Bad Memories - Metroid Prime

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Alla scoperta del debutto in tre dimensioni della bella Samus Aran

Spazio profondo, una stazione spaziale alla deriva lancia un segnale di S.O.S. e nessuno arriva in soccorso se non lei, la cacciatrice di taglie Samus Aran. Dopo una prima analisi sembra che nella stazione siano accaduti diversi incidenti che ne hanno compromesso la stabilità e decimato l’equipaggio. Chi c’è però dietro a quella misteriosa stazione e che cosa si faceva realmente lì dentro? Ben presto Samus scopre l’amara verità: a lanciare il segnale sono stati un gruppo di pirati spaziali che stavano conducendo esperimenti su alcune creature, sfuggite poi al loro controllo al punto da danneggiare in maniera critica la struttura. Una trama semplice ed essenziale, che apre la prima avventura in tre dimensioni della caccatrice di taglie più famosa dell’intero panorama videoludico.     Metroid Prime, all’epoca della sua uscita, fu accolto dal pubblico e dalla critica con non poche riserve. A svilupparlo vi era un team semi sconosciuto, i Retro Studios, che avevano l’importantissimo compito di traghettare la serie alle tre dimensioni e, cosa più importante, realizzare un titolo all’altezza di quel Super Metroid rimasto negli annali come uno tra i migliori giochi d’avventura mai realizzati. La posta in gioco era davvero alta ed il rischio di mancare l’obiettivo era  tangibile. Grazie però alla supervisione costante di Nintendo, Metroid Prime risultò essere uno tra i migliori giochi della generazione a 128 bit, nonché degno episodio della serie Metroid.     Metroid Prime fece centro per due principali motivi: le atmofere e la struttura. Nonostante la visuale in prima persona infatti, la formula di gioco era quella di un adventure game, dove l’esplorazione, la ricerca di potenziamenti ed il backtracking la facevano da padroni. Anche le sparatorie non erano semplici sessioni in cui si scarica piombo (o energia in questo caso) sul nemico: ogni avversario era in possesso di punti di forza e debolezze, da aggirare e sfruttare per riuscire ad avere la meglio. Un gioco molto profondo insomma, ben lontano da un normalissimo sparatutto alla Quake e molto più vicino all’idea di adventure game che Super Metroid aveva contribuito a creare. Anche le atmosfere erano assolutamente fedeli all’originale in 2D: Samus si trovava sola a dover fronteggiare un ambiente ostile, colmo di pericoli e che cercava di ostacolarla in ogni modo. Nessun aiuto dall’esterno, solo il giocatore, il mondo di gioco ed i famigerati pirati spaziali.     Dopo il discreto successo del primo episodio, Retro Studios si guadagnò la fiducia di fan e critica,  un obiettivo che sembrava davvero difficile da raggiungere visti gli apparenti stravolgimenti apportati al titolo. Grazie ai numerosi riscontri positivi anche Nintendo capì il potenziale di Retro Studios tanto da affidargli un secondo episodio: Metroid Prime 2: Echoes. Echoes riprende in mano quanto di buono vi era nel prequel e lo eleva a livelli mai visti prima. La classica struttura di Metroid, già di per sé labirintica e complessa, viene esasperata dalla presenza di due differenti dimensioni, quella della luce e quella oscura, mettendo in piedi un titolo imponente nonché estremamente difficile e contorto. Più di qualche critica venne mossa a Retro Studios per aver creato un gioco così intricato, ma c’è da dire che i fan storici della serie apprezzarono non poco la nuova sfida proposta dal team, tanto che in molti considerano Echoes ancora oggi il migliore della trilogia dei Prime.     La serie Metroid ha quindi trovato nella formula creata dai Retro Studios un’ottimo compromesso tra tradizione e innovazione, portando a nuovi livelli alcuni degli aspetti cardine come il senso di desolazione e gli elementi adventure. La scelta di utilizzare la prima persona si è poi rivelata vincente ed ha dimostrato che era forse una delle migliori vie percorribili per Metroid, visto anche il clamoroso buco nell’acqua fatto con Metroid: Other M, titolo sviluppato dal Team Ninja in collaborazione con Nintendo ma che di Metroid aveva gran poco. Il futuro della serie è attualmente incerto però: dopo Metroid Prime 3: Corruption ed Other M non se ne è più saputo nulla della povera Samus Aran, tanto che gli sviluppatori, i Retro Studios appunto, hanno attualmente preso in carico un’altra famosa serie Nintendo ovvero Donkey Kong Country. Chissà se vedremo mai un Metroid Prime 4: noi ci auguriamo di si visto l’ottimo lavoro svolto fino ad oggi!  
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