tuta, in grado di lanciare raggi laser dai palmi delle mani o attacchi ad area esplosivi. Letale, ma anche estremamente aggraziata: la giovane combattente è infatti dotata di una grandissima agilità, che utilizzerà in ogni azione compiuta all’interno del gioco, con movimenti sensuali, sia per gli attacchi che per le schivate. E’ proprio questo uno degli elementi distintivi di P.N.03: una protagonista incredibilmente sexy, dotata di una fluidità nelle animazioni davvero incredibile.

Fortunatamente il gioco non è solo bello da vedere: il gameplay di cui è dotato è un altro dei suoi punti caratteristici. Nonostante una certa ripetitività di fondo P.N.03 possiede infatti un ritmo molto veloce ed adrenalinico, che non è assolutamente indulgente con il giocatore, ma anzi richiede una certa abilità nel colpire i nemici e schivare i colpi. La scelta della tuta, tra quelle disponibili, è poi un altro punto cruciale del gioco in quanto differenti tra loro per parametri e tipologie di attacco, ed una corretta padronanza può far la differenza tra un punteggio mediocre o meno.

P.N.03, nonostante le sue qualità tutto sommato buone di sparatutto arcade, non ottenne il successo sperato, sia di pubblico che di critica, e ciò gli costò di fatto la possibilità di giungere anche su altre piattaforme, in quanto Capcom non ritenne abbastanza proficua la conversione. Un vero peccato che solo pochi giocatori abbiano potuto giocarlo: in fin dei conti era un progetto assolutamente originale, fuori dagli schemi e piacevole, e se avete modo di recuperarlo ve lo consigliamo caldamente.

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